ANNO 1947
3-6 GENNAIO - Viaggio negli Stai Uniti del presidente del consiglio De Gasperi. Il governo americano concede all'Italia un prestito di cento milioni di dollari per il "consolidamento del sistema democratico".
De Gasperi riceve dalle mani del ministro del tesoro americano Snyders, un assegno di 50 milioni di dollari, secondo versamento per le am-lire usate dalle truppe americane in Italia.
Il 14 gennaio la "Export Import Bank" dichiara il suo presidente Mc Chesney è disposta a fornire quest'anno all'Italia 100 milioni di dollari per aiutare determinati settori dell'industria italiana ed allargare i propri mercati di esportazione. Altri 25 milioni di dollari con prestito a breve scadenza per l'acquisto di cotone negli Usa.
9-13 GENNAIO - A Roma, al XXV congresso del Partito Socialista di Unità Proletaria (PSIUP) la minoranza guidata da Giuseppe Saragat esce dal partito socialista dei lavoratori italinai (PSLI); il Psiup torna all'antica denominazione di PSI. Il 16 GENNAIO - PSI e PCI riaffermano il patto di unità d'azione.
20 GENNAIO - Alcide De Gasperi presenta al capo provvisorio dello stato, Enrico DE Nicola, le dimissioni del suo secondo governo.
2 FEBBRAIO - Alcide De Gasperi costituisce il suo terzo governo con DC, PCI e PSI più l'indipendente Carlo Sforza agli esteri.
10 FEBBRAIO - A Parigi l'Italia firma il trattato di pace; cede l'Istria, Fiume e Zara alla Jugoslavia, Rodi e il Dodecanneso alla Grecia, Briga e Tenda alla Francia; il Territorio Libero di Trieste viene diviso in due zone: sona A, controllata dagli anglo-anmericani, e zona B, controllata dagli Jugoslavi.
19 MARZO - In Belgio nel costituirsi il governo i comunisti ne vengono estromessi.
14 APRILE - In Francia Charles De Gaulle fonda un raggruppamento politico nazionalista: il "Rassemblement du peuple francaise".
1 MAGGIO - A Portella delle Ginestre, in Sicilia, la banda di Salvatore Giuliano, apre il fuoco su una manifestazione sindacale per la festa del lavoro; i morti sono più di dieci.
4 MAGGIO - In Francia i ministri comunisti vengono estromessi dal nuovo governo republicano
6 MAGGIO - A Venezia un tribunale militare inglese condanna a morte il maresciallo Kesselring per la strage delle Fosse Ardeatine.
13 MAGGIO - Alcide De Gasperi presenta le dimissioni del suo governo e apre la crisi per estromettere le sinistre dal governo.
1 GIUGNO - Alcide De Gasperi presenta il suo quarto governo, composto da democristiani, liberali (tra i quali Luigi Einaudi) e indipendenti (tra i quali Carlo Sforza e Cesare Merzagora); avrà il voto favorevole anche dell'Uq e dei monarchici.
1-7 GIUGNO - A Firenze, al primo congresso nazionale della Cgil, i comunisti ottengono la maggioranza assoluta e pongono fine alla conduzione paritetica del sindacato con i socialisti e i democristiani; Di Vittorio è eletto unico segretario generale.
5 GIUGNO - Il segretario di stato americano George Marshall annuncia un piano per la ricostruzione economica dell'Europa quello che sarà L`Europear recovery program" (Erp) o "Piano Marshall".
15 GIUGNO - Il reduce della guerra Fausto Coppi vince il Giro d'Italia davanti a Gino Bartali.
4 LUGLIO - IL capo del governo della Cecoslovacchia accetta gli aiuti del Piano Marshall.
5 LUGLIO - Radio Mosca annunzia che Polonia e Romania respingeranno il Piano Marshall.
9 LUGLIO - Delegazione cecoslovacca a Mosca per perorare l'accettazione al Piano Marshall
10 LUGLIO - La Cecoslovacchia su forti pressioni di Mosca respinge il Piano Marshall.
1 AGOSTO - Il governo italiano svaluta apparentemente la lira del 55 per cento (di fatto e al 65%) ; al cambio ufficiale un dollaro vale 350 lire (ma sul mercato libero vale anche 500-600 lire - si corre ai ripari e ci si adegua; a fine anno al cambio ufficiale il dollaro tocca le 565 lire)
15 AGOSTO - L'India proclama la propria indipendenza; primo ministro è il pandit, Nehru. Nasce contemporaneamente anche la repubblica del Pakistan.
16 AGOSTO - In Bulgaria, Nikola Petkov, capo delle forze di centrosinistra, è processato per tradimento e condannato a morte.
31 AGOSTO - L'Onu propone la divisione della Palestina in due stati, uno arabo e uno ebraico, sotto controllo internazionale.
15 GIUGNO - Il reduce della guerra Fausto Coppi vince il Giro d'Italia davanti a Gino Bartali.
4 LUGLIO - IL capo del governo della Cecoslovacchia accetta gli aiuti del Piano Marshall.
5 LUGLIO - Radio Mosca annunzia che Polonia e Romania respingeranno il Piano Marshall.
9 LUGLIO - Delegazione cecoslovacca a Mosca per perorare l'accettazione al Piano Marshall
10 LUGLIO - La Cecoslovacchia su forti pressioni di Mosca respinge il Piano Marshall.
1 AGOSTO - Il governo italiano svaluta apparentemente la lira del 55 per cento (di fatto e al 65%) ; al cambio ufficiale un dollaro vale 350 lire (ma sul mercato libero vale anche 500-600 lire - si corre ai ripari e ci si adegua; a fine anno al cambio ufficiale il dollaro tocca le 565 lire)
15 AGOSTO - L'India proclama la propria indipendenza; primo ministro è il pandit, Nehru. Nasce contemporaneamente anche la repubblica del Pakistan.
16 AGOSTO - In Bulgaria, Nikola Petkov, capo delle forze di centrosinistra, è processato per tradimento e condannato a morte.
31 AGOSTO - L'Onu propone la divisione della Palestina in due stati, uno arabo e uno ebraico, sotto controllo internazionale.
STORIA MONDIALE -: La contrapposizione tra il blocco sovietico e quello occidentale si radicalizza. La politica di TRUMAN e gli aiuti del "Piano Marshall" pongono apertamente gli Stati Uniti alla guida economica e politica dell'Occidente. Del resto l'America non e' stata toccata dalla guerra, mentre la Russia ne e' uscita martoriata e si sta trascinando molti problemi irrisolti fin dalla lontana Rivoluzione d'Ottobre del 1917.
Molte cose non hanno funzionato, la dottrina Leninista (quella iniziale solo teorizzata, non quella ultima poi applicata ma fallita perché ridotta a fare compromessi con i vecchi apparati burocratici) è da anni stravolta dal grande apparato di partito che ha trasformato o meglio livellato l'economia e l'iniziativa privata con il collettivismo selvaggio imposto anche con la forza, obbligatorio.
Riforme economiche e sociali sono solo rimaste delle utopie, inizialmente varate ma sistematicamente stroncate per non far perdere potere al partito, né farlo perdere ai funzionari diventati ormai una casta peggiore di quella imperiale, ma con l'aggravante di aver perso (propagandando biechi pregiudizi sul capitalismo occidentale) il senso della realtà, e una distorta visione dell'era moderna che è invece andata a modificare non solo la scienza, la tecnologia, le nuove economie del libero mercato degli altri sistemi, ma anche la qualità della vita di una buona parte della popolazione mondiale che ha scelto il liberismo. Realtà queste che iniziano a muoversi, a camminare e a correre in parallelo da questo dopoguerra in avanti allargando sempre di più il proprio regno sia nelle nazioni distrutte dalla guerra, o in quelle emergenti, e che presto nella seconda metè del secolo ne beneficeranno anche gli stati coloniali.
