La maggioranza degli italiani non ha rappresentanza
Roma, 8 mag. (TMNews) - "L'esito delle elezioni ha rispettato in pieno i
pronostici. Il centro destra, così come lo abbiamo conosciuto in questo
ventennio, si avvia a scomparire. Non sono affatto scomparsi, peraltro,
i suoi elettori". E' quanto si legge in un'editoriale di ItaliaFutura
pubblicato oggi.
"La sinistra ha trovato un nuovo punto di equilibrio, in alcuni casi molto più a sinistra, di Hollande. Il Partito democratico ha avviato un percorso per tornare ad essere il Pds, magari prima o poi rifondendosi con Sinistra ecologia e libertà, e abbandonando definitivamente vocazioni maggioritarie e riformismi liberali. Il Terzo Polo, al quale va riconosciuta coerenza e serietà nel sostegno al governo, non riesce a trovare una compiuta morfologia che vada oltre la somma di parti ormai stanche - scrive la fondazione guidata da Luca di Montezemolo -. La legittima e motivata protesta contro questa politica (e non contro la politica in generale) trova una collocazione più strutturale nel Movimento Cinque Stelle, nonostante le scomuniche istituzionali. Il clima in Italia e in Europa è tale che Grillo e il grillismo rappresentano la faccia pulita e spesso ingenua di una protesta e di un populismo che altrove, nel continente, assume connotati ben più preoccupanti. Demonizzare Grillo è ingiusto e sbagliato, superarlo è urgente e fondamentale".
"Come Italia Futura ha scritto più di un mese fa manca un progetto per il Paese che argini il gigantesco disagio sociale e che sia convincente per quella parte maggioritaria dell'elettorato che ritiene che le risposte alla crisi non siano nelle patrimoniali, nel rinnovato interventismo dello Stato e nella mera difesa dell'esistente. Liberali, democratici, popolari, moderati, riformisti: comunque si vogliano etichettare imilioni di cittadini che credono alle potenzialità di una nazione liberata dalle oligarchie, e dal peso insostenibile\ di uno Stato debole ma pervasivo, essi sono oggi privi di una credibile rappresentanza politica - si legge ancora nell'editoriale -. Non sarà attraverso gli strumenti del marketing politico, e dunque i cambiamenti di nome o l'inclusione di qualche personalità pescata dalla società civile o dal governo, che si darà credibilità e sostanza a un'alternativa liberale e democratica che sia in grado di aprire una nuova pagina del rapporto tra Stato e cittadini".
"La sinistra ha trovato un nuovo punto di equilibrio, in alcuni casi molto più a sinistra, di Hollande. Il Partito democratico ha avviato un percorso per tornare ad essere il Pds, magari prima o poi rifondendosi con Sinistra ecologia e libertà, e abbandonando definitivamente vocazioni maggioritarie e riformismi liberali. Il Terzo Polo, al quale va riconosciuta coerenza e serietà nel sostegno al governo, non riesce a trovare una compiuta morfologia che vada oltre la somma di parti ormai stanche - scrive la fondazione guidata da Luca di Montezemolo -. La legittima e motivata protesta contro questa politica (e non contro la politica in generale) trova una collocazione più strutturale nel Movimento Cinque Stelle, nonostante le scomuniche istituzionali. Il clima in Italia e in Europa è tale che Grillo e il grillismo rappresentano la faccia pulita e spesso ingenua di una protesta e di un populismo che altrove, nel continente, assume connotati ben più preoccupanti. Demonizzare Grillo è ingiusto e sbagliato, superarlo è urgente e fondamentale".
"Come Italia Futura ha scritto più di un mese fa manca un progetto per il Paese che argini il gigantesco disagio sociale e che sia convincente per quella parte maggioritaria dell'elettorato che ritiene che le risposte alla crisi non siano nelle patrimoniali, nel rinnovato interventismo dello Stato e nella mera difesa dell'esistente. Liberali, democratici, popolari, moderati, riformisti: comunque si vogliano etichettare imilioni di cittadini che credono alle potenzialità di una nazione liberata dalle oligarchie, e dal peso insostenibile\ di uno Stato debole ma pervasivo, essi sono oggi privi di una credibile rappresentanza politica - si legge ancora nell'editoriale -. Non sarà attraverso gli strumenti del marketing politico, e dunque i cambiamenti di nome o l'inclusione di qualche personalità pescata dalla società civile o dal governo, che si darà credibilità e sostanza a un'alternativa liberale e democratica che sia in grado di aprire una nuova pagina del rapporto tra Stato e cittadini".
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