domenica 13 maggio 2012

Trattative di pace...

KABUL  - Il processo di pace e riconciliazione afghano ha subito oggi un altro duro colpo con l'attentato in cui ha trovato la morte a Kabul un autorevole esponente dell'Alto Consiglio per la pace, il Maulvi Arsala Rahmani, ucciso da un colpo d'arma da fuoco mentre si recava in Parlamento.   Un'auto che si trovava dietro quella dell'esponente politico ha aperto il fuoco, uccidendolo. Il generale Mohammad Zahir, capo dell'unità investigativa della polizia della capitale, ha affermato che nessuno al momento è stato arrestato per l'episodio. Lo scorso anno il capo del consiglio di pace, l'ex presidente Burhanuddin Rabbani, era stato ucciso con un'autobomba. A quanto a reso noto la polizia Rahmani, che era stato brevemente premier ad interim nel 1992 ed aveva poi ricoperto un incarico ministeriale nel governo dei talebani (1996-2001), è caduto in un agguato tesogli da un commando vicino a Dehburi Square mentre si trasferiva da casa in Senato dove aveva un seggio dal 2011. Il proiettile, si è appreso, è entrato in un braccio ed ha raggiunto il cuore. E' morto in ospedale- E' la seconda volta in meno di otto mesi che la leadership dell'Alto Consiglio per la pace viene duramente colpita dopo l'attentato realizzato il 20 settembre scorso da un emissario che aveva esplosivo in un turbante in cui ha trovato la morte il presidente dell'organismo, Burhanuddin Rabbani. Dopo l'intervento della Coalizione internazionale nel 2001, Rahmani si era avvicinato al presidente Karzai collaborando con lui nella costruzione di una ipotesi praticabile per mettere fine al conflitto interno con i talebani. In questo ambito aveva rivelato nel febbraio 2010 che insieme all'ex ambasciatore talebano in Pakistan Mullah Abdolsalam Zaif, e all'ex ministro degli Esteri del governo talebano Wakil Ahmad Muttawakil, aveva incontrato personalmente il Mullah Omar per discutere delle prospettive di pace in Afghanistan. Questo lavoro era stato apprezzato a livello internazionale, tanto che il Consiglio di sicurezza dell'Onu aveva rimosso il 16 luglio 2011 il suo nome dalla black list dell'organizzazione

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