giovedì 10 maggio 2012

6 multinazionali coinvolte nello schiavismo, ecco quali sono

Numerose multinazionali fanno ricorso a questa ignobile pratica al fine di ottenere il massimo guadagno a costo zero



Numerose multinazionali fanno ricorso a questa ignobile pratica al fine di ottenere il massimo guadagno a costo zero
Esiste ancora la schiavitù? Numerose multinazionali fanno ricorso a questa ignobile pratica al fine di ottenere il massimo guadagno a costo zero per i loro bilanci. In gioco, c'è la vita di centinaia di adulti e bambini di tutto il mondo, costretti a lavorare in condizioni disumane per soddisfare il consumismo dei Paesi industrializzati.

Il sito greenme.it ha pubblicato una lista di aziende che recentemente sono state coinvolte in episodi di schiavismo e sfruttamento del lavoro minorile.

1) Coca Cola

L'eclatante caso di Rosarno, in Calabria ha reso noto come la raccolta delle arance destinata alla produzione delle bibite avvenisse in condizioni di schiavitù per mano di migranti provenienti dall'Africa.

2) Philip Morris

Nel 2010 la multinazionale del tabacco Philip Morris ammise la presenza nelle proprie piantagioni di almeno 72 bambini dell'età di 10 anni, coinvolti nella raccolta del tabacco e a rischio di subire un avvelenamento da nicotina. Non solo: pare che l'azienda costringa lavoratori migranti ad operare in condizioni di schiavitù.

3)Victoria's Secret

La tredicenne Clarissa, nel Burkina Faso, sarebbe stata costretta a seminare e raccogliere cotone subendo maltrattamenti fisici.

4) Kye

Nel 2010 il National Labor Committee mise sotto accusa per schiavismo la manifattura cinese KYE per aver reclutato 1000 studenti lavoratori di età nominalmente compresa tra i 16 ed i 17 anni, ma spesso inferiore ai 15 anni, costretti a lavorare per 15 ore al giorno e per 7 giorni su 7.

5) Forever 21

Relativamente all'acquisto di cotone proveniente da piantagioni in cui lo schiavismo prosegue ad imperare, come nel caso dell'Uzbekistan, Forever 21 avrebbe rilasciato dichiarazioni piuttosto subdole, lasciando intendere che vi siano accordi stipulati con i produttori affinché garantiscano che il lavoro venga svolto legalmente e da persone qualificate. La questione ha dato origine ad una petizione che tiene conto di come in Uzbekistan il governo costringa ogni anno milioni di studenti ad abbandonare la scuola nel periodo della raccolta del cotone, per dedicarsi ad essa in condizioni di schiavismo ed in piena violazione dei diritti umani.

6) Hershey's

Sebbene l'azienda abbia siglato un rapporto contro il lavoro minorile già dieci anni fa, migliaia di bambini raccolgono ancora cacao in Africa per la multinazionale del cioccolato, che purtroppo proseguirà ancora ad avere un retrogusto amaro dal sapore di schiavitù, come nel caso delle rivali Nestlé e M&M.

www.cadoinpiedi.it

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