la parola sfuggita, simbolo ignorato di chiassosi
viali canterini, metafisico impermiabile, castrato maniaco che si rivolge a
masse impotenti di sassi e vetri infranti. Sultano e signore del tempo, regina
dell'inconscio superbo, misterioso abitato di lune, i re magi si trovarono senza
regali ne bambini da adorare ed erode dovette trasferire la furia del senso sul
mare per lavarsi dai pesci appesi alle caviglie.
La marina cantava ai fanciulli
innamorati.
Ora la schiuma ricopre l'assalto dei loro corpi
alle vele del tempo, nascosti d'ombra, nella canicola ancestrale, passano
invitti davanti a tutti gli sguardi di camicie stinte che non sanno
volare.
Sulla marina si amarono i fanciulli
innamorati.
Non sanno volare nei parchi impauriti da
manganelli, ordinati e a passeggio con i loro quattro usci di legno, non sanno
volare nelle aiuole, più volare, che hanno paura della polizia, nei larici
piegati dal libeccio e al sole rivolgono ombrelli di menti appoggiati sui
piatti.
Dalla marina si levarono al cielo i fanciulli
innamorati.
Abdrea Cristalli
www.poetidazione.it
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