Lui è un corpo compatto, cosce grosse e lucide che i pantaloncini tirati su disegnano meglio. Ha la faccia di un giovane pugile e le orecchie a sventola. Ma sono tempi grami. La famiglia Boninsegna vive in due stanzette in corso Garibaldi a Mantova, vicino al macello. Papà è nel consiglio di fabbrica, un sindacalista di quelli tosti. Sotto la pressa ci ha lasciato tre dita. Da bambino , Roberto sente suo padre tossire in continuazione. Poi lo vede montare sulla bici e sparire nella nebbia.
La famiglia è comunista, la fame morsica, il gabinetto sta sul ballatoio. E c'è questo figlio così bravo col pallone e presto famoso. Con i primi soldi, Roberto compra una merceria per mamma Elsa e un Vespino per sè. Suo papà si ammala e morirà a sessantun anni, il macello di corso Garibaldi diventerà una biblioteca e Roberto un campione .
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(testo: Maurizio Crosetti - foto pinterest)
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