lunedì 23 giugno 2014

CHARLES DE GAULLE

L'appello del 18 giugno (in francese L'Appel du 18 Juin) fu un famoso discorso di Charles De Gaulle che l'allora leader delle forze armate della Francia libera, tenne ai microfoni di Radio Londra nella capitale inglese dove il governo francese era riparato a seguito della disfatta subita contro l'offensiva tedesca del 1940. Il discorso è considerato l'inizio della resistenza francese all'occupazione tedesca, ed è oggi considerato uno dei discorsi più importanti nella storia della Francia. Il generale De Gaulle divenne de facto il leader del movimento della "Francia libera" instauratosi a Londra, dopo che lo stesso generale si rifugiò nella capitale inglese tre giorni prima che Winston Churchill gli concedesse di trasmettere un discorso al popolo francese sotto occupazione, dopo le proteste del governo inglese che riteneva un discorso proteso ad incitare la resistenza, motivo per i tedeschi di rinsaldare maggiormente l'alleanza con il governo di Vichy

Dalle sedi di Radio Londra alle ore 18:00 del 18 giugno 1940, dopo le dimissioni del Presidente del Consiglio Paul Reynaud e l'assunzione dell'incarico al suo posto da parte del maresciallo Philippe Pétain,e in seguito all'inizio delle trattative per l'armistizio aperte da quest'ultimo, il generale Charles De Gaulle lancia il suo primo messaggio alla nazione francese: «... la guerra è tutt'altro che finita - sostiene il generale - perché si tratta di una guerra mondiale di cui la battaglia di Francia rappresenta solo un episodio."

Discorso del 18 giugno
(IT)
« I capi che da numerosi anni sono alla testa dell'esercito francese, hanno formato un governo. Questo governo, adducendo la sconfitta del nostro esercito ha preso contatto con il nemico per cessare i combattimenti.
Certo, siamo stati e siamo surclassati; dalla forza meccanica, terrestre e aerea del nemico.

Incomparabilmente più del loro numero, sono i carri, gli aerei, la tattica dei tedeschi che ci fanno indietreggiare. Sono i carri, gli aerei, la tattica dei tedeschi che hanno sorpreso i nostri Capi al punto da condurli là dove essi oggi si trovano.

Ma l'ultima parola è stata detta? La speranza deve svanire? La sconfitta è definitiva? No!

Credete a me, a me che vi parlo con conoscenza di causa, ed affermo che nulla è perduto per la Francia. Gli stessi mezzi che ci hanno sconfitto possono portarci un giorno alla vittoria.

Perché la Francia non è sola! Non è sola! Non è sola! Ha dietro di sé un grande impero. Può far blocco con l'Impero britannico che controlla il mare e continua la lotta. Può, come l'lnghilterra, utilizzare senza limiti l'immensa industria degli Stati Uniti.

Questa guerra non è limitata allo sfortunato territorio del nostro Paese. Questa guerra non è decisa dal
la battaglia di Francia. Questa guerra è una guerra mondiale. Tutte le responsabilità, tutti i ritardi, tutte le sofferenze non impediscono la possibilità di far ricorso a tutti i mezzi che vi sono nell'universo, necessari a schiacciare un giorno i nostri nemici. Folgorati oggi dalla forza meccanica noi potremo vincere nell'avvenire grazie ad una forza meccanica superiore. Il destino del mondo è là.

Io, generale de Gaulle, attualmente a Londra, io invito gli ufficiali ed i soldati francesi che si trovano in territorio britannico o che vi si troveranno in futuro, con le loro armi o anche disarmati, io invito gli ingegneri e gli specialisti delle industrie d'armamenti che si trovano in territorio britannico, o che vi si troveranno in futuro, a mettersi in rapporto con me.

Qualunque cosa accada, la fiamma della Resistenza francese non si dovrà spegnere e non si spegnerà.

Domani, così come oggi, io parlerò a Radio Londra. »

(General Charles De Gaulle)

La BBC non registrò il discorso,ma una copia del manoscritto del discorso del 18 giugno[4], fu trovato negli archivi dell'agenzia dei servizi segreti svizzeri, che pubblicò il testo per usi interni il 19 giugno 1940. Il manoscritto del discorso, così come la registrazione del discorso del 22 giugno, sono stati classificati, il 18 giugno 2005, come il UNESCO's Memory of the World Programme.

