lunedì 10 dicembre 2012

Cristina Duca


LA DITTATURA DURA NON DURA
Timisoara 1989
E' l’alba.
Il gallo dà la sveglia
E nell’anticamera di quell’ufficio puzzolente
Il gatto miagola alla gallina
e la gallina strilla coccodeando
che quel tacchino lì deve essere portato in macelleria!
E’ un nemico della dittatura dura!
Il tacchino con la testa abbassata non si capacita del suo stato:
era stato preso così. . .per strada... col cappio al collo!
Un asino lo afferra per le zampe e poi con forza
lo spinge a testa in giù!
e raglia gridando ché il suo lavoro è duro
e chissà quanto ancora durerà la dittatura...
Poi improvvisamente sta zitto:
entra un maiale e grugnendo saluta alzando la zampa
Ad un tratto compaiono ancora due nervosissimi maiali:
un verro e una scrofa!
che strillano piangendo e grugnendo
e dicono che tutti gli animali sono in rivolta
ed è il crollo... Il crollo! Capite!?
E la dittatura dura forse proprio ora non dura!
Tutti hanno paura e scappano!
La gallina inciampa e il verro la calpesta con la zampa sul petto!
E allora pian piano l’asino scompare in sordina…
L’ asino aveva davvero lavorato duro per la dittatura...
aveva svolto i lavori più umili...
Ogni animale al servizio del regime fa il proprio lavoro...
ma la dittatura dura ora proprio non dura!
Che spargimento di sangue!
Il tacchino rinviene istericamente piange e ride ché ha avuto
salva la vita!
Sabatino Scia (Favole)

www.unafavolaperprotesta.com

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