venerdì 30 novembre 2012

RINASCE L'OPUS SECTILE DI OSTIA, INTARSI UNICI AL MONDO


ROMA - Così non l'avevano potuta vedere neanche i Romani. Ora l'aula monumentale, decorata da finissimi intarsi di marmo colorati, è stata ricostruita, a 50 anni dal ritrovamento in una domus patrizia di Ostia, nel Museo Nazionale dell'Alto Medioevo. A inaugurare l'allestimento, il vicepremier e ministro dei Beni-attività Francesco Rutelli, per il quale questo esempio di 'opus sectile', unico per la sua integrità è "uno spettacolo sbalorditivo che vale un viaggio a Roma".

La straordinaria testimonianza, risalente al IV secolo d.C., è giunta intatta fino a noi, ha spiegato il ministro, perché il crollo del soffitto, un mosaico in pasta vitrea verde-azzurro (con tralci di vite ricoperti d'oro), ha arrestato i lavori della magnifica dimora prima che fosse ultimata. 'Probabilmente, solo gli operai l'avevano vista nel suo splendore - ha detto - neppure i committenti l'avevano potuta ammirare".

Invece i decenni di scavi e l'attento restauro hanno riconsegnato intatti i mosaici, il magnifico pavimento di marmi preziosi (giallo antico, porfido, serpentino), le decorazioni di quello che era un triclivio, ha aggiunto la direttrice del Museo, Maria Stella Arena, "con vista sul mare e adibito a cerimonie conviviali". Alcuni pannelli decorativi, il ministro li aveva già potuti apprezzare nella mostra 'Aurea Roma', allestita nel 2000 a Palazzo delle Esposizioni.

"Una delle iniziative più importanti - ha sottolineato Rutelli ricordando il suo mandato di sindaco di Roma - realizzate per il Giubileo". In quell'occasione erano stati presentati per la prima volta i bellissimi mosaici con i leoni che afferrano la preda, che qui invece quasi scompaiono in mezzo ad altri meravigliosi intarsi di animali in lotta. Molto rare, secondo gli esperti, le due figure umane, inizialmente interpretate come un 'Cristo benedicente' e il giovane proprietario della domus. In realtà, nonostante, l'aureola (attributo anche degli imperatori, ma non di carattere religioso) il personaggio dall'aspetto solenne, con la barba, ha precisato Arena, potrebbe essere un filosofo, un maestro "raffigurato con il suo discepolo nell'atto della docenza".

La dimora fu individuata nei primi anni '40, ha proseguito la direttrice, ma solo nel 1959 iniziarono i lavori di scavo che portarono alla straordinaria scoperta dell'aula monumentale, chiusa da un'esedra interamente ricoperta da un mosaico geometrico. L'esattezza della datazione è dovuta al rinvenimento, nella malta di allettamento di uno dei pannelli con leone, di una moneta di bronzo dell'imperatore Massimo (383-388 d.C.), uno dei tanti usurpatori dell'epoca. Dopo tanto impegno, la ricostruzione e l'assemblaggio (richiesti a gran voce dall'intera comunità scientifica) al Museo romano "è - ha detto Rutelli - un'emozione razionale, non del momento, assicurata da un lavoro mirabile". "E' possibile, anzi ragionevole", ha proseguito, che a Ostia, nel luogo dello scavo, si ricostruisca l'ossatura dell'aula per riportare lì l'intero allestimento. Che comunque, al momento, "rimane ottimamente ospitato nel Museo dell'Alto Medioevo - ha concluso il ministro - tra i più suggestivi d'Italia".

(ANSA)

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