domenica 1 settembre 2013

Genova, certi “ambulanti” possono fare quel che gli pare... Guarda il caso FIUMANO'

LUNEDÌ 26 AGOSTO 2013 22:34 UFFICIO DI PRESIDENZA
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Vincenzo FIUMANO'
Mentre i negozi chiudono c'è chi non ha problemi ad andare avanti e fare quel che vuole. A Genova è, ad esempio, il caso di Vincenzo FIUMANO', legato alla “famiglia” ALESSI della 'ndrangheta, uno dei boss “storici” del centro storico di Genova, che già fu “regno” dei RAMPINO. In stretto contatto con soggetti quali i boss CACI Rosario e ZAPPONE Salvatore - il primo pluri-condannato legato alla “decina” di COSA NOSTRA ed in particolare agli EMMANUELLO; il secondo, come il FIUMANO', legato alla 'NDRANGHETA e già sottoposto a misure di prevenzione personali e patrimoniali -. Ed il FIUMANO', con terzi (sia familiari che non familiari) ha molteplici attività di vendita itinerante di generi alimentari (frutta e verdura) in Genova, in cui non disdegna farsi notare... Ed ora ecco il racconto di quello ciò che abbiamo “monitorato”...





VIA FRATE OLIVERIO

(PIAZZA CARICAMENTO – area STAZIONE METROPOLITANA)
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Tale “baraccopoli” fissa risulta essere stata oggetto di iniziale autorizzazione da parte del COMUNE DI GENOVA che solo successivamente (dopo l'abbandono dell'Assessorato al Commercio da parte di TIEZZI Gianfranco, citato ampiamente nell'ambito dell'indagine “PANDORA” per i contatti con i noti MAMONE) ha promosso un'azione volta al ritiro della concessione per alcune violazioni.
La stessa attività commerciale risulterebbe formalmente intestata a parenti del FIUMANO' Vincenzo, ovvero alla società "IL PARADISO DELLA FRUTTA S.A.S. di FIUMANO' Domenico & C." ed è oggetto di contenzioso davanti alla Magistratura Amministrativa.
Dalle foto dell'attività commerciale in questione – Via Frate Oliverio - appare evidente che lo spazio utilizzato dai FIUMANO' risulti ben più ampio dello spazio dei due “stand” coperti, oltre che chiara la presenza di materiali accatastati che certamente non rappresentano un elemento di “sicurezza” ed igiene. 
Tale spazio, occupato dall'attività dei FIUMANO', non era in alcun modo definito quale spazio destinato al commercio e tale destinazione, finalizzata alla vendita, sarebbe stata definita solo a seguito dell'istanza dei FIUMANO' e senza alcuna gara o graduatoria per l'assegnazione di tale spazio di vendita su suolo pubblico.
Patricia FIUMANO'In occasione dell'iniziativa di ritiro della concessione sono anche apparsi alcuni articoli su “Il Secolo XIX” [vedi qui] in cui veniva indicato che le licenze del Comune fossero intestaste a FIUMANO' Antonino, mentre a parlare come “gestrice” dei banchi in questione era la FIUMANO' Patricia.
Andando a verificare gli Atti del TAR relativi al contenzioso citato [vedi qui] si apprende senza alcun dubbio che i banchi sono gestiti dai FIUMANO, ma vi è dissonanza radicale su quanto dichiarato e pubblicamente pubblicato nei citati articoli de Il Secolo XIX. Negli articoli, come anticipato, si afferma che i banchi siano gestiti da Antonino FIUMANO' e Patricia FIUMANO' (“le licenze intestate ad Antonino Fiumanò e a una società che fa sempre capo a lui.” - “cinque anni fa, l’insediamento di fruttivendoli sudamericani, in particolare di Patricia Fiumanò, moglie di Antonino e “anima” di uno dei due banchi, aveva trovato posto a Sottoripamentre dalla lettura della Sentenza del TAR di Genova, il banco sarebbe gestito dal FIUMANO' Domenico e, solo occasionalmente, da personale diverso tra cui anche immigrati extracomunitari non assunti.
Inoltre dalla lettura degli Atti del TAR si apprende anche che:
- la contestazione promossa dal Comune di Genova, per motivare il ritiro della licenza per il punto vendita in questione, siano una serie di irregolarità ed in primis il fatto che lo spazio occupato fosse di 4 m per 4 m, a fronte di uno spazio autorizzato di 4 m per 3 m. Tale fatto appare “curioso”, considerando che lo spazio occupato dagli stand è di 8 m per 4 m ed a questo va ad aggiungersi lo spazio occupato da cassette, carrelli, ombrelloni ed altro materiale. Persino negli articoli de Il Secolo XIX;
- non appare essere stata richiesta dal Comune di Genova alcuna informativa antimafia alla Prefettura di Genova in merito ai titolari e gestori di fatto del punto vendita;
- lo spazio in questione, assegnato dal Comune di Genova ai FIUMANO', non prevede possibilità di concorrenza, ovvero di assegnazione attraverso gara o graduatoria, bensì, come anticipato, è stato assegnato il suolo pubblico, in area non mercatale, per la vendita al dettaglio, in assoluta discrezionalità a vantaggio dei FIUMANO' (Nel caso di specie non vi è né un mercato, né una fiera, ma solo un posteggio in un ordinario spazio pubblico e ciò ha un valore poiché la fattispecie evocata dal Comune è connessa al sacrificio di un concorrente, mentre lo spazio pubblico comune non è condiviso da altri operatori”).
Tralasciando il fatto che l'impostazione adottata dal Comune di Genova nell'ambito del procedimento davanti al TAR di Genova, promosso dai FIUMANO', ha portato alla soccombenza del Comune con conseguente annullamento del provvedimento di revoca della licenza, e non avendo notizia dell'esito del ricorso presso il Consiglio di Stato, si deve anche evidenziare che il FIUMANO' legale rappresentante dell'impresa titolare della licenza ha eletto domicilio presso lo studio di uno dei legali, ovvero presso lo studio dell'avv. VALLERGA Mauro, già difensore – per impugnazione di provvedimento di sgombero a seguito di confisca dei beni – del noto boss CACI Rosario, legato a Cosa Nostra, nonché indagato dalla Procura di Savona nell'ambito di un indagine relativa ad operazioni del NUCERA Andrea, attualmente latitante e titolare del gruppo GEO (sino alla dichiarazione di fallimento dello stesso), una cui impresa era stata oggetto di interdizione antimafia atipica da parte della Prefettura di Savona.

