sabato 16 giugno 2012

Stato italiano tutela chi uccide le persone


Esattamente un anno e mezzo fa, il 15 gennaio 2011, guidando a velocità folle la sua Bmw per le strade di Campobello di Mazara, comune in provincia di Trapani, travolse un’altra auto uccidendo tre delle quattro persone a bordo: due bambini di 10 e 12 anni, e la loro madre di 37.
L’unico a salvarsi da quel tragico schianto fu il capofamiglia, un ufficiale dell’Aeronautica, il quale però non resse al dolore della scomparsa dei suoi cari, suicidandosi pochi mesi dopo l’impatto.
Il responsabile di quell’omicidio colposo plurimo non farà neanche un giorno di carcere. Infatti, il gip di Marsala ha condannato Fabio Gulotta, il 22enne che era alla guida della Bmw, a 2 anni con la sospensione della pena. Un epilogo dovuto al fatto che il giovane, che secondo l’accusa al momento dell’incidente guidava in stato d’ebbrezza, ha patteggiato la pena.


Famiglia Quinci al completo vittima del ragazzo ubriaco

Sgomento il fratello della donna che morì nell’incidente, il quale ha commentato con amarezza la sentenza, sottolineando come lo “Stato italiano tutela chi uccide le persone”.
Questa è l’Italia!

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