giovedì 9 maggio 2024

UN DECENNIO DOPO, IL DORTMUND RITORNA IN FINALE

 



È finita con un assedio all’arma bianca vecchia maniera, con il PSG che sbatteva sui pali della porta dei tedeschi, dove proprio la palla non voleva entrare. Per chi conosce un pochino questo gioco era chiaro che gli dei del calcio avessero deciso così stasera, che non sarebbe potuta finire diversamente. Anche la mistica del gol di testa di Hummels, lasciato solo soletto a colpire sul secondo palo nel momento topico di inizio secondo tempo, tutto fa parte di un quadro a suo modo epico. Il muro giallonero in trasferta racchiuso in uno spicchietto dello stadio che non ha mai smesso di cantare, di trascinare i giocatori in finale.


Se ne faccia una ragione che dice che le squadre italiane non possono competere, questo Borussia Dortmund arriva in finale di Champions con una rosa relativamente normale, da outsider totale e piazzato al 5° posto in Bundesliga. Posizione che lo qualificherà a prescindere alla prossima Champions League a 36, visto che la Germania insieme all’Italia beneficerà del posto extra. È la vittoria di Edin Terzic, arrivato qui nel 2018 da vice di Favre, ma già nello staff tecnico di Klopp ai tempi di quell’altra finale. Quella persa con il Bayern, che mutatis mutandis, potrebbe essere di nuovo l’avversario.


Una finale che nessuno avrebbe potuto pronosticare, e sicuramente non avevamo previsto noi, che già agli ottavi sognavamo un PSV vincente e protagonista. Quanto ci sbagliavamo, a posteriori... Questa squadra si è rivelata col tempo un muro di gomma, capace di respingere ai quarti l'Atletico con una prestazione mostruosa, e ora di regolare il PSG con un doppio 1-0. Figlio del gol d'altri tempi di Fullkrug di cui parlavamo la settimana scorsa e del figliol prodigo Hummels, che è andato al Bayern tre anni per poi tornare a casa, dove si sta bene. 


E ora sotto a chi tocca, e guai a sottovalutare questo gruppo nella finale di Wembley.

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