I Russi si erano alleati in guerra per combattere il nazismo, ma poi gli americani finito il conflitto non avevano affatto dimenticato le dottrine bolsceviche, che erano in aperto contrasto con il loro mondo, quello del libero mercato. Quindi terminati gli ultimi atti della guerra (i trattati di pace e le spartizioni dei territori sono definitivamente firmati il 10 febbraio di quest'anno) la forte opposizione ideologica prevale nei confronti di un paese comunista totalitario che è lontano anni luce dal pianeta America e non ha nessuna volontà di modificare la sua politica e il suo sistema. Un sistema che non ha ancora ottenuto i risultati sperati a trent'anni dalla rivoluzione d'ottobre.
I gruppi delle sinistre di tutti i Paesi che erano stati protagonisti della Resistenza insieme a tutte le altre forze democratiche per l'Unita' Nazionale, non capaci di formare delle alleanze persino dentro i loro stessi partiti, sono subito esclusi prima dal Governo Belga; poi in maggio anche in quello Francese; in Austria questo accadrà a novembre mentre in Italia De Gasperi sta preparando le stesse condizioni per fare altrettanto, soprattutto nel Nord nonostante le sinistre sembrano essere in netta maggioranza dentro le grandi città industriali. Questo preoccupa non poco i partiti cattolici e liberali, ma soprattutto preoccupa gli americani. Anche se il "comunista italiano" non ha nulla a che vedere con il bolscevico russo, anche se, come dirà ANDREOTTI in "L'URSS vista da vicino", in alcune considerazioni fatte molti anni dopo, "le sinistre :
3-6 GENNAIO - Viaggio negli Stai Uniti del presidente del consiglio De Gasperi. Il governo americano concede all'Italia un prestito di cento milioni di dollari per il "consolidamento del sistema democratico".
De Gasperi riceve dalle mani del ministro del tesoro americano Snyders, un assegno di 50 milioni di dollari, secondo versamento per le am-lire usate dalle truppe americane in Italia.
Il 14 gennaio la "Export Import Bank" dichiara il suo presidente Mc Chesney è disposta a fornire quest'anno all'Italia 100 milioni di dollari per aiutare determinati settori dell'industria italiana ed allargare i propri mercati di esportazione. Altri 25 milioni di dollari con prestito a breve scadenza per l'acquisto di cotone negli Usa.
9-13 GENNAIO - A Roma, al XXV congresso del Partito Socialista di Unità Proletaria (PSIUP) la minoranza guidata da Giuseppe Saragat esce dal partito socialista dei lavoratori italinai (PSLI); il Psiup torna all'antica denominazione di PSI. Il 16 GENNAIO - PSI e PCI riaffermano il patto di unità d'azione.
20 GENNAIO - Alcide De Gasperi presenta al capo provvisorio dello stato, Enrico DE Nicola, le dimissioni del suo secondo governo.
2 FEBBRAIO - Alcide De Gasperi costituisce il suo terzo governo con DC, PCI e PSI più l'indipendente Carlo Sforza agli esteri.
10 FEBBRAIO - A Parigi l'Italia firma il trattato di pace; cede l'Istria, Fiume e Zara alla Jugoslavia, Rodi e il Dodecanneso alla Grecia, Briga e Tenda alla Francia; il Territorio Libero di Trieste viene diviso in due zone: sona A, controllata dagli anglo-anmericani, e zona B, controllata dagli Jugoslavi.
19 MARZO - In Belgio nel costituirsi il governo i comunisti ne vengono estromessi.
14 APRILE - In Francia Charles De Gaulle fonda un raggruppamento politico nazionalista: il "Rassemblement du peuple francaise".
1 MAGGIO - A Portella delle Ginestre, in Sicilia, la banda di Salvatore Giuliano, apre il fuoco su una manifestazione sindacale per la festa del lavoro; i morti sono più di dieci.
4 MAGGIO - In Francia i ministri comunisti vengono estromessi dal nuovo governo republicano
6 MAGGIO - A Venezia un tribunale militare inglese condanna a morte il maresciallo Kesselring per la strage delle Fosse Ardeatine.
13 MAGGIO - Alcide De Gasperi presenta le dimissioni del suo governo e apre la crisi per estromettere le sinistre dal governo.
1 GIUGNO - Alcide De Gasperi presenta il suo quarto governo, composto da democristiani, liberali (tra i quali Luigi Einaudi) e indipendenti (tra i quali Carlo Sforza e Cesare Merzagora); avrà il voto favorevole anche dell'Uq e dei monarchici.
1-7 GIUGNO - A Firenze, al primo congresso nazionale della Cgil, i comunisti ottengono la maggioranza assoluta e pongono fine alla conduzione paritetica del sindacato con i socialisti e i democristiani; Di Vittorio è eletto unico segretario generale.
5 GIUGNO - Il segretario di stato americano George Marshall annuncia un piano per la ricostruzione economica dell'Europa quello che sarà L`Europear recovery program" (Erp) o "Piano Marshall".
15 GIUGNO - Il reduce della guerra Fausto Coppi vince il Giro d'Italia davanti a Gino Bartali.
4 LUGLIO - IL capo del governo della Cecoslovacchia accetta gli aiuti del Piano Marshall.
5 LUGLIO - Radio Mosca annunzia che Polonia e Romania respingeranno il Piano Marshall.
9 LUGLIO - Delegazione cecoslovacca a Mosca per perorare l'accettazione al Piano Marshall
10 LUGLIO - La Cecoslovacchia su forti pressioni di Mosca respinge il Piano Marshall.
1 AGOSTO - Il governo italiano svaluta apparentemente la lira del 55 per cento (di fatto e al 65%) ; al cambio ufficiale un dollaro vale 350 lire (ma sul mercato libero vale anche 500-600 lire - si corre ai ripari e ci si adegua; a fine anno al cambio ufficiale il dollaro tocca le 565 lire)
15 AGOSTO - L'India proclama la propria indipendenza; primo ministro è il pandit, Nehru. Nasce contemporaneamente anche la repubblica del Pakistan.
16 AGOSTO - In Bulgaria, Nikola Petkov, capo delle forze di centrosinistra, è processato per tradimento e condannato a morte.
31 AGOSTO - L'Onu propone la divisione della Palestina in due stati, uno arabo e uno ebraico, sotto controllo internazionale.
15 GIUGNO - Il reduce della guerra Fausto Coppi vince il Giro d'Italia davanti a Gino Bartali.
4 LUGLIO - IL capo del governo della Cecoslovacchia accetta gli aiuti del Piano Marshall.
5 LUGLIO - Radio Mosca annunzia che Polonia e Romania respingeranno il Piano Marshall.
9 LUGLIO - Delegazione cecoslovacca a Mosca per perorare l'accettazione al Piano Marshall
10 LUGLIO - La Cecoslovacchia su forti pressioni di Mosca respinge il Piano Marshall.
1 AGOSTO - Il governo italiano svaluta apparentemente la lira del 55 per cento (di fatto e al 65%) ; al cambio ufficiale un dollaro vale 350 lire (ma sul mercato libero vale anche 500-600 lire - si corre ai ripari e ci si adegua; a fine anno al cambio ufficiale il dollaro tocca le 565 lire)
15 AGOSTO - L'India proclama la propria indipendenza; primo ministro è il pandit, Nehru. Nasce contemporaneamente anche la repubblica del Pakistan.
