venerdì 7 dicembre 2012

I milioni che restituirà Alcoa andranno al Sulcis… ma quando?


L’Alcoa deve restituire allo Stato italiano gli aiuti energetici considerati illegali dalla Comunità Europea, per un totale di circa 300 milioni di euro. Nei giorni scorsi la commissione Attività Produttiva del Senato ha approvato un decreto che permette di investire gran parte di questa somma nel rilancio economico del Sulcis. Ma poche persone sanno che l’Italia è attualmente sotto processo alla Corte di Giustizia europea per non aver ancora riscosso quei soldi.

Lavoratori Alcoa

Il Decreto Crescita approvato nei giorni scorsi prevede che le sovvenzioni restituite dalle imprese vengano versate al bilancio dello Stato e non alla Cassa Conguagli del settore elettrico. In questo modo il Governo potrà utilizzarle per azioni di sostegno alle iniziative economiche da realizzare nelle realtà dove hanno sede gli stabilimenti. Secondo calcoli pubblicati da La Nuova Sardegna al Sulcis spetterebbero ben 160 milioni di euro.
Una bellissima notizia per la provincia più povera d’Italia, se non fosse per un piccolo inconveniente che sfugge alla maggior parte dei giornali: il Governo italiano non ha ancora riscosso tutti i crediti che vanta con l’Alcoa. Per questo motivo, infatti, l’Italia dovrà difendersi alla Corte di Giustizia europea. L’accusa della Commissione Europea (che potete leggere in questo comunicato ufficiale datato marzo 2011) è di non aver recuperato dalla multinazionale gli aiuti di stato illegali concessi sotto forma di tariffe elettriche agevolate.
Il contenzioso si riferisce agli aiuti risalenti ai periodi tra gennaio 2006 e gennaio 2007 per quanto riguarda lo stabilimento sardo di Portovesme, e tra gennaio 2006 e novembre 2009 per quello di Fusina in Veneto. Se sarà condannata l’Italia dovrà pagare una sanzione. Rischiamo quindi di passare dalla parte dei beneficiari a quella dei sanzionati. E pensare che solo qualche mese fa il Governo aveva addirttura chiesto una proroga degli aiuti all’Alcoa per i prossimi tre anni, fino al 2015.
Chi invece paga puntualmente gli errori della politica sono i lavoratori, vittime della speculazione industriale che ha saccheggiato il territorio lasciando solo povertà. Scusate quindi se non festeggiamo ciecamente l’approvazione delDecreto Crescita. Aspettiamo che l’Alcoa finisca davvero di pagare la sanzione europea allo Stato, sperando di vedere presto quei soldi nelle casse del Sulcis.

di Marco Nurra | @marconurra

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