martedì 4 dicembre 2012

Investire "sulla vita" e non "sulla morte" - giovani, disoccupazione, ecc.


BlackLight she'er BeWitcher <leidyl78>, una affezionata lettrice e
sostenitrice di PoesiAzionArte e di http://poetidazione.it , ci invia
la riflessione che segue...
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Ciao a tutti, mi chiamo Lucia e ho 23 anni. non mi permetto di
esprimere alcun parere sul critico citato, perchè non lo conosco...
ma sono stata colpita dal commento in calce... e dal fatto
tristemente noto che nessuno ha voglia di investire "sulla vita".. ma
che tutti speculano sulla morte..... gli esempi si sprecano,
soprattutto se si guarda al campo letterario e musicale. nessuno si
preoccupa di scoprire... ma tutti si accontentano di prendere per
buono ciò che altri hanno scoperto e passato al setaccio del senso
comune ... mi dispiace solo che per noi giovani non ci sia nessuna
possibilità di dimostrare il talento, si storce il naso e si dice "è
giovane, che vuoi che abbia da offrire?". stranamente però se accade
qualcosa di drammatico.. o di spettacolare (come un suicidio ad
esempio), solo allora ci si preoccupa di andare a vedere ... perchè
si sa il mondo civilizzato è fatto al contrario... e di civile non ha
poi molto. il commercio è alla base di tutto... se scrivi un libretto
da due lire che però "si vende" sei un genio.... sennò "chi ti
conosce??".
vabè smetto qui, altrimenti vado avanti per ore, e i
discorsi "sociologici" non sono il mio forte. :)
cmq continuate così, la newsletter mi piace molto!! anzi vorrei che
gli iscritti partecipassero di più alle discussioni.
un grande saluto da una "guerriera della poesia"!! :)
Lucia
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Commento.
Bè non possiamo che condividere ciò che dici. Ci dai l'occasione per
introdurre un'altro tema.
Avvengono dinamiche simili anche nel mondo del lavoro. Leggendo gli
annunci di lavoro si trovano quasi sempre assurde proposte di questo
tipo: "...cercansi giovani max venticinquenni, militiesenti,
automuniti, laureati e con almeno 10 anni di esperienza nel settore.
Per essere assunti dovranno superare un colloquio, fare uno stage a
pagamento di 12 mesi e venire sottoposti a due anni di prova non
retribuita. Il candidato una volta assunto riceverà un netto di 400
euro al mese. Chi dimostrerà attaccamento all'Azienda potrà sperare
in incentivie una brillante carriera. Astenersi privi di requisiti e
perditempo. P.S. Se il candidato è di Udine chiaramente si dovrà
trasferire a Caltanisetta, se è residente a Roma si dovrà spostare a
Bolzano. Le spese di viaggio e l'alloggio sono completamente a carico
dei candidati". Voi andreste al colloquio, accettereste simili
condizioni? Ci auguriamo di no. Eppure se tali condizioni vengono
rifiutate dai giovani viene detto loro con disprezzo chenon hanno
voglia di fare nulla, che si rifiutano (!?) di lavorare perchè "hanno
tutto". Che significa tutto questo? Significa innanzitutto che
viviamo in una società ipocrita e profondamente contraddittoria. Essa
pur essendo immorale e venduta al punto da aver ridotto anche i
sentimenti a merce, pretende di fare pure "la morale" quando gli
conviene. Assurdo.
Bisogna combattere questo società "lavorista" ipocrita che pur avendo
abbandonato ogni valore di riferimento, ogni etica, ogni morale, è
moralista sui temi del "lavoro" e attribuisce i suoi errori a chi è
nato dopo. Questa società dove ci sono sempre meno giovani e dove si
vuole che i giovani lavorino per forza alle condizioni dei "vecchi"
perchè paghino le loro pensioni.
Non siamo fuori tema, anzi! Presso questo link:
chi lo desidera può approfondire i temi del lavoro, ed esattamente la
menzogna messa in giro dagli ultimi governi, secondo la quale se il
lavoro non c'è bisogna inventarlo. Inventarsi il lavoro in una
prospettiva di ragionamento non contraddittoria equivale
ad "inventarsi i soldi", ma battere moneta non è forse reato? Quindi
tale proposta è istigazione di reato contro lo stesso governo che
l'ha proposta. Puro bi-pensiero d'horwelliana memoria...
Cordiali saluti dal
Moderatore di PoesiAzionArte
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