16 AGOSTO - In Bulgaria, Nikola Petkov, capo delle forze di centrosinistra, è processato per tradimento e condannato a morte.
31 AGOSTO - L'Onu propone la divisione della Palestina in due stati, uno arabo e uno ebraico, sotto controllo internazionale.
STORIA MONDIALE -: La contrapposizione tra il blocco sovietico e quello occidentale si radicalizza. La politica di TRUMAN e gli aiuti del "Piano Marshall" pongono apertamente gli Stati Uniti alla guida economica e politica dell'Occidente. Del resto l'America non e' stata toccata dalla guerra, mentre la Russia ne e' uscita martoriata e si sta trascinando molti problemi irrisolti fin dalla lontana Rivoluzione d'Ottobre del 1917.
Molte cose non hanno funzionato, la dottrina Leninista (quella iniziale solo teorizzata, non quella ultima poi applicata ma fallita perché ridotta a fare compromessi con i vecchi apparati burocratici) è da anni stravolta dal grande apparato di partito che ha trasformato o meglio livellato l'economia e l'iniziativa privata con il collettivismo selvaggio imposto anche con la forza, obbligatorio.
Riforme economiche e sociali sono solo rimaste delle utopie, inizialmente varate ma sistematicamente stroncate per non far perdere potere al partito, né farlo perdere ai funzionari diventati ormai una casta peggiore di quella imperiale, ma con l'aggravante di aver perso (propagandando biechi pregiudizi sul capitalismo occidentale) il senso della realtà, e una distorta visione dell'era moderna che è invece andata a modificare non solo la scienza, la tecnologia, le nuove economie del libero mercato degli altri sistemi, ma anche la qualità della vita di una buona parte della popolazione mondiale che ha scelto il liberismo. Realtà queste che iniziano a muoversi, a camminare e a correre in parallelo da questo dopoguerra in avanti allargando sempre di più il proprio regno sia nelle nazioni distrutte dalla guerra, o in quelle emergenti, e che presto nella seconda metè del secolo ne beneficeranno anche gli stati coloniali.
I Russi si erano alleati in guerra per combattere il nazismo, ma poi gli americani finito il conflitto non avevano affatto dimenticato le dottrine bolsceviche, che erano in aperto contrasto con il loro mondo, quello del libero mercato. Quindi terminati gli ultimi atti della guerra (i trattati di pace e le spartizioni dei territori sono definitivamente firmati il 10 febbraio di quest'anno) la forte opposizione ideologica prevale nei confronti di un paese comunista totalitario che è lontano anni luce dal pianeta America e non ha nessuna volontà di modificare la sua politica e il suo sistema. Un sistema che non ha ancora ottenuto i risultati sperati a trent'anni dalla rivoluzione d'ottobre.
I gruppi delle sinistre di tutti i Paesi che erano stati protagonisti della Resistenza insieme a tutte le altre forze democratiche per l'Unita' Nazionale, non capaci di formare delle alleanze persino dentro i loro stessi partiti, sono subito esclusi prima dal Governo Belga; poi in maggio anche in quello Francese; in Austria questo accadrà a novembre mentre in Italia De Gasperi sta preparando le stesse condizioni per fare altrettanto, soprattutto nel Nord nonostante le sinistre sembrano essere in netta maggioranza dentro le grandi città industriali. Questo preoccupa non poco i partiti cattolici e liberali, ma soprattutto preoccupa gli americani. Anche se il "comunista italiano" non ha nulla a che vedere con il bolscevico russo, anche se, come dirà ANDREOTTI in "L'URSS vista da vicino", in alcune considerazioni fatte molti anni dopo, "le sinistre :
"riguardavano
una realta' che non era estranea al nostro quadro nazionale. Nulla vi era
grezzo nella lunga convinzione postbellica che l'azione internazionale di
Mosca condizionasse anche la situazione dell'Occidente, sia per il peso che
avevano i comunisti che per l'attrazione in casa nostra esercitata da Stalin
persino su personaggi libertari come il "premiato" Pietro Nenni"
e prosegue "per dare ai
giovani una immagine falsa di questi anni, si rievocano di tanto in tanto
episodi di lotta elettorale di bassa levatura, cioe' che i russi avevano la
coda. Ma noi non tememmo a quei tempi la coda ma gli artigli di Stalin, quando
i comunisti italiani distribuivano in buona fede le immaginette dell'ex seminarista
georgiano, annunciandone esultanti l'imminente "venuta"".
Il
"baffone" una volta arrivato in Italia avrebbe messo a posto tutto
lui. Ma il 18 aprile del prossimo anno il fronte politico filorusso come vedremo
sarà sconfitto. Il corso degli eventi per un soffio non cambiò,
e non e' difficile immaginare, alla luce di quanto ora conosciamo, che cosa
sarebbe accaduto se dopo quell'iniziale idillio con i comunisti di quasi metà
degli italiani , fosse seguita una vittoria elettorale che avrebbe cosi consegnato
il Paese a Stalin.
Sappiamo
oggi invece le sorti e le vicende sociali ed economiche che sono accadute
in Iugoslavia, in Albania, Ungheria, Romania, Polonia, e nella Repubblica
Democratica(!) Tedesca, e tanti altri stati della vecchia URSS. Non serve
grande acume e abilità per fare anche con un gioco di simulazione, delle difficili
e pessimistiche ipotesi di come oggi sarebbe l'Italia.
L'Italia
(ma anche diversi Paesi europei) che non aveva in questi ultimi anni del '40
una grande maggioranza partitica unilaterale, ma sempre si era mantenuta oscillante
tra uno schieramento e l'altro, deve fare spesso i conti con gli equilibri
dei suoi rappresentanti politici, e gli stessi schieramenti, molte volte,
causa le contraddizioni e le lacerazioni interne sia a sinistra che
al centro (i due blocchi che contavano) sono in questi mesi ondivaghi.
Non erano sicuri gli stessi democristiani; troviamo a fine gennaio De Gasperi che prima ridimensiona l'apporto finora dato al suo governo dalle sinistre, poi il 31 maggio nel formare il suo quarto governo le esclude del tutto. Infatti..........
Non erano sicuri gli stessi democristiani; troviamo a fine gennaio De Gasperi che prima ridimensiona l'apporto finora dato al suo governo dalle sinistre, poi il 31 maggio nel formare il suo quarto governo le esclude del tutto. Infatti..........
Il
13 Marzo per ingovernabilità De Gasperi da' le dimissioni
dal suo terzo mandato al governo e con un discorso radiofonico alla nazione
(poi lo fara' al Consiglio dei ministri) sostiene che è impossibile governare
con le sinistre.
E' l'inizio del duello DE GASPERI-TOGLIATTI. Il comunista era convinto di essersi meritato l'imperitura partecipazione alla conduzione politica del Paese.
E' l'inizio del duello DE GASPERI-TOGLIATTI. Il comunista era convinto di essersi meritato l'imperitura partecipazione alla conduzione politica del Paese.
Invece
il suo credito che -secondo lui- doveva assicurargli per decenni importanti
poltrone governative si estingue all'improvviso. In seguito alle pressioni
del presidente americano Truman che convoca alla Casa Bianca l'ambasciatore
italiano TARCHIANI per esprimergli l'appoggio incondizionato degli Stati Uniti
a un governo presieduto da De Gasperi con l'esclusione dei comunisti, lo statista
trentino con un colpo di mano estromette Togliatti e i suoi dal potere nella
sua quarta coalizione governativa. E questo alla vigilia delle più laceranti
e decisive elezioni politiche in programma per il 18 aprile 1948.