VIA TORTOSA angolo C.SO DE STEFANIS

In questo ambito le attività di vendita al dettaglio di merce ortofrutticola viene effettuata, dai soggetti legati al FIUMANO', in adiacenza (ed a volte in sovrapposizione) agli attraversamenti pedonali di Corso De Stefanis – angolo via Tortosa (soprattutto nel lato adiacente al bar “ai 3 baby” che fa angolo con via Tortosa). L'attività in questione si svolge sia in occasione del mercato bisettimanale (mercoledì e sabato mattina), sia in altri giorni (praticamente in ogni giorno feriale).
Anche in questo ambito, in cui l'attività di vendita, quasi sempre, si protrae dalla mattina alla sera, non risultano utilizzate attrezzature adatte alla corretta conservazione degli alimenti. Anche i mezzi utilizzati risultano essere veicoli (camion ed api) non dotate di sistemi di refrigerazione (e che spesso vengono parcheggiati in sosta vietata, arrecando intralcio al traffico).
Lo spazio occupato per la vendita non è “limitato” ai mezzi utilizzati per la vendita ambulante ma si sviluppa con molteplici banchi che arrivano ad occupare non solo la corsia di parcheggio ma anche parte della corsia stradale e, in molteplici occasioni, lo spazio delle strisce pedonali (in molteplici occasioni anche alla presenza – ed indifferenza - di agenti della Polizia Municipale).
[alcune foto effettuate in diverse giornate]

