Le notizie sulla morte del buon cardinale Carlo Maria Martini, mi hanno fatto tirare un sospiro di sollievo. Non perché sia morto, ovviamente, anche se forse è stato un bene per lui, giacché ha smesso di soffrire, ma perché ho appreso che ha rifiutato il tubicino per l’alimentazione artificiale inserito nell’addome, e il sondino naso-gastrico, e che i medici hanno esaudito il suo desiderio, non tenendo conto degli appassionati del nutrimento e idratazione a tutti i costi, come, tanto per fare qualche nome, Eugenia Roccella e i due Maurizi, Lupi e Sacconi. Di coloro appunto che hanno sempre sostenuto che quei sondini non costituiscono accanimento terapeutico. Un sollievo per me, giacché, raggiunta una certa età, non è tanto il pensiero della morte ad angosciare, quanto il pensiero di lunghe inutili sofferenze. E così mi sono detto: i medici non faranno discriminazioni di sorta, e se lo sconosciuto Carmelo Dini, trovandosi nelle condizioni di Giovanni Paolo II, oppure del bravo cardinale (una mosca bianca!) che ci ha appena lasciato, dovesse chiedere loro di lasciarlo morire in pace senza quei terrificanti tubicini corpo-macchine, certamente i medici esaudiranno il suo desiderio. Oppure quei tubicini costituiscono accanimento terapeutico qualora si sia in grado di rifiutarli, e non lo sono qualora non si abbia la possibilità di esprimere la propria volontà? Oppure costituiscono accanimento terapeutico qualora l’ammalato sia un papa o un cardinale, e non lo sono qualora l’ammalato sia un povero cristo?
Carmelo Dini
http://www.tzetze.it/2012/09/un-sospiro-di-sollievo-alle-notizie-sulla-morte-di-carlo-maria-martini---reset-italia.html
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