Per puro "miracolo" queste elezioni si svolgeranno all'insegna dell'ordine e della tranquillità. E' cosa nota che il partito comunista disponeva di un "esercito parallelo" capeggiato da Pietro Secchia che sognava di conquistare il potere con la lotta armata, ma Togliatti benchè brutalmente estromesso sceglie la via della legalità, forte dell'appoggio delle masse popolari e della forza operaia. Anche la Democrazia Cristiana si affida (se necessario) oltre che alle bombe a mano delle sue "forze armate occulte", sulla cui esistenza ha giurato in tempi recenti l'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, a una martellante propaganda che mette in guardia l'elettorato dal votare uno schieramento politico che esalta come esempio di democrazia il comunismo reale dell'Unione sovietica, proteso in concorrenza con l'America a garantirsi il dominio del mondo. E si affida inoltre a una propaganda capillare esercitata attraverso le parrocchie e i comitati civici del professor LUIGI GEDDA, genetista e fervente cattolico. E' lui l'autore del vero "miracolo".
Per puro "miracolo" queste elezioni si svolgeranno all'insegna dell'ordine e della tranquillità. E' cosa nota che il partito comunista disponeva di un "esercito parallelo" capeggiato da Pietro Secchia che sognava di conquistare il potere con la lotta armata, ma Togliatti benchè brutalmente estromesso sceglie la via della legalità, forte dell'appoggio delle masse popolari e della forza operaia. Anche la Democrazia Cristiana si affida (se necessario) oltre che alle bombe a mano delle sue "forze armate occulte", sulla cui esistenza ha giurato in tempi recenti l'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, a una martellante propaganda che mette in guardia l'elettorato dal votare uno schieramento politico che esalta come esempio di democrazia il comunismo reale dell'Unione sovietica, proteso in concorrenza con l'America a garantirsi il dominio del mondo. E si affida inoltre a una propaganda capillare esercitata attraverso le parrocchie e i comitati civici del professor LUIGI GEDDA, genetista e fervente cattolico. E' lui l'autore del vero "miracolo".
De
Gasperi lancia accorati appelli al "quarto partito", quello
delle forze produttive, delle classi agiate, l'unico contenitore dei rappresentanti
della classe borghese alto- media (anche Mussolini nel '22 si rivolse a loro)
che finora si erano astenuti (come allora) nello schierarsi apertamente con
uno o l'altro blocco, pur avendo queste tre categorie un peso determinante,
avendo in mano le strutture produttive e i capitali, e senza questi nessun
programma politico poteva decollare, si andava incontro al fallimento.
Tanto
meno si potevano varare misure economiche a lunga scadenza se non esisteva
questa importante partecipazione alla vita del Paese che rischiava fra l'altro
di non ricevere piu' non solo gli aiuti del Piano Marshal, ma c'era il rischio
di far fuggire all'estero i pochi capitali presenti ancora in Italia, e questo
per l'effetto della "sindrome del baffone", una psicosi che stava
attanagliando tutti i ricchi che temevano di essere da un momento all'altro
tutti espropriati di terre, di fabbriche e di capitali. (ritornava ad aggirarsi
quello stesso "fantasma" che era apparso nei critici 3 anni del
primo dopoguerra 1919-1922. Allora ci pensò Mussolini).
Ma
non erano solo i ricchi d' Italia ad averla questa psicosi, in America stava
diventando perfino patologica e pandemica (con il Maccartismo) in ogni strato
della popolazione. Nella epurazione comunista dubitarono perfino di Einstein.
Di questi attacchi di repulsione, li avevano soprattutto i maggiori politologhi
e quasi tutti gli uomini politici. Troviamo James Burnham il piu' importante
scrittore politico dell'America di questi anni 1940-50 che pubblica con grande
successo I difensori della liberta' (1947), L'inevitabile disfatta del
comunismo (1950) e che sta scrivendo proprio in questi anni Il suicidio
dell'Occidente, dove fa una spietata analisi di un certo liberalismo
americano (opportunistico) che lo equivale al radicalismo italiano :
"Liberali negli Stati Uniti -sostiene- sono i fautori degli esperimenti di centrosinistra in tutto il mondo; sono quei signori che sognano e favoriscono la nascita del centrosinistra italiano o i laburisti in Inghilterra, sono quelli che vogliono i dialoghi, che sono i fautori della distensione, che sono aperturisti". "E' un pericolo gravissimo che minaccia tutto l'occidente, perche' questi cattivi americani minano le difese morali del loro paese, distruggono anche il coraggio residuo delle altre nazioni alleate".
"Il declino dell'occidente e' provocato soltanto da tendenze suicide, da forze che operano all'interno del mondo libero. Queste forze sono chiamate "liberali" in America, "radicali" in alcuni paesi dell'Europa, e sono conosciute come espressioni della sinistra". Ecco quindi spiegata la caccia alle streghe che da questo momento si scatena in America nelle forme più palesi e becere coinvolgendo - irrazionalmente - tutta l'opinione pubblica americana.
"Liberali negli Stati Uniti -sostiene- sono i fautori degli esperimenti di centrosinistra in tutto il mondo; sono quei signori che sognano e favoriscono la nascita del centrosinistra italiano o i laburisti in Inghilterra, sono quelli che vogliono i dialoghi, che sono i fautori della distensione, che sono aperturisti". "E' un pericolo gravissimo che minaccia tutto l'occidente, perche' questi cattivi americani minano le difese morali del loro paese, distruggono anche il coraggio residuo delle altre nazioni alleate".
"Il declino dell'occidente e' provocato soltanto da tendenze suicide, da forze che operano all'interno del mondo libero. Queste forze sono chiamate "liberali" in America, "radicali" in alcuni paesi dell'Europa, e sono conosciute come espressioni della sinistra". Ecco quindi spiegata la caccia alle streghe che da questo momento si scatena in America nelle forme più palesi e becere coinvolgendo - irrazionalmente - tutta l'opinione pubblica americana.
TARCHIANI
ambasciatore d'Italia, a colloquio con TRUMAN, infatti, riceve delle indicazioni
molto chiare e inequivocabili: gli USA appoggeranno in Italia solo un governo
presieduto da DE GASPERI, ma dal quale sono esclusi categoricamente
i comunisti. Lo stesso Truman al Congresso (12 marzo) non ha fatto mistero
di una minaccia comunista in Europa, e afferma la necessita' di far intervenire
gli Usa ovunque vi siano delle "minoranze interne" (i comunisti)
che minacciano i sistemi democratici.
La requisitoria e' molto dura, e l'intero discorso denominato Dottrina di Truman viene chiamata dal politologo Lippman con un termine che fara' storia, la Guerra Fredda dei due blocchi in contrapposizione. Un conflitto strisciante, subdolo, ambiguo, dove piu' che con le armi si assestano ora colpi bassi (e vitali) di carattere economico.
Alcuni Paesi, carenti di ogni cosa, solo appoggiandosi a una economia sana e potente come quella americana (che dalla guerra era andata nella stratosfera dell'economia senza aver ricevuto alcun danno in casa) potevano allontanare il pericolo di una totale paralisi. Le banche - avvertivano i profeti americani - potevano in caso contrario subire un crac colossale nell'arco di un solo mattino.