Da wikipedia

Foto: L'appello del 18 giugno (in francese L'Appel du 18 Juin) fu un famoso discorso di Charles De Gaulle che l'allora leader delle forze armate della Francia libera, tenne ai microfoni di Radio Londra nella capitale inglese dove il governo francese era riparato a seguito della disfatta subita contro l'offensiva tedesca del 1940. Il discorso è considerato l'inizio della resistenza francese all'occupazione tedesca, ed è oggi considerato uno dei discorsi più importanti nella storia della Francia.              Il generale De Gaulle divenne de facto il leader del movimento della "Francia libera" instauratosi a Londra, dopo che lo stesso generale si rifugiò nella capitale inglese tre giorni prima che Winston Churchill gli concedesse di trasmettere un discorso al popolo francese sotto occupazione, dopo le proteste del governo inglese che riteneva un discorso proteso ad incitare la resistenza, motivo per i tedeschi di rinsaldare maggiormente l'alleanza con il governo di Vichy

Dalle sedi di Radio Londra alle ore 18:00 del 18 giugno 1940, dopo le dimissioni del Presidente del Consiglio Paul Reynaud e l'assunzione dell'incarico al suo posto da parte del maresciallo Philippe Pétain,e in seguito all'inizio delle trattative per l'armistizio aperte da quest'ultimo, il generale Charles De Gaulle lancia il suo primo messaggio alla nazione francese: «... la guerra è tutt'altro che finita - sostiene il generale - perché si tratta di una guerra mondiale di cui la battaglia di Francia rappresenta solo un episodio."

Discorso del 18 giugno
(IT)
« I capi che da numerosi anni sono alla testa dell'esercito francese, hanno formato un governo. Questo governo, adducendo la sconfitta del nostro esercito ha preso contatto con il nemico per cessare i combattimenti.
Certo, siamo stati e siamo surclassati; dalla forza meccanica, terrestre e aerea del nemico.

Incomparabilmente più del loro numero, sono i carri, gli aerei, la tattica dei tedeschi che ci fanno indietreggiare. Sono i carri, gli aerei, la tattica dei tedeschi che hanno sorpreso i nostri Capi al punto da condurli là dove essi oggi si trovano.

Ma l'ultima parola è stata detta? La speranza deve svanire? La sconfitta è definitiva? No!

Credete a me, a me che vi parlo con conoscenza di causa, ed affermo che nulla è perduto per la Francia. Gli stessi mezzi che ci hanno sconfitto possono portarci un giorno alla vittoria.

Perché la Francia non è sola! Non è sola! Non è sola! Ha dietro di sé un grande impero. Può far blocco con l'Impero britannico che controlla il mare e continua la lotta. Può, come l'lnghilterra, utilizzare senza limiti l'immensa industria degli Stati Uniti.

Questa guerra non è limitata allo sfortunato territorio del nostro Paese. Questa guerra non è decisa dalla battaglia di Francia. Questa guerra è una guerra mondiale. Tutte le responsabilità, tutti i ritardi, tutte le sofferenze non impediscono la possibilità di far ricorso a tutti i mezzi che vi sono nell'universo, necessari a schiacciare un giorno i nostri nemici. Folgorati oggi dalla forza meccanica noi potremo vincere nell'avvenire grazie ad una forza meccanica superiore. Il destino del mondo è là.

Io, generale de Gaulle, attualmente a Londra, io invito gli ufficiali ed i soldati francesi che si trovano in territorio britannico o che vi si troveranno in futuro, con le loro armi o anche disarmati, io invito gli ingegneri e gli specialisti delle industrie d'armamenti che si trovano in territorio britannico, o che vi si troveranno in futuro, a mettersi in rapporto con me.

Qualunque cosa accada, la fiamma della Resistenza francese non si dovrà spegnere e non si spegnerà.

Domani, così come oggi, io parlerò a Radio Londra. »

(General Charles De Gaulle)

La BBC non registrò il discorso,ma una copia del manoscritto del discorso del 18 giugno[4], fu trovato negli archivi dell'agenzia dei servizi segreti svizzeri, che pubblicò il testo per usi interni il 19 giugno 1940. Il manoscritto del discorso, così come la registrazione del discorso del 22 giugno, sono stati classificati, il 18 giugno 2005, come il UNESCO's Memory of the World Programme.

Da wikipedia


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