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WASHINGTON - Un uomo che aveva lavorato tutta la vita, accettando di andare in pensione solo a cento anni, è morto a Los Angeles pochi giorni dopo avere smesso di andare in ufficio. Arthur Winston, un dipendente dei trasporti pubblici di Los Angeles, era andato in pensione solo il mese scorso, dopo avere compiuto 100 anni. Nei 70 anni trascorsi nell'azienda aveva mancato solo un giorno di lavoro: per il funerale della moglie, 18 anni fa. Winston, che aveva cominciato a lavorare a 10 anni in una piantagione di cotoner, era stato premiato dal presidente Bill Clinton nel 1996 come 'Lavoratore del Secolo'. I familiari hanno annunciato che Winston è morto nella sua abitazione giovedì dopo essere stato ricoverato nei giorni precedenti in ospedale, per la prima volta in vita sua, perché non si sentiva bene. (ANSA) |
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OSLO - La norvegese Cecilie Skog ha raggiunto il Polo nord in sci, diventando così, a 31 anni, la prima donna della storia ad aver conquistato le '7 vette' - le cime più alte di tutti i continenti - e i due Poli. Lo ha annunciato oggi un portavoce della spedizione. Sfidando temperature fino a 50 gradi sottozero, Cecilie - ha detto alla France Presse il portavoce, Bkoern Sekkesaeter - e i suoi due compagni d'avventura hanno raggiunto la notte scorsa il punto più settentrionale del pianeta, al termine di un viaggio durato 48 giorni e 22 ore. La norvegese ha impiegato sette anni per conquistare i due Poli e le '7 vette': Everest (Asia), Aconcagua (Sudamerica), Monte Mc Kinley (Nordamerica), Kilimangiaro (Africa), Elbrus (Europa), Piramide di Cartsensz (Oceania) e Vinson (Antartide). Partiti il 6 marzo dal Canada, Cecilie Skog e i suoi compagni hanno raggiunto il Polo nord senza aiuti esterni, trainando slitte da 120 kg l'una. La spedizione è stata contrassegnata - ha raccontato il portavoce - dall'incendio di una tenda, presto domato, e da numerose cadute nell'acqua gelida. (ANSA) |
![]() Durante questo periodo, come già avevano dimostrato altri studi, le donne tendono a trovare più attraenti gli uomini dall'aspetto molto virile, a preferire la loro voce e odore e ad essere quindi più propense ad avere una storia con loro, che grazie ad un alto livello di testosterone possono garantire la trasmissione alla prole di un buon corredo genetico. Secondo gli studiosi inglesi, gli uomini percepiscono questo cambiamento nelle preferenze della propria partner, sentendo così più 'minacciosi' per la serenità della coppia gli uomini più virili durante il periodo fertile della donna. Situazione che si verifica quando le compagne non usano contraccettivi orali, e sono dunque più fertili. "Gli animali, come ad esempio gli scimpanzé, vivono in branco tranquilli e felici insieme, fin quando le femmine sono pronte ad accoppiarsi. Da quel momento i due maschi dominanti del gruppo diventano rivali e lottano per catturare la sua attenzione. La stessa cosa avviene tra gli uomini, il cui controllo aumenta quando le donne sono molto fertili. La cosa interessante - spiega Rob Burriss, uno dei ricercatori - è che il comportamento maschile è determinato dalle femmine. Gli uomini diventano più guardinghi nei confronti degli altri maschi dall'aspetto virile, solo quando le preferenze femminili cominciano a cambiare prima dell'ovulazione". (ANSA) |
![]() Il risultato si deve a uno studio italiano pubblicato sul Journal of Neuroscience e promette di avere conseguenze importanti per la cura farmacologica dei deficit della memoria, caratteristici di malattie come la schizofrenia o l'Alzheimer. "Finora si era visto che una variante di un solo gene può avere effetti sul funzionamento del Sistema Nervoso Centrale, ma da decenni era stato predetto che le funzioni del cervello sono regolate dall'interazione fra più geni", ha osservato il coordinatore della ricerca, Alessandro Bertolino, del dipartimento di Scienze neurologiche e psichiatriche dell'università di Bari. Il lavoro è stato condotto dal gruppo di Marcello Nardini, dell'università di Bari, in collaborazione con il genetista Bruno Dallapiccola, dell'università di Roma La Sapienza e con Daniel Weinberger, del National Institute of Mental Health degli Stati Uniti. Adesso, ha aggiunto Bertolino, "il nostro studio dimostra per la prima volta che due geni interagiscono per modificare l'attività dei neuroni nell'uomo durante un compito di memoria a brevissimo termine, o memoria di lavoro". L'attività combinata dei due geni chiamati Comt (catecol-O-metiltransferasi) e Dat (modulatore della dopamina) é stata osservata direttamente grazie a una tecnica di analisi non invasiva, la Risonanza Magnetica Funzionale, nel cervello di 62 persone sane. Entrambi i geni controllano il livello di una delle sostanze necessarie alla comunicazione tra le cellule nervose (il neurotrasmettitore dopamina) nell'area del cervello chiamata corteccia prefrontale durante lo svolgimento di un compito di memoria di lavoro. (ANSA) |