Non dobbiamo dimenticare che l'Italia era indebitata con l'America per decine di anni in denaro che avanzavano ancora dalla prima guerra mondiale (fino al 1988), e fin da allora aveva stipulato contratti di forniture a lunghissima scadenza. Ora come se non bastasse, l'Italia seguitava a fare debiti con gli Usa anche con i gruppi privati, infatti il 17 luglio una delegazione italiana era rientrata dall'America dopo aver ottenuto un ulteriore prestito di 100 milioni di dollari, pari a 60 miliardi di lire di allora.
La requisitoria e' molto dura, e l'intero discorso denominato Dottrina di Truman viene chiamata dal politologo Lippman con un termine che fara' storia, la Guerra Fredda dei due blocchi in contrapposizione. Un conflitto strisciante, subdolo, ambiguo, dove piu' che con le armi si assestano ora colpi bassi (e vitali) di carattere economico.
Alcuni Paesi, carenti di ogni cosa, solo appoggiandosi a una economia sana e potente come quella americana (che dalla guerra era andata nella stratosfera dell'economia senza aver ricevuto alcun danno in casa) potevano allontanare il pericolo di una totale paralisi. Le banche - avvertivano i profeti americani - potevano in caso contrario subire un crac colossale nell'arco di un solo mattino.
Non dobbiamo dimenticare che l'Italia era indebitata con l'America per decine di anni in denaro che avanzavano ancora dalla prima guerra mondiale (fino al 1988), e fin da allora aveva stipulato contratti di forniture a lunghissima scadenza. Ora come se non bastasse, l'Italia seguitava a fare debiti con gli Usa anche con i gruppi privati, infatti il 17 luglio una delegazione italiana era rientrata dall'America dopo aver ottenuto un ulteriore prestito di 100 milioni di dollari, pari a 60 miliardi di lire di allora.
L'Italia
era arrivata a un punto con la sua svalutazione, che i 2/3000 americani ancora
di stanza in Italia potevano con il loro stipendio e qualche risparmio
di alcuni mesi acquistare tutti gli immobili di una intera piccola cittadina,
e con gli spiccioli che restavano nelle tasche, svuotare tutti negozi. Ma
non si era ancora toccato il fondo.....
Ad
aggravare la situazione economica, ci fu la relazione di Luigi Einaudi, governatore
della Banca d'Italia, che portò a conoscenza la gravita' della situazione
che si protraeva dalla fine della guerra e dove non sembravano proprio esserci
soluzioni se non quella traumatica di una grande svalutazione. Il cambio ufficiale
del dollaro e' infatti quest'anno di 225 lire, ma sul mercato libero raggiunge
le 600 lire. Una situazione insostenibile che culminera' con dei drastici
provvedimenti che porteranno la lira a essere svalutata del 68,4 % e quindi
il dollaro a essere adeguato (apparentemente) a fine anno al cambio ufficiale
di 575 lire.
Montagne
di biglietti di banca nascosti dagli italiani sotto il "mattone"
(ed era l'unico rifugio di chi aveva fatto soldi con la guerra) non valgono
più nulla. Si va a ricominciare tutto da capo! Si parte da zero. Della Lira
conserviamo solo il nome. In Germania invece si cambia, in America viene progettato
il Marco tedesco che dovrebbe nelle intenzioni mantenersi a galla per alcuni
anni in attesa degli sviluppi.
(mai avrebbero pensato gli americani che questa moneta creata da loro avrebbe dato fastidio negli anni '90 proprio al Dollaro. Ma la Storia della Germania, fin dalle sue origini, dovrebbe insegnare sempre qualcosa.)
(mai avrebbero pensato gli americani che questa moneta creata da loro avrebbe dato fastidio negli anni '90 proprio al Dollaro. Ma la Storia della Germania, fin dalle sue origini, dovrebbe insegnare sempre qualcosa.)
Malgrado
questa situazione gli italiani della sinistra sono sempre innamorati del Rublo
russo e della ideologia comunista stalinista. A Milano dove è alta la concentrazione
della sinistra si rischia il 27 novembre una guerra civile, quando il ministro
degli interni SCELBA con un provvedimento discutibile, che fa scatenare le
ire della sinistra; sostituisce improvvisamente il Prefetto della capitale
lombarda, ETTORE TROILO, ex partigiano, socialista, con un largo seguito,
che viene prima difeso con uno sciopero generale, poi con in testa Paietta
i comunisti occupano la Prefettura gli edifici pubblici della citta' e si
teme da un momento all'altro lo scontro della forza pubblica e dell'esercito
già allertato. Non eravamo in una città di provincia, ma nella
grande Milano, dove poteva partire un segnale preciso per tutto il Paese,
forse irrazionale, ma comunque pericoloso sotto tutti gli aspetti.
La
situazione non precipitò solo per il saggio intervento di entrambi
i due capi carismatici, TOGLIATTI per i comunisti e DE GASPERI per i democristiani,
che riuscirono a riportare la serenità negli animi. Ma questi fatti
non passarono inosservati agli americani, e non passarono inosservati neppure
ai russi, che fecero forti pressioni politiche ai rappresentanti comunisti
italiani, e (lo sapremo poi in seguito) elargirono fondi (non certo pari a
quelli americani) per finanziare i gruppi promotori della sinistra italiana
sempre attivi e in permanente mobilitazione.
Non
fu altrettanto saggio l'articolo dello stesso Togliatti sull' Unita',
dove senza mezzi termini dava del cretino al Segretario di Stato americano
WELLES, accusandolo fra le altre cose di non aver capito nulla di Comunismo
quando il politico americano aveva espresso sulla stampa americana alcuni
giudizi su questa ideologia.
In America, in piena campagna anticomunista, l'articolo di Togliatti viene riportato da tutti i giornali statunitensi provocando una forte indignazione pubblica facendo salire l'orgoglio nazionale pari e parallelo al disprezzo. Welles non aveva fatto altro che una radiografia dell'apparato totalitario russo e riportava le stesse impressioni di MUSSOLINI del 1921: cioe' che il Comunismo leninista era un grande bluff, che il collettivismo bolscevico era una favola e che la Russia stava perdendo il treno della Storia e si avviava al disastro economico. Cioe' quello che poi scopriremo e vedremo alla caduta del Muro negli anni '90, che per il momento non e' ancora stato costruito. Non siamo infatti ancora arrivati al grande scontro est-ovest che avverra' nei prossimi anni.
In America, in piena campagna anticomunista, l'articolo di Togliatti viene riportato da tutti i giornali statunitensi provocando una forte indignazione pubblica facendo salire l'orgoglio nazionale pari e parallelo al disprezzo. Welles non aveva fatto altro che una radiografia dell'apparato totalitario russo e riportava le stesse impressioni di MUSSOLINI del 1921: cioe' che il Comunismo leninista era un grande bluff, che il collettivismo bolscevico era una favola e che la Russia stava perdendo il treno della Storia e si avviava al disastro economico. Cioe' quello che poi scopriremo e vedremo alla caduta del Muro negli anni '90, che per il momento non e' ancora stato costruito. Non siamo infatti ancora arrivati al grande scontro est-ovest che avverra' nei prossimi anni.
Che
vi sia in Italia in questi primi anni del dopoguerra una situazione esplosiva,
con due blocchi ideologici in forte contrasto e molto distanti fra di loro
su come affrontare il dopoguerra, lo si avverte dallo stato di tensione che
si diffonde nel Paese quando prima a Roma il 22 aprile, poi in altri episodi
di intolleranza il 7 a Messina e Cosenza, e infine il primo Maggio a Portella
delle Ginestre a Palermo. Una localita' quest'ultima dove avvengono dei gravissimi
incidenti nella festa dei lavoratori. Incidenti che provocano diversi morti
quando la banda del bandito Giuliano (colonnello del movimento separatista
siciliano - una espressione dei grossi latifondisti) attacca sparando proditoriamente
sui lavoratori in festa. Si contano 8 morti e 30 feriti.
