Nel corso di una attività di controllo degli itinerari
Sono ancora in infermeria a
Camp Arena ma "assolutamente solo per eccesso di zelo" i quattro
militari italiani contusi ieri dallo scoppio di un rudimentale ordigno
(ied) nella provincia sud-occidentale afghana di Farah. Lo ha appreso
l'ANSA a Kabul.
"Le loro condizioni - ha detto per telefono il tenente colonnello Francesco Tirino - non destano preoccupazioni e presto lasceranno anche l'infermeria" che nella base di Herat City è sotto responsabilità spagnola. In un comunicato diffuso ieri il Regional Command West (RC-W) sotto responsabilità italiana aveva indicato che "l'evento è avvenuto a circa 39 Km a sud-est dalla area della FOB (Forward Operating Base) 'DIMONIOS', (...) settore di responsabilità italiana, tra i più problematici per la coltivazione del papavero da oppio, e dove pertanto più costante è l'impegno delle unità di manovra di Isaf", la Forza internazionale di assistenza alla sicurezza, sotto comando Nato. (ANSA)
"Le loro condizioni - ha detto per telefono il tenente colonnello Francesco Tirino - non destano preoccupazioni e presto lasceranno anche l'infermeria" che nella base di Herat City è sotto responsabilità spagnola. In un comunicato diffuso ieri il Regional Command West (RC-W) sotto responsabilità italiana aveva indicato che "l'evento è avvenuto a circa 39 Km a sud-est dalla area della FOB (Forward Operating Base) 'DIMONIOS', (...) settore di responsabilità italiana, tra i più problematici per la coltivazione del papavero da oppio, e dove pertanto più costante è l'impegno delle unità di manovra di Isaf", la Forza internazionale di assistenza alla sicurezza, sotto comando Nato. (ANSA)
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