TOKYO - L'incontenibile ingegnosità giapponese ha escogitato due nuovi apparecchiature che potrebbero consentire di risparmiare molte vite umane sulle strade: la 'moto luminosa' e il 'radar antibambini'. A rendere più visibili di notte tutti i motoveicoli ha pensato la 'Yamaha' con una pellicola luminescente da applicare sulla loro carrozzeria. Resistente a pioggia, calore e graffi, la pellicola accumula la luminosità diurna per ridiffonderla di notte: consente quindi di avere una visione tridimensionale dei motoveicoli, particolarmente evidente di fianco, dove essi in genere non hanno segnalazioni luminose. L'invenzione sarà sperimentata commercialmente su una nuova versione del ciclomotore elettrico EC-02, in vendita in Giappone a maggio, e sarà eventualmente estesa ad altri modelli. A focalizzare l'attenzione sui bambini sono stati l'industria automobilistica 'Nissan' e quelle elettroniche 'Ntt Data' e 'Trendy'. Hanno elaborato un apparecchio che, sistemato all'interno degli automezzi, emette un segnale sonoro per allertare i guidatori sulla presenza di bambini nelle vicinanze. E' basato su una ricevente sintonizzata sulla frequenza di minuscole emittenti sistemate in prossimità di luoghi frequentati dai bambini come scuole, refettori o parchi. L'emittente può essere facilmente accoppiata anche ai congegni elettronici che un crescente numero di genitori dà ai propri figli per poterli rintracciare in qualsiasi momento. (ANSA) |
![]() Tenendo conto di molteplici parametri metabolici che differiscono da individuo a individuo, ha spiegato Jeremy Nicholson dell'Imperial College di Londra, si potranno ottenere farmaci su misura del paziente per massimizzarne l'efficacia minimizzando il numero di effetti avversi. L'avvento della farmacometabonomica e' stato preconizzato in un articolo sulla rivista Nature dove i ricercatori britannici hanno anche dato un saggio della sua validita' in uno studio su topi. gli scienziati hanno dimostrato di poter predire i differenti effetti di una stessa dose di farmaco su animali con differente metabolismo. La metabonomica e' lo studio del metabolismo, in un certo senso esemplificabile come la velocita' a cui va il nostro corpo, la velocita' con cui al suo interno si compie ogni reazione chimica. Il metabolismo individuale e' influenzato da molti fattori, dai geni alla dieta, dall'eta' alle malattie. Esempio sotto gli occhi di tutti delle diversita' individuali di metabolismo il fatto che la stessa dieta puo' avere effetti completamente diversi su due persone grosso modo con lo stesso livello di attivita' fisica, risultando eccessiva per uno ma inadeguata per l'altro con differenze che si vedono in chili. Questo modo del corpo di andar piu' o meno veloce influenza anche il modo in cui vengono metabolizzati i farmaci al suo interno: la stessa dose di una medicina, infatti, puo' avere effetti differenti su due persone con diverso metabolismo. I farmaci sono metabolizzati in primis da enzimi epatici, principalmente quelli della famiglia del 'citocromo'. E' il fegato cioe' la farmacia del corpo, che somministra a tempi precisi il principio attivo della medicina assunta, liberandolo con i suoi enzimi. E sono poi i reni a decidere la velocita' di escrezione del farmaco dal nostro corpo. E' normale dunque che tanto piu' in fretta gli enzimi epatici liberano il principio attivo del farmaco, quanto piu' velocemente questo fara' effetto. Ma e' anche normale che tanto piu' in fretta i reni ripuliranno il corpo dal farmaco, tanto minore sara' il tempo a sua disposizione per agire prima di venir eliminato per escrezione. Viceversa se il metabolismo di un farmaco risulta essere troppo lento, si corre il rischio che il farmaco rimanga nel corpo per troppo tempo e che, quindi, la dose somministrata sia eccessiva e causi tossicita'. Queste differenze sono tutte basate su meccanismi biochimici molto