sabato 15 dicembre 2012

Izzo, la procura chiede tre anni di isolamento



Istanza al giudice cinque anni dopo condanna all'ergastolo


  Angelo Izzo

CAMPOBASSO - Isolamento diurno per tre anni, per effetto del cumulo dei due ergastoli e dell'efferatezza dei reati commessi: e' la misura aggiuntiva chiesta dal procuratore di Campobasso, Armando D'Alterio, per Angelo Izzo. Il mostro del Circeo, che sconta due ergastoli - uno per i fatti degli anni Settanta e uno per gli omicidi del 2005 a Ferrazzano (Campobasso) - e' finito di nuovo davanti ai giudici del Tribunale molisano, nonostante sia in cella - a Velletri (Roma) - con sentenze definitive, dunque inappellabili.
Una nuova udienza si e' tenuta davanti al giudice Stefano Calabria, lo stesso che ha inflitto all'ex pariolino la condanna per gli omicidi di Maria Carmela e Valentina Maiorano, madre e figlia uccise nel 2005. La richiesta di D'Alterio potrebbe pero' celare altro, considerato che la seconda condanna al carcere a vita non e' recente, ma risale al 2007. L'avvocato del pluriomicida, Enzo Guarnera, ha inviato una memoria scritta chiedendo che la misura possa essere applicata al minimo: sei mesi anziche' tre anni. La decisione del giudice e' attesa nei prossimi giorni.
La richiesta di isolamento diurno ''e' solo la conseguenza del cumulo delle due condanne all'ergastolo'' che il 'mostro del Circeo' sta scontando. E' quanto si apprende da fonti della Procura del capoluogo molisano. ''Non ci sono fatti nuovi - evidenziano dal palazzo di giustizia - ma solo negli ultimi mesi le procedure innescate dalla seconda sentenza definitiva, sono arrivate a compimento''. La richiesta del procuratore Armando D'Aleterio arriva cinque anni dopo il verdetto. ''E' quanto prevede la legge - concludono dalla procura - gli atti si sono concretizzati ora''.
 ''Sono passati cinque anni ed e' strano dunque che solo ora vengano chiesti tre anni di isolamento per Angelo Izzo che intanto ha avviato anche un processo di revisione personale, una fase riabilitativa, fase che, del resto, prevede anche la nostra costituzione''. Cosi' l'avvocato Enzo Guarnera, legale di Izzo. ''C'e' una notevole distanza di tempo - aggiunge - e in tutto questo tempo Izzo e' stato un detenuto comune, insieme agli altri''. Guarnera, che ha spiegato le sue ragioni in una memoria scritta inviata al giudice, riferisce inoltre che Izzo sta ora anche studiando ''per laurearsi in carcere''. 

(ANSA)

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