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PIAZZA GIUSEPPE VERDI angolo VIA DE AMICIS
 
In questo ambito le attività di vendita al dettaglio di merce ortofrutticola viene effettuata, dai soggetti legati al FIUMANO' (o dallo stesso FIUMANO'), durante tutte le giornate feriali, dalla mattina al pomeriggio. Tale punto vendita non rientra in alcun area mercatale e risulta “di fatto” una postazione fissa riservata alla vendita da parte dei soggetti in questione. Anche in questo caso, come per il punto vendita dell'area di Piazza Caricamento, non risulta essere stato effettuato alcun bando pubblico da parte del Comune di Genova per l'assegnazione “in esclusiva” del suolo pubblico occupato (minimo un posto auto oltre ad ampia area su marciapiede).
L'attività in questione è stata anche oggetto di una verifica da parte della Guardia di Finanza, come appare evidente dalla notizia pubblicata da Il Secolo XIX [vedi qui e risultava priva di licenza. 
Anche in questo ambito risulta evidente l'accondiscendenza del Comune di Genova verso il FIUMANO', come si va ora ad evidenziare e come avevamo pubblicamente segnalato già da tempo.
[alcune foto effettuate in diverse giornate ed immagini da Google]

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Il “punto vendita” in questione risultava occupare un parcheggio a pagamento (strisce blu) dell'area adiacente la stazione ferroviaria di Genova Brignole ed il tunnel pedonale di Borgo degli Incrociati.
 





Fatta notare la sosta su area di parcheggio a pagamento al personale della Genova Parcheggi presente sul posto, anche in considerazione della “solerzia” nel multare le soste irregolari sulle strisce blu, ottenemmo una risposta elusiva che indicava una sorta di “accordo” con il Comune di Genova per tale punto vendita.
Alcuni giorni dopo tale segnalazione le “strisce blu” del posteggio occupato dai mezzi delle attività dei FIUMANO' sono state cancellate, rendendo gratuito il parcheggio in questione!







CORSO GASTALDI (area antistante ex Saiwa)

Per diversi mesi all'anno (in particolare nel lasso temporale tra primavera-estate-autunno) viene allestito un ampio punto vendita sempre nella cerchia del FIUMANO' Vincenzo in Corso Gastaldi, lungo i parcheggi antistanti l'ex Saiwa.
[alcune foto effettuate in diverse giornate ed immagini da Google]

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Anche in questo caso lo spazio pubblico è “di fatto” riservato ad un'attività di vendita legata al FIUMANO', che occupa detto spazio giorno e notte.












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I mezzi in uso vengono lasciati in sosta anche di notte e fungono da magazzino ove vengono lasciate le merci in vendita. Appare evidente, inoltre, che detti mezzi non siano dotati di sistemi di refrigerazione necessari per il corretto e sicuro mantenimento degli alimentari in vendita. I rifornimenti del punto vendita sono effettuati con altri mezzi (come, ad esempio, il camion bianco telato blu di cui si è già riportata immagine e targa).
In merito ai tre mezzi in questione (quelli costantemente in sosta nell'area del punto vendita) possiamo produrre anche le foto relative ai tagliandini assicurativi di due di questi mezzi che, appaiono, con assicurazione scaduta da ampio tempo.
 
Furgone bianco
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dettaglio della scadenza “19.04.2013”
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Ape

dettaglio della scadenza “25.07.2012”(risultano presenti altri tagliandi con scadenze a gennaio 2012 e luglio 2011)



Questa situazione perdura già da anni, dai passati "cicli amministrativi" in cui le Giunte comunali erano altre rispetto all'attuale, ma continua a persistere.
Provate voi ad operare in questo modo, occupando strisce pedonali, parcheggi a pagamento, intralciando il traffico, non utilizzare alcun attrezzatura utile alla corretta conservazione degli alimentari, con assicurazioni scadute... ci scommettiamo che non si dura più di un paio di giorni?

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