complessi e studiati dalla metabonomica. Un saggio di quanto siano influenti queste diversita' lo hanno dato sulla rivista britannica gli scienziati londinesi somministrando la stessa dose di un comune antipiretico, il paracetamolo, a due gruppi di topolini con differente metabolismo. In base all'esame molecolare delle urine degli animali i cui risultati indicano come questi metabolizzano determinate sostanze, i ricercatori hanno potuto predire quali sarebbero stati gli effetti di una dose tossica di paracetamolo sui due gruppi di topolini. I composti (metaboliti) presenti nelle urine dei roditori hanno quindi permesso agli scienziati di tracciare la loro 'carta d'identita' metabolica' e, in base ad essa, prevedere gli effetti di un farmaco. Cosi' come la farmacogenomica, basata sul Dna, permettera' la sintesi di farmaci a misura del corredo ereditario individuale, anche la farmacometabonomica basata sulla carta d'identita' metabolica, promettera' di rivoluzionare la medicina del futuro rendendo disponibili terapie sempre piu' personalizzate. (ANSA) |
ROMA - Via libera negli Stati Uniti alla realizzazione del primo telescopio ottico dedicato alla ricerca di segnali visibili possibile traccia dell'esistenza di civiltà aliene. Il progetto, dell'osservatorio dell'università di Harvard, offre così uno strumento ulteriore a disposizione del programma Seti (Search for Extraterrestrial Intelligence), che da tempo coinvolge ricercatori e appassionati di astronomia nella ricerca di forme di intelligenza extraterrestri. Installato presso il Centro Smithsonian per l'Astrofisica all'osservatorio Oak Ridhe di Harvard, il telescopio ha uno specchio dal diametro di 1,8 metri ed è in grado di setacciare l'intera Via Lattea nell'arco di un anno. Il progetto è nato dall'ipotesi, avanzata da alcuni esperti, che le popolazioni aliene debbano usare dei segnali luminosi per comunicare. "Inviare segnali luminosi nell'universo - ha osservato il responsabile del progetto, Bruce Betts - potrebbe essere il modo più logico per raggiungere gli extraterrestri. Finora non siamo riusciti a captare nulla, perché male equipaggiati a ricevere qualsiasi tipo di segnale". Dagli anni '60 gli astronomi utilizzano i radiotelescopi in cerca di segnali radio inviati da forme di intelligenza aliena. Ma secondo altri scienziati sarebbe invece possibile che le civilta' aliene si servano di fasci di luce per comunicare. La luce visibile può infatti formare raggi molto brillanti, essere incredibilmente intensa, e con le sue alte frequenze trasportare di grandi quantità di informazioni. Già solo usando la nostra attuale tecnologia, si può emettere un raggio di luce, brillante e ben diretto, come quello di un laser, 10mila volte luminoso, come le nostre stelle, per un breve istante ed essere quindi osservati anche da distanze enormi. "Con questo nuovo sistema siamo in grado di realizzare un trilione di misure al secondo - spiega Paul Horowitz, dell'università d Harvard - ed espandere di 100.000 volte la copertura del cielo rispetto alle nostre precedenti ricerche ottiche. Il telescopio può fare la scansione delle strisce luminose nel cielo, servendosi di una macchina fotografica costruita su misura, contenente una serie di segnalatori in grado di rilevare un miliardo di flash di luce al secondo". (ANSA) |
GINEVRA - Il Comitato dell'Onu contro la tortura ha detto oggi agli Stati Uniti che devono chiudere tutte le prigioni segrete all'estero e il campo di internamento di Guantanamo Bay a Cuba, sostenendo che violano la legge internazionale. I dieci esperti indipendenti del Comitato, che hanno esaminato la situazione in merito negli Stati Uniti e all' estero, chiedono inoltre all'Amministrazione Bush di rinunciare a ''qualsiasi tecnica di interrogatorio'' che costituisca una forma di tortura o di trattamento crudele. Viene citato al riguardo l'uso di cani per terrorizzare i detenuti. Gli Usa ''devono assicurare che nessuno sia detenuto in alcun centro di detenzione segreto sotto il loro controllo di fatto'' e ''indagare e rivelare l'esistenza di qualsiasi posto del genere'', afferma il Comitato dell'Onu, che comunque non dispone di mezzi per rendere cogenti le sue raccomandazioni. (ANSA) |
