giovedì 24 marzo 2022

Johan Cruijff

 


Johan Cruyff è una delle figure che più hanno lasciato il segno nella storia del calcio. Senza il suo stile e la sua filosofia di gioco non esisterebbero Guardiola, Wenger, Messi o Cantona. I recenti successi del calcio spagnolo a livello sia nazionale sia internazionale sono per molti la dimostrazione dell’impatto di Cruyff sul calcio di oggi. 


È stato 3 volte pallone d'oro, ha vinto 4 coppe dei campioni (3 volte da giocatore e 1 volta da allenatore) e 1 coppa intercontinentale.

Ha vinto 9 campionati olandesi, e 5 campionati spagnoli (1 da giocatore e 4 da allenatore) e tanti altri trofei.  Ha giocato in carriera 761 partite, segnato 428 gol e servito 178 assist.


Perfettamente ambidestro, potente e allo stesso tempo elegante.

Ha ricoperto praticamente tutti i ruoli del campo.

Uno dei migliori per visione di gioco e finalizzazione.

Dotato di grande tenuta atletica, un instancabile corridore in grado di salvare il pallone sulla propria linea di porta, per poi, riconquistata la palla, continuare l'azione tessendo le trame del gioco o andando al tiro nell'area di rigore avversaria.

L'unico vero giocatore TOTALE che il calcio abbia conosciuto.


"Ricordo molto bene la prima volta in cui entrai in campo nello stadio gremito di gente. Non da calciatore, bensì armato di forcone per drenare il

terreno davanti alle porte zuppo d’acqua. Avevo circa otto anni, non avevo nessun contratto ma ero nell’area di gioco, di fronte allo stadio affollato, a cercare di rendere il terreno perfetto per la prima squadra. Una cosa del genere non si può dimenticare. Mentre infilavo il forcone nell’erba, mi sentii responsabile del campo su cui avrebbero giocato i miei eroi.

Dopo una vita dedicata al calcio in tutte le sue forme, posso affermare con certezza che esperienze così precoci mi hanno aiutato a capire l’importanza della cura dei dettagli. 

Ogni allenatore parla di movimento, dice di correre sempre. Io dico: non correte molto. Il calcio è un gioco in cui si gioca con il cervello. Bisogna trovarsi nel posto giusto nel momento giusto, né troppo tardi, né troppo presto".


Il 24 marzo 2016, cinque mesi dopo aver annunciato di avere un tumore polmonare, ci lasciava uno dei calciatori più forti della storia, nonché l'allenatore che più di tutti ha capito il gioco del calcio, cambiandolo a sua immagine e somiglianza. 

Quanto ci manca il "Profeta del gol" e del Calcio Totale... ❤


Calcio Totale 

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