martedì 4 dicembre 2012

LA GENERAZIONE BIT ovvero "dei poeti internauti" di Davide Riccio


Inviamo un contributo critico di Davide Riccio comparso nel Guestbook
di http://poetidazione.it il giorno 26 febbraio scorso. Pur
trovandoci in disaccordo su alcuni punti, dobbiamo rconoscere la
validità dello sforzo di D.R. nel voler definire il poeta nell'era di
Internet o meglio la nuova figura del poeta internauta. La vicinanza
del Riccio con molti temi "azionisti" ci fa pensare che abbia
frequentato molto il sito dei Poeti d'Azione prima di stendere questo
scritto... Ha fatto benissimo e i risultati sono tangibili. :-)
Buona lettura dal Moderatore!
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LA GENERAZIONE BIT ovvero "dei poeti internauti" di Davide Riccio
Bit Generation serve da qualche anno a questa parte a definire tutto
e niente. Si va dal marchio per una gamma di prodotti e servizi
software alle inchieste sui giovani di fine millennio e sul loro
rapporto col computer senza nulla giustificare del rimando alla Beat
Generation cui, come termine, deve l'esistenza. Altre volte si dice
Bit Generation così, giusto per intendere la creatività multimediale
e, se si tratta di scrittori, la scrittura agita e rivelata
attraverso mezzi informatici: internet, e-book, cd-rom, webzine,
libri in progress a più mani scritti in Rete, ausili multimediali al
testo e via discorrendo. Come dire che dietro c'è il vuoto. Il che
può anche essere vero, in certi casi, ma dietro, anzi dentro, c'è
quello che a ognuno pare. Questo non può perciò bastare a definire la
Bit Generation. Ci vogliono scelte comuni di contenuto e di forma per
definire un movimento, e ancor più per una generazione. D'accordo
sull'esistenza di forme comuni solo in quanto strumenti tecnologici,
il resto manca. Qualcuno ha tentato anche di condurre una qualche
inchiesta dai risvolti sociali chiamando in causa l'etichetta "BIT
Generation", ma i sociologi hanno già definito quella degli Anni
Novanta e Duemila una "Generazione invisibile" (e non "binaria"). Uno
o zero, tutto o niente, non è questo il punto della Bit Generation,
né dell'umanità o parte di essa in genere. Nessuna società e nessun
individuo sarà mai o uno o zero soltanto, salvo tragiche patologie
(anche sociali e storiche) acute o croniche che impediscano le
inevitabili sfumature che comporta il fatto di essere umani. Cosa può
essere credibilmente la Bit Generation da un punto di vista
letterario o estetico? Nulla o, al limite, niente di più che
un'opportunità editoriale. La Generazione Bit (binary unit), termine
intuito perfino da me nel 1997 ("Bit Generation") e poi ancora nel
1999 ("Generazione Bit") senza che ne avessi letto mai altrove, deve
la sua esistenza facilmente intuitiva solo all'assonanza con la Beat
Generation. Altrimenti si sarebbe potuto anche dire Techno-
Generation, oppure quel che vi pare. La BIT Generation, se lo è, è
allora un movimento letterario disorganico di persone anche troppo
diverse tra loro, ognuna con un suo proprio potenziale e operato
creativo, accomunate dalla sola possibilità di utilizzare una forma
nuova di cassetto chiamata Internet. La Generazione Bit (se proprio
deve esistere) non nasce come reazione a valori dominanti, ma come
reazione opportunistica all'editoria classica, attenta per lo più, ma
non sempre, a curare i poeti massimi (e qualche buona ragione pure ci
sarà) o all'editoria piccola e scaltra intenta a spillare soldi a chi
sia disposto a pubblicare a proprie spese anche l'illeggibile.
Internet è il mezzo prediletto e ossessivo attraverso il quale