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PHNOM PENH - In Cambogia un minuscolo topo ha causato un danno gigantesco mandando in panne una centrale elettrica di 40 megawatt, e facendo piombare il 40% della capitakle Phnom Penh nel black out. Lo hanno detto oggi autorita' cambogiane. Il topolino ha provocato un corto circuito nella centrale situata a sud della capitale, che ha lasciato quasi meta' della capitale senza energia elettrica e al buio per diverse ore domenica sera, ha detto Chea Sun Hel, dirigente della compagnia elettrica. Il topo era minuscolo, ''ma ha provocato un grosso problema'' perche' ha provocato l'arresto di un generatore, ha detto il dirigente. Gli abitanti di Phnom Penh, 1,3 milioni, spesso rimangono senza corrente elettrica a causa di black out che il governo attribuisce a problemi tecnici. (ANSA) |
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![]() La performance della nonna dovrebbe entrare nel Guinness dei primati, dove la precedente discesa simile fatta da un anziano era di 30 metri. ''Dondolavo come un pendolo - ha dichiarato - Le persone che mi vedevano da dentro i loro appartamenti devono aver pensato che sarei entrata dalla finestra, che gli volevo fare una visita per un te'''. |
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BUENOS AIRES - Resti di un dinosauro con un collo lungo 20 metri e risalente a 90 milioni di anni fa, di una specie che gli scienzati ritenevano finora fosse esistita solo in Africa, sono stati scoperti nella provincia argentina di Rio Negro (estremo sud). ''Si tratta di una specie di cui si ignorava l'esistenza in America del sud e che appartiene a una famiglia identificata da appena 10 anni'', ha spiegato alla France Presse il paleontologo Sebastian Apesteguia, del Museo argentino di Scienze naturali. Apesteguia ha diretto le ricerche che hanno permesso di scoprire i resti del dinosauro a La Buitrera, nel nordovest della provincia di Rio Negro, in Patagonia, 1.300 km a sud di Buenos Aires. All'inizio, e' stato un allevatore di ovini ad attirare l'attenzione dei ricercatori sulla presenza di un gran numero di resti fossili nella zona. Il 'Cathartesauro' era un gigantesco erbivoro dalle mascelle quadrata che abitava la regione mel Cretaceo superiore. I denti piccoli lasciano pensare che si nutrisse di erbe e legumi. Secondo Apesteguia, ''nonostante la sua mole, era un animale molto leggero, grazie agli ampi spazi intervertebrali'', cio' che gli consentiva di fuggire veloce davanti ai Gigantosauri e agli Abelisauri, suoi principali predatori. Al pari dei camelidi, il 'Cathartesaurus' poteva immagazzinare nel dorso provviste di liquidi e grassi, retaggio di antenati vissuti in zone desetriche, ''Erano animali che vivevano in gruppo e potevano colpire i loro aggressori con il collo'', ha aggiunto il paleontologo. La scoperta - ha precisato - conferma che in Patagonia viveva ''una fauna completa di dinosauri e altri vertebrati'', mammiferi e rettili (tartarughe e serpenti). ''Tutti gli anni, troviamo nuovi fossili in gran numero. La ricchezza paleontologica e' incredibile, la Patagonia e' il GObi sudamericano'', ha dichiarato lo scienziato, in riferimento al deserto cinese considerato uno dei siti piu' ricchi del mondo quanto a scoperte paleontologiche. (ANSA) |
![]() Il primato non sta solo nella capacità di archiviazione totale, la più elevata nel campo notebook, ma soprattutto nella densità di archiviazione fisica del nuovo disco. La casa giapponese ha infatti raggiunto i 200 gigabyte con l'utilizzo di 2 soli piatti, per una densità pari a 277,1 megabits per millimetro quadrato, 1,67 volte in più del modello precedente. Tali capacità di archiviazione, impensabili fino a un anno fa, sono state rese possibili grazie alla nuova tecnologia 'perpendicular recording', annunciata da Hitachi lo scorso anno. Attraverso la registrazione perpendicolare dei dati, infatti, è possibile realizzare hard disk con capacità fino a 10 volte superiori rispetto ai modelli tradizionali, che scrivono i dati orizzontalmente rispetto alla superficie del piatto. Toshiba prevede di iniziare la produzione di massa del nuovo disco in agosto. Il prezzo al dettaglio non è stato ancora annunciato dal produttore. (ANSA) |