Il
giorno dopo per lo sdegno viene proclamato uno sciopero generale di protesta,
dove pero' le organizzazioni dei lavoratori della corrente democristiana rifiutano
di partecipare, non considerando l'incidente di carattere politico, ma solo
una impresa banditesca (non sapremo mai cosa avvenne quel giorno e chi veramente
stava dietro a Giuliano). Comunque determino' questo incidente la prima grande
frattura all'interno delle forze sindacali dei lavoratori, e la parte
legata alle organizzazioni democristiane sempre di piu' si dissocio' dalle
rivendicazioni delle organizzazioni sindacali di sinistra. Non siamo ancora
agli scioperi del 1919-20, ma siamo su questa strada.
Il
15 -19 Novembre la Democrazia Cristiana
al suo congresso di Napoli definisce chiaramente la sua linea politica. Prende
le distanze dalle sinistre e dalle destre e intende collocarsi al centro con
alcune forze moderate, e quindi con queste, mira a un allargamento del governo.
Il
Paese e' insomma spaccato in due ideologie, entrambe ancora chimeriche, ma
alla luce dei fatti del dopo, decisamente piu' accettabile (e proficua) quella
legata al libero mercato e alla libera iniziativa, pur con tutte le distorsioni
del selvaggio liberismo che opera con quella filosofia della selezione delle
capacita' e non con l'appiattimento delle stesse come in quell'apparato collettivistico
estremamente gerarchirizzato del tipo sovietico che si e' sempre nascosto
dietro il paravento o lo ha sempre giustificato essere un apparato in funzione
dello Stato Sociale, ma che si rivelo' poi, caduto il muro, essere una struttura
di uno Stato totalitario con una vocazione allo sfruttamento, peggiore di
quello giacobino, e parassita quanto e piu' di questo, quindi arretrato di
80 anni.
Uno Stato e un sistema che doveva essere d'esempio a tutto il mondo. Gramsci, poverino, ci credeva anche lui, nonostante avesse visto con i suoi occhi a Mosca, alcune distorsioni marxiste leniniste, e le prime epurazioni ed eliminazioni dei dissidenti come Trotskij. (e pensare che Roth aveva scritto gia' Viaggio senza fine e Viaggio in Russia, nel 1927 dove la realta' in Russia era stata descritta vivisezionandola).
Uno Stato e un sistema che doveva essere d'esempio a tutto il mondo. Gramsci, poverino, ci credeva anche lui, nonostante avesse visto con i suoi occhi a Mosca, alcune distorsioni marxiste leniniste, e le prime epurazioni ed eliminazioni dei dissidenti come Trotskij. (e pensare che Roth aveva scritto gia' Viaggio senza fine e Viaggio in Russia, nel 1927 dove la realta' in Russia era stata descritta vivisezionandola).
Il
MOVIMENTO SEPARATISTA SICILIANO preoccupa
l'Italia. Era stato capeggiato da ANDREA FINOCCHIARO (lo abbiamo gia' citato
negli scorsi anni); un uomo brillante, manovriero, con tante relazioni a Washington
e a Londra, con molte amicizie politiche di ogni genere, e che si era fatto
garante del territorio siciliano durante lo sbarco anglo americano sull'isola,
non sappiamo con quali contropartite. Venne pero' esautorato quando Eisenhower
restitui' la Sicilia all'Italia e il suo gruppo cesso' il sogno di indipendenza,
ma lui non si arrese, si organizzo' in un altro modo.
Infatti
il movimento non si estinse con l'avvenuto arresto del perturbatore Finocchiaro
nell'ottobre dello scorso anno, ma prese altri connotati e altre turbolenze
con un uomo (ma si dira' dopo che era solo un bandito) SALVATORE GIULIANO
che fu dichiarato delinquente a tutti gli effetti dalle autorita' dopo la
strage a Portella delle Ginestre. Un movimento -si disse- di chiaro indirizzo
mafioso (latifondista) ma che poteva avere anche altre motivazioni o mire
politiche, visto che attacco' una semplice manifestazione di lavoratori di
sinistra alla festa del 1 Maggio (e ricordiamo che alle libere elezioni della
prima assemblea regionale, che si erano tenute 10 giorni prima, il blocco
della sinistra aveva ottenuto il 30,4% e i democristiani il 20,4% ; quindi
bisognava reagire. Anche qui l'America entrò in fibrillazione e prese alcune
misure cautelative (con chi, lo possiamo solo immaginare).
Il mistero Giuliano (che verrà poi ucciso in un modo molto ambiguo nel '50
da suo cugino Pisciotta) non è stato mai risolto. Si sostiene che fosse
legato alla sfera d'influenza che esercitò il Boss LUCKY LUCIANO nella famosa
questione dell'appoggio dato allo sbarco degli Alleati, in una Sicilia il
cui territorio era in parte ben controllato dalle cosche in USA, e che permise
agli americani di fare lo sbarco e di risalire tutta la penisola; anche se
le cose non andarono poi per il verso giusto.
(Una buona ricostruzione, che descrive le controversie, i litigi, le divisioni,
le invidie, le debolezze, le incomprensioni e la disorganizzazione complessiva
che hanno intralciato e resa tormentata l'operazione dello sbarco anglo-americano,
dal giorno della sua progettazione fino ai suoi esiti ultimi, è contenuta
nel libro del Ten Col. Americano Carlo D'Este "1943, lo sbarco in
Sicilia" Mondadori 1990)
Lo
sbarco in Sicilia, soprannominato Piano Husky è su tutti i libri
di Storia riportato in mille modi diversi e per questo non uno solo è credibile.
Rimane il mistero di alcune difficolta' di questo sbarco anglo-americano sull'isola,
che contrariamente alle aspettative si rivelo' una faccenda lunga, difficile
e sanguinosa, pur con grande impiego di mezzi e di uomini, mentre quelli dell'Asse
erano invece scarsi e male equipaggiati, e nonostante questo con una brillante
operazione di ritirata sul continente messa in atto dai tedeschi (sulla Linea
Gustav che abbiamo accennata negli anni '43 e '44) riuscirono a portare
in salvo il grosso delle truppe che finira' per rendere ancora piu' complicata
e lenta la successiva penetrazione in Italia delle forze anglo-americane.
Ma alcuni fatti ci dicono che tale lentezza fu voluta, infatti ci fu nel Sangro
un vero e proprio disimpegno il 31 dicembre del '43 quando Churchill tolse
dal comando Montgomery per organizzare lo sbarco in Normandia.
La battaglia sul Sangro finì il 29 dicembre da entrambe le parti. Entrambi i due contendenti a Orsogna, rimasero inchiodati per mesi, fronteggiandosi a soli mille metri di distanza.
La battaglia sul Sangro finì il 29 dicembre da entrambe le parti. Entrambi i due contendenti a Orsogna, rimasero inchiodati per mesi, fronteggiandosi a soli mille metri di distanza.
Insomma lo Sbarco in Sicilia e' una pagina tanto importante quanto
poco conosciuta della nostra storia perche' avvolta nel mistero. Ma quel mistero
seguita a condizionare forse non solo il territorio ma anche la vera e propria
politica italiana. Forse ne sapremo qualcosa quando nel 2008-2010 usciranno
le Memorie di Andreotti.
