martedì 4 dicembre 2012

Investire "sulla vita" e non sulla morte + commento poesia Don Juan


Amedeo Raucci <libreriavisconti@> ci invia una "Rosposta a Lucia"
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Il concetto di civiltà purtroppo non è di facile comprensione; esso
non può essere visto come una norma assoluta invariabile nel corso
dei tempi; la storia stessa ci insegna che elementi come lo sviluppo
di tematiche di sensibilizzazione sociale, politiche e non per ultimo
scientifiche fanno in modo che il concetto di civiltà non vada
identificato con alcune etichette determinate. È indubbio, però, che
ci sono dei presupposti incontestabili e necessari per definire una
società "civile". Non è questa la sede per discuterne, perchè ciò
implicherebbe l'allargamento del dialogo a problematiche filosofiche,
sociali, e politiche estremamente complesse. Non posso fare a meno di
dissentire però da questa forma di generica critica all'attuale
società ed ai suoi modi di esprimere il proprio tanto contestato
contenuto di civiltà, critica che spesso si limita ad un
atteggiamento passivo poco utile peraltro per il progresso verso un
rinnovato senso civile; detto questo mi ritrovo anch'io profondamente
disincantata verso alcuni surrogati del rispetto umano che si
vogliono far spacciare per forme di civiltà, senza che essi abbiano
niente a che fare nè con il rispetto nè con la civiltà intesi in
maniera autentica.
Sono anche stanca, però, di assistere a questo continuo lassismo
lamentoso e controproducente, in cui anch'io per prima peraltro a
volte mi sono riconosciuta. Anche se non c'è più molto spazio per le
rivoluzioni, mi piacerebbe che noi giovani assumessimo un
atteggiamento più maturo e consapevole per la costituzione, di cui
saremo noi i responsabili futuri, di una rinnovata e profonda
coscienza civile. Perchè credo profondamente che la rivoluzione è una
questione di disciplina.
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Nota dei P.d'A. - Non abbiamo capito bene se chi parla sia uomo o
donna, o un trans-gender (transe-gender = oltre i generi, in internet
tutto è possibile, molte identità hanno confini labili). La cosa non
ha importanza. Forse si tratta di una ragazza che utilizza la mail di
un maschio. :-) Cmq è vero: "la Rivoluzione è una questione di
disciplina", ma tale disciplina non può essere seguita da uno solo
che speri di vincere contro tutti gli altri. Anche per questo esiste
il Movimento. Per quanto riguarda la critica, riteniamo che sia il
primo passo perchè sia risvegliata una "coscienza guerriera" e non
lamentosa. Chi critica nel modo giusto è più facile che poi possa
decidere di fare il passo successivo che porta a elaborare strategie
globali di cambiamento.
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<James Brown Brown George - pensiero_individuale> Anemone
ci fa sapere che le nostre e-mail gli offrono molti
spunti di pensiero e ci invia un suo commento/riflessione
sulla poesia di Don Juan precedentemente
inviata da PoesiAzionArte ai suoi amici/iscritti...
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(...)
Volevo fare un piccolo appunto critico sulla poesia
"Lamento Elettronico" di Don Juan che avete inviato
insieme alla newsletter del 25/02 (che riporto sotto).
In genere apprezzo molto la poesia, compongo anche io
i miei brevi scritti (preferisco chiamarli cosi),
tuttavia questo "lamento" mi ha lasciato parecchio
perplesso. In tutte le persone che scrivono poesie,
c'è sempre un motto di rivalsa verso l'ambiente che li
circonda, e comunque un rifiuto per un mondo che ormai
lascia poco spazio a queste cose. E' una cosa che
ritrovo molto anche dentro di me, tuttavia sono
convinto che ciò che si scrive debba riflettere il
tempo in cui viviamo, insomma come si fa a scrivere di
un lamento elettronico utilizzando termini come "il
fior de' suoi meschini anni caduto" (che sinceramente
a me ricorda un pò troppo il verso de "In morte del
fratello Giovanni" di Ugo Foscolo "il fior de' tuoi
gentili anni caduto"...un caso?), o utilizzando
richiami alla mitologia del passato..."t'ha turpato o
Venere"....ragazzi ma ci vogliamo staccare dal
passato? la cultura del passato è importante, certo,
ma serve a costruire le basi di quella presente non a
"clonarla", e insomma se proprio vogliamo parlare di
"Rivoluzione della cultura" come citato negli ultimi
versi questa non mi sembra proprio la strada migliore,
non rivoluzioni uno stato di cose se ti attacchi a
vecchi schemi.
Il mio comunque vuole essere solamente una critica
costruttiva e un "input" (per contrasto al "lamento")
per innescare una discussione sulla cosa, che a me
interessa parecchio, perciò spero pubblicherete questa
mail nella prossima newsletter, in modo che anche Don
Juan possa leggerla.
Grazie per l'attenzione
Anemone
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GPDA - Accettiamo le osservazioni. Le "citazioni" di Don Juan
probabilmente erano volute, presumibilmente in "Lamento elettronico"
tentava di giungere al "nuovo" facendo coesistere o reagire vecchio e
nuovo per creare un'effetto straniante. Ci asteniamo questa volta dal
valutare l'esito dell'operazione e attendiamo altri interventi sui
temi sollevati da Anemone. "La macchina da corsa è più bella della
Venere di Samotracia"!
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Saluti da PoesiAzionArte!
T

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