ROMA - Presto anche in Italia una nuova pillola per la cura dell'osteoporosi che, rispetto alle altre, ha un vantaggio in piu': va presa una sola volta al mese. Il farmaco, secondo gli esperti, e' ben tollerato e riduce del 62% il rischio di nuove fratture vertebrali. Inoltre, dato che va assunta sola dodici volte l'anno, permette alle pazienti di aderire piu' facilmente alla terapia. In Italia sono circa 4 milioni le donne che soffrono di osteoporosi, mentre ogni anno si verificano circa 80 mila nuove fratture di femore. Il quadro e' emerso oggi a Roma nel corso di una conferenza stampa. Il nuovo farmaco, a base di ibandronato, appartiene alla classe dei bisfosfonati (i farmaci piu' utilizzati in caso di osteoporosi) ed e' presente in Italia gia' da un mese, anche se solo oggi - si e' detto nel corso della conferenza - e' stata finalmente accertata la sua piena diffusione sul mercato. Il suo costo, qualora non sia rimborsato dal Sistema Sanitario Nazionale, e' di circa 44 euro a compressa, ''paragonabile a quello di una pillola che va presa giornalmente'', spiegano gli esperti. In un'indagine condotta su un campione di piu' di 1600 donne di tutta Italia, di eta' superiore ai 50 anni, e' emerso che ben 9 persone su 10 sanno cos'e' l'osteoporosi. ''Il livello di conoscenza della malattia e' molto alto - spiega Renato Mannheimer, che ha condotto la ricerca - visto che in una diversa indagine solo 8 persone su 10 sapevano il nome del Presidente della Repubblica''. I mezzi con cui le donne si sono informate a riguardo sono solo per il 52% quelli del medico, mentre per il restante 48% l'informazione arriva dai media (come le riviste femminili, 33%) e il passaparola tra amiche (15%). Eppure, anche se si conosce la malattia e anche se l'88% delle intervistate sanno che l'osteoporosi puo' provocare danni seri, solo il 36% delle donne si sottopone regolarmente a controlli, e solo il 22% pensa che le terapie attualmente disponibili siano efficaci. Sempre secondo l'indagine, le donne vogliono da un farmaco soprattutto sicurezza (43%) e comodita' (27%), mentre lasciano all'ultimo posto l'efficacia (15%). Questo, hanno spiegato oggi gli esperti, e' dovuto anche al fatto che a soffrire di osteoporosi sono soprattutto le donne non piu' giovani, che prendono anche altri farmaci e per cui, quindi, e' importante minimizzare gli effetti collaterali e ricordarsi di prendere la pillola. Da qui il vantaggio di un farmaco che va assunto solo una volta al mese per una patologia cronica come l'osteoporosi. (ANSA) |
![]() La scoperta è stata fatta dall'equipe di Gerd Hasenfuss della Georg-August-University di Goettingen in Germania e sarà pubblicata sulla rivista Nature la prossima settimana. Battezzate 'staminali multipotenti adulte della linea germinale', queste cellule sono capaci di trasformarsi spontaneamente nei tre tessuti basilari dell'embrione. Inoltre, iniettate in embrioni, sono in grado di sviluppare molti organi. La portata di questa scoperta è senza precedenti perché, se le stesse staminali fossero rintracciabili anche nei testicoli degli uomini, si aprirebbe la strada alla medicina rigenerativa con staminali; si porrebbe fine ai dilemmi etici che oggi ruotano intorno all'uso di embrioni per il reperimento di staminali da usare in medicina per malattie oggi incurabili. Le staminali sono cellule 'bambine', cioé che non hanno ancora intrapreso un percorso preciso e possono dunque trasformarsi in diversi tipi di cellula. Il loro programma di sviluppo dipende dall'influenza di fattori di crescita e altre molecole e proprio per la loro versatilità si ripone nelle staminali la speranza di cura per molte malattie oggi inguaribili. Esistono due tipi di cellule staminali: quelle adulte e quelle embrionali. Le prime sono reperibili nei tessuti dell'individuo adulto, per esempio nel midollo osseo, e servono per il fisiologico ricambio cellulare del corpo. Le staminali embrionali si trovano invece nell'embrione e, via via che questo segue il suo sviluppo, formano i tessuti che costituiranno il feto e poi il neonato. Le staminali adulte sono abbastanza facilmente reperibili in diversi tessuti del corpo ma hanno un destino già in parte fissato: per esempio quelle del midollo osseo servono soprattutto a ricambiare le cellule del sangue, quelle presenti nel cervello a costruire nuove cellule nervose. Le staminali embrionali si trovano invece solo nelle primissime fasi di sviluppo dell'embrione ma il loro destino non è ancora deciso per cui possono virtualmente trasformarsi in qualsiasi tipo cellulare e rigenerare qualsiasi tipo di organo. Purtroppo per reperire staminali embrionali da usare in medicina bisognerebbe sacrificare embrioni umani, una pratica che per ovvi motivi etici non può essere accettata con leggerezza. Questo ha portato col tempo al consolidarsi di due 'schieramenti' nella comunità scientifica: gli scienziati che