Il gioiello del Tirreno, intramontabile meta estiva dei vip, torna alle urne dopo l'ondata di arresti che ha decapitato la giunta nel settembre scorso. In lizza come aspirante primo cittadino c'è il giornalista Piero Vigorelli, alla guida della lista civica "Tutti per Ponza". Niente più intrecci tra affari e politica. La parola d'ordine è: ritorno alla legalità "Con me si aprono le porte di Roma e di Bruxelles"
di Laura Pesino
La stagione estiva si è appena conclusa quando l'isola trema. Mentre gli ultimi turisti si godono ancora il sole di fine estate, la Procura di Latina, dopo l'incubo dei pontili abusivi, torna ad affacciarsi in questo paradiso affollato di vip. Stavolta per alzare il velo sul fitto intreccio di affari e interessi che unisce politica, imprenditori e appalti. Tutto giocato in casa, con regole proprie, perché qui l'idea è che bisogna “far lavorare gli amici”.
Così Ponza chiude la stagione 2011 sulle pagine di tutti i giornali, non per l'ultimo attore paparazzato ma per lo scandalo che travolge il palazzo del Comune. Sette ordinanze di custodia cautelare in carcere e altri venti indagati a piede libero. In testa alla cricca smascherata dall'indagine della Procura c'è il sindaco Pompeo Porzio, tre assessori della sua giunta e tre imprenditori. Al centro dell'inchiesta 11 gare d'appalto sospette, i cui vincitori erano tutti già noti. I primi rassegnano dal carcere le proprie dimissioni e a traghettare l'amministrazione di Ponza verso le elezioni anticipate arriva un commissario prefettizio.
Poche chiacchiere e idee fin troppo chiare. “L'isola – dice – deve tornare a vivere nella legalità. Finora nell'illegalità si sono arricchiti in pochi e la gente è stanca”. In nome della trasparenza ha già reso noti i nomi degli assessori che lo accompagneranno se riuscirà a vincere le elezioni di maggio. Ai lavori pubblici un architetto, al bilancio un cancelliere del tribunale.
Sotto la lista “Tutti per Ponza” è riuscito a unire altre due formazioni civiche pronte a scendere in campo. La parola d'ordine è cambiamento totale. E con questo motto la sfida è aperta ai due rivali, volti fin troppo noti della politica isolana. Il primo ad annunciare la candidatura a sindaco, all'indomani degli arresti, è Antonio Balzano, 56 anni, già primo cittadino dell'isola dal '93 al 2001, coinvolto in una vecchia inchiesta legata alla società di smaltimento rifiuti Segepo srl e condannato in primo grado per inquinamento ambientale e peculato. Il secondo nome è quello di Francesco Ferraiuolo, 68 anni, anche lui una vecchia conoscenza della politica isolana, sindaco per due consiliature ed ex dirigente scolastico, tornato in pista con “Ponza nel cuore”.
“Nella mia lista – spiega subito Vigorelli – non c'è nessuno che abbia fatto parte delle precedenti amministrazioni. Ci sono professionisti impegnati, in grado di lavorare per riportare la legalità. Oggi Ponza soffre perché dal continente è vista come isola di mariuoli. L'ultima inchiesta ha gettato grande discreto e ora c'è voglia di rinascita”.
Per i ponzesi però non rischia di essere visto come uno straniero?
“Alcuni mi hanno detto in effetti che volevano un sindaco di Ponza. Ma io risiedo qui da 10 anni e ho fatto loro notare che quando ho iniziato a frequentare l'isola loro neppure votavano”.
Da dove si parte allora per ridare un governo credibile a questa isola conosciuta solo per i panorami mozzafiato e per i vip in barca?
Tra le priorità c'è il risanamento di un bilancio disastrato. “Poi – aggiunge Vigorelli – il risanamento morale ed economico dell'isola, basato anche su scelte ecologiche e su un turismo che deve vivere non soltanto per tre mesi l'anno. C'è un cambiamento culturale da mettere in atto. Con me – promette – si apriranno per Ponza le porte di Latina, di Roma e di Bruxelles”.
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