Scatti in pose provocanti con tre giocatori. «Volevo finanziare una fiction». Foggia della Samp ha pagato 50mila euro
La escort Lucia Rizzo, in arte Rachele (Fotogramma)
MILANO - Una escort, delle foto, il ricatto. Gli ingredienti base
per cucinare l'estorsione a danni di persone celebri sono quelli ormai
noti. Le vittime, stavolta, sono tre giocatori di serie A che all'epoca
vestivano la maglia della Lazio. Tommaso Rocchi (ancora oggi bandiera
biancoceleste), Lorenzo De Silvestri (finito alla Fiorentina) e il
sampdoriano Pasquale Foggia. Dei tre, solo quest'ultimo ha accettato di
pagare una somma vicina ai 50mila euro. Gli scatti, va detto subito, non
hanno nulla di scabroso.
GIANFRANCO FINI - La vicenda, raccontata sabato da Il Secolo XIX
, ha al centro Lucia Rizzo, in arte Rachele, già nota alle cronache
scandalistico-giudiziarie del 2010 per aver raccontato di aver avuto
incontri a luci rosse con il presidente della Camera, Gianfranco Fini.
In quella occasione la escort finì indagata per estorsione e
diffamazione. Nel suo racconto ai magistrati della procura di Roma
scaricò però le responsabilità sul suo manager Federico De Vincenzo. «È
lui a mettere in piedi questi raggiri - disse Rachele - tanto che ne ha
già pronto un altro simile con i giocatori della Lazio». Sempre secondo
Rachele, De Vincenzo confidò all'amico Massimo Caroletti, unico indagato
nella vicenda di oggi, di avere «delle foto con cui mi faccio la
macchina nuova...».LA VICENDA - Di che foto si parla? Il 20 marzo 2009 la Lazio è a Catania. Nell'albergo dove alloggia la squadra si trova di passaggio anche Rachele con De Vincenzo. I due chiedono ai calciatori di prestarsi a qualche foto. Scatti che Pasquale Foggia ha raccontato così agli inquirenti dai quali è stato sentito due volte come persona informata dei fatti. La prima il 25 ottobre scorso a Genova, la seconda tre settimane fa a Roma. «Venimmo colti di sorpresa nei corridoi dell'albergo. Lei non l'avevamo mai vista prima, tacchi alti e abiti provocanti. Mi si buttò addosso con pose imbarazzanti». Al pubblico ministero romano Rosalia Affinito, che ha aperto l'inchiesta per estorsione, Foggia ha sottolineato poi che il suo timore nasceva dal fatto di essere sposato e dalle reazioni che quelle foto avrebbero potuto suscitare nella moglie, se rese pubbliche. Sul momento furono i suoi stessi compagni di squadra, dopo un consulto con Massimo Caroletti, produttore tv di professione e persona molto vicina alla squadra, a rassicurare Foggia sul fatto che non c'era nulla da temere.
IL RICATTO - Rocchi e De Silvestri hanno infatti ribadito al pm che non si sentirono esposti a ricatti. Rocchi perché entrò solo sullo sfondo nelle inquadrature, De Silvestri perché single e dunque senza una tranquillità di coppia da difendere. Altri due laziali, Sebastiano Siviglia (oggi allenatore della primavera della Nocerina) e Cristian Brocchi, saranno a breve sentiti dal pm nelle stessa veste di testimoni. Resta il fatto che Foggia ha ammesso di aver versato quei 50mila euro a Caroletti. A che titolo? Il calciatore sostiene che si trattò di un contributo alla realizzazione della fiction di nessun successo «Roma nuda», con Thomas Milian, Franco Califano, Anna Falchi ed Eva Henger, la pornostar attuale compagna proprio dell'indagato Caroletti. Secondo il pm alla base di quel contributo ci fu un ricatto.
Nessun commento:
Posta un commento