ritengono le staminali adulte sufficienti alla medicina rigenerativa, quelli che invece chiedono libertà di ricerca sull'embrione convinti che solo le staminali embrionali abbiano poteri rigenerativi adeguati alla cura di gravi malattie. Ma la scoperta tedesca potrebbe ribaltare completamente questo controverso dilemma. I ricercatori di Goettingen hanno infatti trovato staminali adulte con potenzialità simili a quelle dell'embrione. La loro scoperta prende le mosse da precedenti studi che avevano evidenziato nei testicoli di topi neonati la presenza di staminali simili a quelle embrionali, ovvero dotate di enormi poteri rigenerativi. Ma finora nessuno aveva dimostrato che queste staminali persistono nei testicoli del topo adulto. L'equipe di Hasenfuss lo ha appena dimostrato. Gli scienziati hanno isolato dai testicoli di topo adulto cellule germinali precursori degli spermatozoi che in certe condizioni formano colonie di staminali molto simili a quelle dell'embrione. Come le embrionali, infatti, le staminali 'adulte multipotenti della linea germinale' sono in grado di formare spontaneamente tutti e tre i tessuti di base di un embrione. Inoltre iniettate in embrioni sono capaci di sviluppare molti organi. Se le stesse staminali adulte ma multipotenti come quelle embrionali si trovassero nei testicoli anche dell'uomo allora basterebbe una semplice biopsia per isolarle e nessun embrione dovrebbe essere sacrificato per studiare i poteri rigenerativi delle staminali embrionali. In questo modo la medicina rigenerativa potrebbe divenire realtà e organi danneggiati potrebbero essere riparati o sostituiti da nuovi organi prodotti a partire da queste staminali. Il tutto senza sacrificare nemmeno un embrione. (ANSA) |
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![]() La terapia - già sperimentata con successo sui topi, i primati ed ora anche su cellule staminali umane - è frutto della collaborazione tra la Divisione di Ematologia dell'Ospedale 'Cervello' di Palermo, diretta dal prof. Aurelio Maggio, e l'equipe del prof. Michael Sadelain del Dipartimento di Genetica Umana del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York. I risultati degli esperimenti, presentati oggi a Roma in occasione della Giornata mondiale della lotta alla talassemia, sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature Biotechnology e condotti con il supporto della Fondazione Italiana per la Talassemia 'Leonardo Giambrone', della Fondazione 'Piera Cutino' e della Società per lo Studio delle Talassemie ed Emoglobinopatie (S.O.S.T.E.). I ricercatori stanno ora mettendo a punto un protocollo per l'avvio, entro pochi mesi, delle sperimentazioni sull'uomo. Chiave del nuovo metodo terapeutico è appunto l'azione del 'cavallo di troia': un particolare vettore virale ideato dall'equipe italo-americana e chiamato G9. Il metodo ideato dai ricercatori si basa, infatti, sulla modificazione genetica delle cellule staminali adulte emopoietiche, ovvero di quelle cellule che si trovano nel midollo osseo e sono deputate alla produzione di emoglobina: a causa di un gene difettoso, nei pazienti affetti da anemia mediterranea esse non riescono a produrre un'emoglobina normale. Di conseguenza i globuli rossi sono piccoli, deboli e incapaci di trasportare sufficiente ossigeno ai tessuti. I ricercatori hanno perciò pensato di risolvere il problema 'alla radice' e sostituire il gene difettoso, eliminando le sequenze 'malate' e sostituendole con quelle 'terapeutiche' per poi procedere a una sorta di autotrapianto. Per farlo hanno dunque messo a punto un vettore virale, chiamato G9, derivato dal lentivirus HIV-1. Ed è qui il 'trucco': Il virus, una volta inattivato, agisce come una sorta di cavallo di Troia. E' cioé in grado di entrare nelle cellule, ma i geni che lo renderebbero pericoloso vengono rimpiazzati con due sequenze progettate per risolvere l'anemia mediterranea. La prima è la sequenza del gene per l'emoglobina fetale gamma, che di solito si trova in forma attiva solo allo stadio fetale: nei pazienti falcemici è però molto utile, perché basta riattivarne una produzione del 20% per ridurre frequenza e gravità delle crisi dolorose dovute alla malattia. La seconda sequenza inserita nel vettore virale è invece in grado di produrre molecole di 'RNA interferenti', ovvero molecole che vanno a 'disturbare' la produzione dell'emoglobina anormale, l'emoglobina beta S. Nuove, concrete speranze, quindi per