Sembra che ci furono accordi politici per gestire in modo indipendente l'Isola
da parte di organizzazioni che in USA contavano molto nel governo. In cambio
della mobilitazione furono forse concesse importanti spartizioni, e forse
futuri accordi geopolitici che determinarono altri accordi di gestione del
territorio isolano negli anni che seguirono.
Dopo lo sbarco, a Ragusa gia' il 5 gennaio 1945 era partito il primo Movimento
Separatista Siciliano, e a Comiso venne in quel giorno proclamata una Repubblica
Siciliana che nel corso del mese organizzo' perfino una propria forza armata,
l'EVIS, l'Esercito volontario per l'indipendenza della Sicilia. Il 31 marzo
i separatisti di quel Finocchiaro - che abbiamo gia' conosciuto sopra - chiese
alla costituenda ONU di proclamare l'indipendenza della Sicilia e in maggio
si formo' il primo nucleo di combattenti, con uomini che rifiutarono di rispondere
alla chiamata alle armi del Regno del Sud. A dar loro una mano scesero le
loro donne in piazza con il "Non si parte!". Ne nacque una
rivolta con interventi dell'esercito che in pratica mise contro siciliani
contro siciliani . E questo infiammo' gli appartenenti al movimento separatista
che si trasformarono (in base alla legge del Regno del Sud) in ribelli, come
ne' piu' ne' meno i Partigiani e la RSI del Nord. Una lotta della liberta'
anche questa molto sentita da entrambe le due fazioni in forte contrapposizione.
E, si badi bene, quel Salvatore Giuliano, che le autorita' indicarono poi
come un bandito, l' EVIS lo aveva nominato nel settembre del '45 colonnello
dell'armata. Ma il movimento rappresento' un tale pericolo che pochi giorni
dopo il 3 ottobre venne arrestato lo stesso Finocchiaro e mandato al confino.
Il 16 ottobre inizio' una guerriglia dei separatisti che pero' non ebbe immediatamente
un grande successo. Ma servi' a qualcuno, perche' a novembre sempre del '45
una Consulta elaboro' un progetto meno traumatico: uno Statuto molto speciale
per la Regione, che venne discusso e approvato in pochi giorni, e poi senza
fiatare, successivamente subito ratificato dall'Assemblea Costituente.
Il Finocchiaro stranamente lo ritroveremo non più ospite dalle galere ma seduto
in Parlamento, a sostegno dei democristiani, come deputato dei separatisti,
tanto da permettersi il 14 FEBBRAIO 1947 (cioe' quest'anno) al dibattito sulla
fiducia al nuovo governo De Gasperi una dura requisitoria contro i suoi "colleghi"
democristiani accusandoli di aver spartito alcune cariche pubbliche esageratamente
superpagate in Sicilia. Una Sicilia che sta costruendo autonomamente
e formalmente il suo Statuto Speciale che e' molto simile a una indipendenza
di fatto. (In pratica l'idea del Finocchiaro fu fatta uscire dalla porta e
poi fatta rientrare dalla finestra, mettendo in un angolo a non nuocere lo
stesso "pericoloso" Finocchiaro).
Ma il 20 APRILE di questo anno 1947 si terra' la prima assemblea regionale
che si e' costituita, dove troviamo il Blocco della Sinistra come il primo
partito sull'isola con il 30,4% e la DC con il 20,5%. Il primo ha guadagnato
rispetto alla Costituente di quest'anno un 9%, il secondo ha perso il 13%.
E dopo questi allarmanti risultati, 10 giorni dopo ci furono i fatti di Portella
delle Ginestre. Una strategia della tensione che innescò un terribile
processo repressivo, pari a quello dell'Unita' d'Italia.
E quindi le cose cambieranno ancora; i latifondisti (trasfughi del movimento
separatista) troveranno un altro ben preciso punto di riferimento politico
e di protezione a Roma, dopo l'allontanamento degli spettri dei partiti della
sinistra e dal gruppo separatista di Finocchiaro. Come era forse nei patti
del 1943. Quali patti? Ricostruiamoli......
Nel maggio del 43, prima dello sbarco, Washington, aveva reclutato 4 alti
esponenti della mafia siciliana di New York con ottimi collegamenti sull'isola
sicula. Li fece poi addestrare come ufficiali e li mise a disposizione dell'Ammiraglio
Hewit come ufficiali del servizio informazione tenendolo all'oscuro della
loro falsa identita', e questo perche' l'Ammiraglio e il Dipartimento della
Marina stessa si erano precedentemente rifiutati di accettare i servigi che
Lucky Luciano, che da tempo in prigione, si era offerto di dare, personalmente
ai servizi segreti in cambio di una riduzione della sua pena.
I servizi segreti agirono quindi senza informare i responsabili delle operazioni.
Sbarcati i quattro falsi ufficiali a Licata nel Giorno D, 9 Luglio
1943, questi, con in mano una lunga lista di nomi fornita dai Servizi, iniziarono
a contattare quei personaggi di alto spicco della mafia siciliana estradati
nei precedenti anni dagli Stati Uniti per vari crimini, per ottenere le necessarie
informazioni, collaborazioni, appoggi degli isolani, sabotaggi vari, operazioni
investigative, dove operarono da veri professionisti quali erano: cioe' abili
scassinatori. Infatti penetrarono addirittura nel quartiere generale dell'Asse,
vi aprirono la cassaforte e prelevarono quelle informazioni che occorrevano
agli americani.
La questione del contributo della mafia americana alla liberazione della Sicilia
e' resa oscura dalle ambiguita' e dalle contraddizioni quando poi alcuni alti
ufficiali del Pentagono resero testimonianza sull'apporto dato da alcuni
personaggi della malavita organizzata americana. Come quello di uno dei falsi
ufficiali, il piu' esperto ad aprire casseforti in America, che era poi il
boss Paul Alfieri; o raccontarono i retroscena, come Pantaleone, che
addirittura avanzo' anche il dubbio che l'operazione era servita perfino per
sopprimere e quindi sostituire la mafia locale con quella italo-americana
che puntava a gestire totalmente l'isola con i grandi profitti che intravedeva
nel dopoguerra. Max Corvo che diresse questi falsi agenti (ma allora perche'
fu lui a guidarli?) che era il funzionario dei servizi strategici americani,
nego' sempre che avessero dato un grande contributo.
Rimane pero' il fatto che quando gli americani istituirono l'Amgot (il governo
americano dei territori occupati), questi si trovarono di fronte a problemi
enormi sull'isola, e si ricorse ai locali. Alla nuova mafia cadde la manna
dal cielo (e questo era stato previsto). Riuscirono, come afferma Pantaleone,
a infiltrarsi in tutti gli uffici della nuova amministrazione, occupando le
cariche ufficiali, riuscendo a ottenere (e qui spicco' Don Calo' Vizzini e
Vito Genovese) il controllo dei trasferimenti e dei trasporti dei beni in
tutto il continente con i migliaia di camion necessari, fra l'altro messi
a disposizione (si disse inconsapevolmente) dalla stessa Amgot.
Anni prima VITO GENOVESE, ex capo della mafia di New York - nella citta' americana
era in attesa di essere processato - con un volo rientrò in Italia a Nola
e divenne fin dal 1938, interprete dei servizi d'informazione dell'esercito
degli Stati Uniti. Fece poi ritorno a New York a sbarco avvenuto, e stranamente
in America caddero tutte le accuse di assassinio fattigli in precedenza, ritorno'
libero, riprese il dominio incontrastato di re della droga, elimino' il suo
piu' temibile rivale il boss Anastasia e tutti coloro che ostacolavano la
sua ascesa, ma si fece incastrare da un altro boss, FRANK COSTELLO, che trovo'
il modo negli anni '60 per eliminarlo e mandarlo con le sue accuse in prigione
per quindici anni.
