venerdì 11 maggio 2012

L'Europa scarica Atene

Schaeuble come Barroso: «Possiamo fare a meno di voi».

 ULTIMATUM

Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble.

(© LaPresse) Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble.

Wolfgang Schaeuble come José Manuel Barroso. L'Europa ha perso la pazienza. All'indomani dell'avvertimento lanciato ad Atene dal presidente portoghese della Commissione Ue, è toccato al ministro tedesco delle Finanze dare l'ultimatum alla Grecia: risolva lo stallo sulla formazione del governo e stia ai patti o se ne vada dall'euro (leggi: Euro, l'exit strategy greca). Un'ipotesi tutt'altro che peregrina, anche alla luce delle ammissioni di Per Jansson, vicegovernatore della Riksbank, la banca centrale svedese: «Fra i banchieri centrali europei si è discussa» questa possibilità e le ripercussioni che potrebbe avere. Tuttavia, «sarei molto attento a ipotizzare che si tratti di un processo indolore senza conseguenze», ha detto Jansson.
AUSTERITY NON NEGOZIABILE. Per Bruxelles, però, l'austerity «non è negoziabile». E su questo punto l'Unione europea pretende garanzie chiare: «Noi vogliamo che la Grecia resti nella zona euro», ha affermato Schaeuble, «ma lo deve volere anche Atene e rispettare i suoi impegni. Non possiamo forzare nessuno, l'Europa non affonda così facilmente».
UN'EUROZONA PIÙ SOLIDA. In un'intervista rilasciata al quotidiano regionale tedesco Rheinische Post, il ministro si è mostrato fiducioso sulla tenuta della zona euro, definita più solida di due anni fa: «Abbiamo imparato molto da questi ultimi due anni e costruito dei meccanismi di protezione», ha spiegato Schaeuble. «I pericoli di contaminazione per gli altri Paesi della zona euro si sono indeboliti e l'area euro è nel suo insieme diventata più resistente».
SCHAEUBLE 'TRANQUILLIZZA' OBAMA. Non solo. Secondo il ministro, «la crisi ha dimostrato che quando bisogna agire in fretta, l'Europa può reagire rapidamente, l'idea che non siamo in grado di reagire a breve termine di fronte a un imprevisto è falsa». Un messaggio nemmeno tanto velato al presidente statunitense Barack Obama, che poche ore prima si era detto preoccupato dalle possibili ripercussioni della crisi europea sulle velleità di crescita dell'economia a stelle e strisce.
WESTERWELLE: «AIUTI A RISCHIO». Poche ore dopo Schaeuble, è intervenuto sulla questione anche il ministro degli Esteri di Berlino, Guido Westerwelle. Nel mirino sempre Atene: «Noi intendiamo mantenere le nostre promesse di aiuto. Ma questo significa che la Grecia deve varare le riforme che abbiamo concordato». Il riferimento è ai 4,2 miliardi di euro di aiuti erogati il 9 maggio dall'Ue: se la Grecia non starà ai patti, potrebbero essere gli ultimi.

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