i tanti pazienti affetti da questa patologia: In tutto il mondo i portatori sani di anemia mediterranea sono oltre 300 milioni. Di questi, 93 milioni sono bambini che vivono soprattutto nei Paesi del Mediterraneo, del Medio Oriente e del Sud Est Asiatico. Secondo stime recenti, le persone invece affette da talassemia nel mondo sono circa 3 milioni, 50.000 i nuovi casi ogni anno; in Italia i talassemici sono circa 8.000, mentre ben 2.500.000 sono i portatori sani. Finora i malati, costretti a sottoporsi a continue trasfusioni e pesanti terapie, hanno avuto ben poche prospettive concrete di guarigione: il trapianto di midollo osseo sarebbe infatti una soluzione, ma per la maggior parte dei pazienti non si riesce a trovare un donatore compatibile. (ANSA) |
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![]() La notizia, resa nota dalla rivista Nature è importante in quanto forse un giorno potrebbe aprire la strada alla produzione di cellule staminali simili a quelle dell'embrione a partire dai tessuti adulti di qualunque individuo che ne avesse bisogno a scopo medico, aggirando quindi i dilemmi etici che ruotano intorno alla ricerca sulle cellule staminali embrionali. La proteina, scoperta nelle cellule embrionali da Austin Smith della University of Edinburgh, si chiama Nanog, è prodotta nelle cellule dell'embrione ai primi stadi di sviluppo e si può considerare, dunque, uno dei segreti della pluripotenza delle staminali embrionali. I ricercatori hanno visto che cellule embrionali con eccesso di Nanog sono particolarmente brave a trasformare cellule staminali adulte neurali in staminali pluripotenti (come le cellule embrionali). Le cellule staminali multipotenti sono oggi al centro di un acceso dibattito in quanto se la loro potenzialità di trasformarsi virtualmente in qualsiasi cellula adulta le investe della capacità, oggi solo presunta, di essere usate un giorno per riparare organi e tessuti, sostituirsi ai trapianti e guarire malattie oggi incurabili, d'altra parte la principale fonte da cui, allo stato attuale delle conoscenze, si possono reperire sono gli embrioni. Piuttosto che usare embrioni soprannumerari oppure creare embrioni ad hoc per prelevare staminali per la ricerca scientifica, c'é chi sostiene sia eticamente e praticamente preferibile optare per le ricerche sulle staminali adulte, oggi reperibili in diversi tessuti come il midollo osseo ma meno versatili rispetto alle embrionali. Eppure, se studiando le staminali pluripotenti si riuscisse a comprendere il segreto della loro flessibilità, si potrebbe sfruttare questa conoscenza per riportare allo stato di "bambine" le cellule adulte del nostro corpo. In questo modo si avrebbe una facile fonte di staminali pluripotenti senza dover sacrificare embrioni. Ebbene i ricercatori scozzesi hanno compiuto un passo avanti in questa direzione scoprendo che la proteina Nanog è uno dei segreti della pluripotenza delle cellule embrionali. Di fatto, a partire da un dato ormai acquisito da tempo, e cioé che fondendo una cellula embrionale con una normalissima cellula adulta quest'ultima ridiventa bambina acquisendo pluripotenza, gli esperti hanno scoperto che la proteina Nanog é responsabile di questo processo. Infatti staminali embrionali che al loro interno hanno un eccesso di questa proteina sono molto più efficienti nella trasformazione da cellule adulte in staminali pluripotenti. Gli scienziati scozzesi hanno usato staminali embrionali di topo ricche di Nanog per trasformare in cellule embrionali le staminali adulte del sistema nervoso e hanno messo così in evidenza l'indedito ruolo della proteina. (ANSA) |
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![]() E il rischio e' quello di un'alterazione irreversibile di questa immensa regione del Pianeta. L'Sos, l'ultimo in ordine di tempo, dopo il cannibalismo tra orsi polari e l'emergenza descritta da Al Gore nel suo documentario, e' contenuto in un nuovo rapporto del Wwf che oggi ha fatto il giro del mondo. Le correnti oceaniche e i venti spingono verso Nord le sostanze inquinanti, provenienti dalle regioni industrializzate degli Stati Uniti e dell'Europa Occidentale. Una minaccia per i suoi 4 milioni di abitanti e le numerose specie animali: lepri, volpi artiche, renne, caribu', buoi muschiati, foche, trichechi, lupi, beluga, orsi, orche, ciascuno con speciali strategie per sopravvivere in un ambiente estremo, afferma il rapporto del Wwf. In particolare si