pubblicare sicuramente e gratuitamente sognando un posto tra i grandi
e i compresi (ma, tra copie cache e pagine correnti e rimosse presto
si fanno i conti con lo "scripta manent, Internet volant"). Non è
nemmeno una "generazione", a ben vedere, perché gli autori internauti
hanno ogni possibile età. Se qualcosa accomuna i Bitniks ai Beatniks,
questa potrebbe essere l'esaltazione dell'individualismo anarchico,
oggi però nel senso dell'onnipotenza egocentrica di autopubblicarsi e
riproporsi all'infinito in rete. La tecnologia come strumento di
esplorazione della coscienza mi pare ancora di là da venire, ed è
solo una idea alla Matrix o alla eXistenZ, quindi ben lungi dalle
reali possibilità odierne. Dunque, se una BIT Generation esiste,
Luciano Somma, Emiliano Cribari, Marcella Boccia, Ermanno Eandi,
Baldo Bruno, Marco Saya, Alessandro D'Agostini sono alcuni dei veri
poeti della BIT Generation, tutti bravi e validi ma ognuno per conto
suo. Tra loro mi annovero a questo punto anch'io; non posso dire per
necessità di apparenza umile e pudica, se altrettanto bravo e valido.
Ovunque si vada in Internet per leggere e pubblicare poesie, non
facciamo che incontrarci virtualmente. Null'altro ci unisce, infatti,
se non la volontà di diffonderci on line (molto BIT Generation). Un
agire che in effetti sembra raccoglierci come un movimento. Dovendo
stabilire, come per ogni movimento letterario, i massimi e i minori,
se ne può anche fare una classifica ricavandola e aggiornandola
mensilmente attraverso la ricerca dei portali.
Prendendo come riferimento Google Search, eccone una aggiornata al
febbraio 2002 (naturalmente i crawlers non rilevano tutte le pagine
realmente esistenti, ma solo una parte casuale):
Marco Saya, 1230.
Luciano Somma, 1210 pagine.
Bruno Baldo, 191.
Emiliano Cribari, 178.
Davide Riccio, 141.
Ermanno Eandi, 129.
Marcella Boccia, 102.
Alessandro D'Agostini, 86.
A loro tutti, sperando non dispiaccia l'autoironia, un saluto
affettuoso e, per quanto scritto, un segno di stima. GENERAZIONE BIT
Binary Unit (1999) Riflesso sul bilico narcisista Tra l'astuzia e la
ribellione Memore di un Prometeo incatenato E di un demone marxista
Mi inclino ancora al finito Dalla mia parte d'uomo Senza libertà
magiche Alto o basso Vero o falso Se Dio è Io non voglio più vivere
Attento su due o mille fronti In notti senza fine A sparare e fuggire
L'uno L'altro Od ogni singola giustizia Dentro i due eventi
Equiprobabili La biblica scelta binaria Non è BIT GENERATION
Ricordando la setta suicida W.W. Higher Source (1997) La vita ci
insozza ci appiccica E spiccica butirrosa poi rancida Puzza come
corpo tomba dell'anima Suda essuda trasuda Rapace si arrapa incapace
E' violarsi infine al toccarsi Alitarsi infine al parlarsi Di
idrogeno e carbonio Infine all'angelo col demonio Siamo naufraghi
banali Dei baccanali igienisti Del performance Capitalismo utopico
Periferiche unità inanità Che un topico affabulatore Prescelta
interfaccia Collegherà all'Unità Centrale Dell'unico Software
grandioso Senza più odioso hardware Untume di polpastrelli Sulla
strada di bitume Alla Fonte Suprema dei contenitori Estrema
predestinazione Ricongiungersi al sito di Dio È da sempre.
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Questo scritto può essere riprodotto in Internet senza modifiche
indicando in calce:
Tratto dalla Newsletter PoesiAzionArte.
Pubblicato per gentile concessione del Movimento "Giovani Poeti
d'Azione" - l'unica Avanguardia in Italia

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