Rimane poi anche il fatto che LUKY LUCIANO (sebbene non si sia mai avuta una
prova di un "accordo", ma anzi alquanto imbarazzata la marina americana
nego' sempre di aver avuto aiuti, anche se poi successivamente ammise sì
di averne avuti, ma di scarso valore) fu rilasciato sulla parola nel gennaio
di questo 1946, estradato da chi lo aveva imprigionato per assassinio sia
lui che Vito Genovese, cioe' dal governatore di New York, Thomas Dewey, e
in febbraio ritroviamo il boss in Sicilia libero, dove visse felicemente
fino al 1962.
Anni felici dove in Sicilia si apri' il colossale business degli alimenti
base, come pasta, sale, olio, cereali ecc. per il continente affamato, e dei
beni di lusso, come le sigarette, gli alcolici, in seguito la droga ecc. ecc.
L'Italia e l'Europa dilaniata dalla guerra, che stava risorgendo con i grandi
aiuti americani, offrivano enormi possibilita' di profitto, e queste possibilita'
non sfuggirono certo di mano a chi aveva gia' in precedenza buttato le basi
per gestirle.
Tutti questi favori ebbero non solo una contropartita in termini di denaro
facile, ma anche un prezzo politico. Immediato, a medio termine e a lungo
termine, sotto forma di controllo del territorio e varie immunita'. E anche
se apparentemente si e' continuato a contrastare alcune illegali situazioni,
tali favori hanno sempre fortemente condizionato la politica italiana in forma
permanente, indubbiamente di sudditanza, e non ancora del tutto finita. E
questo per rispettare i segni di una gratitudine di una contropartita ben
precisa di cui poco sappiamo, ma che alcuni fatti ci fanno immaginare.
(per approfondire consigliamo di procurarsi la piu' ricca ed esauriente ricostruzione
di questi fatti, scritti da un grande storico militare statunitense, Carlo
D'Este. 600 pagine di documentazione su Lo sbarco in Sicilia. Ediz. Bitter
Victory, Massachussets 1987. E di Michele Pantaleone The Mafia
and politics, New York 1966
GUGLIELMO GIANNINI e il suo "UOMO QUALUNQUE".(UQ)
A fine 1944, era nato, dall'iniziativa e dalla penna del commediografo Giannini, questo settimanale satirico, poi si trasformò in un "movimento d'opinione" dove lo slogan del programma era proprio "qualunquistico", cioò "abbasso tutti, siamo stufi di tutti, non ci rompete più le scatole".
"Dei politici non abbiamo bisogno; sono fetenti, fetentoni, fregnoni, panscrementi, carogne, e simili. Ci basta un buon amministratore e un buon ragioniere". "I politici sono farabutti, falsari, un immondo brulicare di politica verminaia". Queste le frasi nelle sue "vespe" settimanali soprattutto indirizzate agli uomini del CLN, a Togliatti, Nenni, Silone ecc. cioò ai comunisti e a tutta la sinistra italiana. Quindi sembrava un fascista. Invece Giannini era un buon regista, e tutte le sue invettive anche volgari facevano parte non del mondo politico ma teatrale; satira politica di un buon commediografo qual'era.
L' irriverenza, l'improperio, diventa per lui un gioco e la sua fortuna. Il settimanale arrivò a vendere 800.000 copie. Costituitosi poi in partito il 19 febbraio 1946, Giannini ottiene qualche successo sia nelle elezioni per la Costituente (con il 5,3% dei voti) che nelle amministrative.
Ma in questo 1947 la svolta. Lui aveva sempre dato l'impressione di essere
un fascista, ma più tardi confesserò a Enzo Biagi, "Io
non lo sono mai stato, ma mi credevano tale. C'era gente che acquistava il
giornale che costava 40 lire ma non le valeva tutte, e quasi mi vergogno di
quel successo, ma la folla per quello che dicevo e scrivevo mi applaudiva".
Giannini tenta di stabilire quest'anno prima delle alleanze con il PLI e la DC, poi improvvisamente fa una virata, si avvicina a Togliatti, all'uomo cui non aveva risparmiato l'ingiuria, la villania, l'insolenza.
Risultato: grande delusione e dissenso dentro l'UQ con molti simpatizzanti filofascisti e monarchici. Il movimento si sfascia e i suoi simpatizzanti confluiranno dentro il PNM (monarchici) e nel MSI.
Nel 1948 si presenterà alle elezioni apparentato con i Liberali. Considerando che questi ultimi avevano alla Costituente il 6,8% e l'UQ il 5,3%, insieme ottennero alla Camera solo il 3,8%, fu insomma una disfatta per entrambi.
Il PLI risalirà la china, ma l'UQ si trascinerà fino alle elezioni del 1953 come indipendente, questa volta nelle liste della DC, poi Giannini cambiò ancora nel '58 mettendosi con i monarchici, ma non riuscì mai a farsi eleggere, e del suo partito non se ne sentì più parlare, anche perchè il 13 ottobre 1960 GUGLIELMO GIANNINI morì; aveva 69 anni; era nato a Napoli il 14 ottobre del 1891.
Nel 1946 aveva dato alle stampe "La FOLLA".
E' questo uno dei migliori libri che ho letto (e riletto più volte) in vita mia (anche se ne ho 30.000 nella mia biblioteca - e il suo anche autografato)
Consiglio a tutti di leggerlo, è meglio di un qualsiasi trattato di politica, di sociologia, di filosofia.
Adatto in ogni tempo, attualissimo, e soprattutto in questi ultimi tempi, dove certi politici fanno venire il voltastomaco.
http://cronologia.leonardo.it/storia/a1947a.htm
Giannini tenta di stabilire quest'anno prima delle alleanze con il PLI e la DC, poi improvvisamente fa una virata, si avvicina a Togliatti, all'uomo cui non aveva risparmiato l'ingiuria, la villania, l'insolenza.
Risultato: grande delusione e dissenso dentro l'UQ con molti simpatizzanti filofascisti e monarchici. Il movimento si sfascia e i suoi simpatizzanti confluiranno dentro il PNM (monarchici) e nel MSI.
Nel 1948 si presenterà alle elezioni apparentato con i Liberali. Considerando che questi ultimi avevano alla Costituente il 6,8% e l'UQ il 5,3%, insieme ottennero alla Camera solo il 3,8%, fu insomma una disfatta per entrambi.
Il PLI risalirà la china, ma l'UQ si trascinerà fino alle elezioni del 1953 come indipendente, questa volta nelle liste della DC, poi Giannini cambiò ancora nel '58 mettendosi con i monarchici, ma non riuscì mai a farsi eleggere, e del suo partito non se ne sentì più parlare, anche perchè il 13 ottobre 1960 GUGLIELMO GIANNINI morì; aveva 69 anni; era nato a Napoli il 14 ottobre del 1891.
Nel 1946 aveva dato alle stampe "La FOLLA".
E' questo uno dei migliori libri che ho letto (e riletto più volte) in vita mia (anche se ne ho 30.000 nella mia biblioteca - e il suo anche autografato)
Consiglio a tutti di leggerlo, è meglio di un qualsiasi trattato di politica, di sociologia, di filosofia.
Adatto in ogni tempo, attualissimo, e soprattutto in questi ultimi tempi, dove certi politici fanno venire il voltastomaco.
http://cronologia.leonardo.it/storia/a1947a.htm
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