e' rilevato che l'esposizione alle sostanze chimiche tossiche interferisce con il sistema ormonale e immunitario, modifica i livelli di vitamina A e provoca fragilita' della struttura ossea. Cio' vuol dire che a essere alterate sono le principali funzioni vitali: metabolismo, sviluppo, fertilita', determinazione del sesso, funzioni neurologiche, stimoli della fame e della sete, impulsi sessuali. Gli orsi polari, al vertice della catena alimentare, risultano gravemente contaminati da sostanze attualmente in uso negli elettrodomestici, come i ritardanti di fiamma bromurati (BFR) e i composti perfluorinati, con conseguenti alterazioni del sistema immunitario, ormonale e diminuzione dello spessore delle ossa. I beluga, che prediligono acque costiere poco profonde e risalgono le foci dei fiumi, aree ad altissima concentrazione di inquinanti chimici, sono tra le specie artiche piu' intossicate, tanto che i corpi di alcuni esemplari trovati morti, provenienti dall'estuario del fiume San Lorenzo in Canada, sono stati smaltiti come rifiuti tossici. Per quello che riguarda gli uccelli poi c'e' da osservare che molte sostanze chimiche tossiche si concentrano nel tessuto adiposo e, al momento della deposizione, passano nelle uova, con la conseguenza che l' embrione gia' nelle prime fasi di sviluppo e' esposto ai contaminanti chimici. ''L'Artico sta diventando sempre piu' una sorta di discarica chimica - ha dichiarato Gianfranco Bologna, direttore scientifico del Wwf Italia - molti tra i prodotti chimici tossici che usiamo nelle nostre case finiscono nell'Artico con conseguenze gravissime per la salute di tutte le specie animali perché tali sostanze si accumulano nelle catene alimentari coinvolgendo, in particolare, gli esseri viventi che ne sono al vertice''. L'esposizione alle sostanze chimiche tossiche insieme ai cambiamenti climatici e alla perdita di habitat, scrive il Wwf, genera una miscela micidiale che mette a rischio la sopravvivenza stessa delle specie artiche. Il Parlamento Europeo, a fine ottobre prossimo, tornera' a decidere su REACH (Registrazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche) e per il Wwf e' indispensabile che venga approvato un testo in cui sia chiaro e netto il principio di sostituzione delle sostanze piu' pericolose, e la progressiva eliminazione di quelle per le quali e' gia' disponibile un'alternativa. Questo principio dovra' poi essere recepito dal Consiglio dei Ministri e il Wwf si augura che il Governo italiano giochi un ruolo positivo in tal senso ''dal momento che l'industria italiana non potra' che trarre vantaggi da una forte spinta all'innovazione. L'Europa ha insomma di fronte a se' - conclude il Wwf - l' opportunita' di assicurare la salute dei suoi cittadini e salvare un pezzo di pianeta da una lenta agonia''. (ANSA) |
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![]() Secondo il domenicale britannico, Peter Butler, chirurgo plastico del Royal Free Hospital a nord di Londra, è stato contattato da 29 pazienti con il viso sfigurato desiderosi di farsi operare. Le fonti citate dal giornale affermano che mercoledì il comitato etico dell'ospedale dovrebbe annunciare il suo consenso all'operazione. Butler ha dichiarato che il suo "scopo non è essere il primo a compiere l'intervento, ma farlo sul paziente giusto". "Sarebbe molto pericoloso considerare questa operazione come una corsa contro il tempo, perché questo potrebbe recare danno al paziente e alle procedure", ha detto il chirurgo che ha precisato che uno dei potenziali candidati è un ragazzo di 22 anni rimasto gravemente ustionato durante l'infanzia. Nel novembre scorso una donna francese di 38 anni, Isabelle Dinoire, era stata la prima persona a subire un trapianto parziale del viso, sfigurato dal morso di un cane. Un'equipe di chirurghi dell'ospedale di Amiens le aveva sostituito il naso, le labbra e il mento. Dopo di lei, un cinese di 30 anni, Li Guoxing, sfigurato da un orso, era stato il secondo a subire un'analoga operazione. Il dottor Butler ha a disposizione 30 specialisti che da dieci anni studiano le tecniche di trapianto e si sentono pronti a cominciare ad operare. Secondo il chirurgo, ci sono molte richieste da parte di persone che, rimaste sfigurate per incidenti o malattie, vivono chiuse in casa. "Non si tratta di una chirurgia che migliora la vita - ha commentato - ma che la salva, perché consente a questi pazienti di reinserirsi nella società". (ANSA) |