domenica 1 settembre 2013

B., l'uomo che vuole abrogare le sue leggi

Di Claudio Forleo 
Siamo abituati alle continue piroette della politica italiana. Ciò che andava bene ieri è visto male oggi, ma può tornare utile domani. Su ogni argomento, dalla legge elettorale ai rimborsi elettorali passando per la giustizia: tutti hanno un'idea che può essere diversa cinque minuti dopo, in base alle convenienze del momento.


Il premier Silvio Berlusconi, in una foto d'archivio.

(Foto: Reuters / Alessandro Bianchi)
Silvio Berlusconi, in una foto d'archivio.

Il 'fenomeno' assoluto di questo sport è Silvio Berlusconi. L'uomo capace di smentire una sua dichiarazione a distanza di venti minuti, che moltiplica e diminuisce i processi a carico in base alle fasi lunari (sono meno di 30, ma nel corso degli anni hanno superato quota 100 per poi 'restringersi' a 40 o giù di lì), nell'ultimo anno è stato protagonista di un salto di qualità:votare una legge, magari proporla lui stesso, e il giorno dopo iniziare una 'battaglia politica' per abrogarla.
E' successo con l'Imu, che oggi sostiene di aver abolito (ma ha solo cambiato nome), dopo averla votata nel dicembre 2011 e persino difesa dagli attacchi della Lega Nord (la tassa "era presente nell'ipotesi di federalismo fiscale" dichiarò l'ex Cavaliere il 19 dicembre 2011, respingendo le lamentele del Carroccio). 
Sta accadendo con la legge Severino sull'incandidabilità, altra norma votata in maniera bipartisan da Pdl e Pd durante l'era Monti e oggi tacciata di incostituzionalità, nove mesi dopo averla approvata. E' solo un caso che preveda l'immediata decadenza di Berlusconi dalla carica di senatore, data la condanna definitiva a quattro anni per frode fiscale.
Ora, pur di attaccare il nemico giurato che risponde al nome di 'magistratura', assistiamo al duo Berlusconi - Pannella che raccoglie firme per una serie di quesiti referendari (ieri a Roma). Accanto all'abolizione dell'ergastolo, alla limitazione della custodia cautelare, alla riforma della responsabilità civile dei magistrati, all'amnistia e alla separazione delle carriere (tutti sogni dell'ex Cavaliere), il quattro volte Presidente del Consiglio consiglia di firmare per dei referendum che cancellano leggi emanate dai suoi governi. La Fini-Giovanardi sulle droghe leggere, la Bossi - Fini sull'immigrazione e la norma che introduce nel nostro ordinamento il reato di clandestinità.
Berlusconi raccoglie persino firme per il referendum che vuole "l'abrogazione della norma che prevede la ripartizione della quota dell'otto per mille tra le confessioni religiose anche per chi non ha espresso una scelta sulla propria dichiarazione dei redditi". Come sono lontani i tempi in cui, fedelissimo alleato di Bertone e del Vaticano sui cosiddetti 'temi etici', l'allora Presidente del Consiglio sosteneva che Eluana Englaro, da 17 anni in stato vegetativo, poteva "avere ancora figli". 



http://it.ibtimes.com/articles/55118/20130901/berlusconi-leggi-referendum.htm#ixzz2dfBJC0ne

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