venerdì 13 settembre 2013

Gene della "eterna" giovinezza funziona, ringiovanite le cellule del sangue di un topo anziano



Passo in avanti nella "fonte molecolare dell'eterna giovinezza": sono state fatte ringiovanire le cellule staminali del sangue di un topo anziano accendendo in esse un gene della longevità. Grazie a questo intervento le cellule hanno recuperato in pieno la capacità di rigenerare, come se appartenessero ad un organismo giovane. Il risultato potrebbe essere la chiave per future terapie mirate per malattie degenerative legate all'età. Descritta sulla rivista Cell Reports, la scoperta si deve ai ricercatori dell'università della California a Berkeley. Nel loro esperimento i ricercatori hanno studiato la funzione (che si rovina con l'età) delle cellule staminali adulte, che sono responsabili del mantenimento e della riparazione dei tessuti. Si sono concentrati sulle staminali del sangue per la loro capacità di ricostruire completamente il sistema sanguigno. Nel test, è stato fatto sovraesprimere alle cellule staminali del sangue di topi anziani il gene chiamato Sirt3, che è una proteina della classe delle sirtuine, la quale svolge un ruolo importante nell'aiutare le vecchie cellule del sangue a fronteggiare lo stress.
Cellule del sangue dei topi sono "ringiovanite" - Dopo il trattamento, le staminali del sangue dei topi sono "ringiovanite" ed è aumentata la produzione di nuove cellule del sangue. In questo modo è stato mostrato che è possibile rendere reversibile il declino della funzione delle cellule staminali dovuto all'età. "Sapevamo già - osserva Chen - che le sirtuine regolano l'invecchiamento, ma il nostro studio è in realtà il primo a dimostrare come le sirtuine siano in grado di invertire l'invecchiamento associato alla degenerazione". “Lo studio conferma il ruolo delle sirtuine nell'allungamento della vita perché interferiscono con lo stress ossidativo" spiega Giuseppe Novelli, genetista dell'Università di Roma Tor Vergata. "Le sirtuine - rileva l'esperto - sono già note per gli effetti 'anti-invecchiamento' nelle mosche, nei lieviti e nei vermi. Nei mammiferi tuttavia vi erano dei dubbi".
Una ipotetica pillola della giovinezza è ancora lontana - Anche se "lo studio - rileva Novelli - è lungi dall'aver scoperto la pillola della giovinezza perché l'invecchiamento è un processo multifattoriale complesso, al quale contribuiscono fattori ambientali, casuali e genetici, quindi non coinvolge solo le sirtuine, ha implicazioni interessanti per la cura di alcune malattie cronico degenerative". "Aver scoperto - prosegue l'esperto - che le sirtuine hanno un effetto rigenerante sulle staminali adulte può essere utile nelle malattie cronico degenerative nelle quali le staminali devono essere rigenerate e stimolate a riprodursi per ringiovanire i tessuti malati".

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