martedì 16 luglio 2013

Ilva: Bruxelles chiede nuovi documenti all'Italia

Bondi respinge le accuse: 'Mai detto tabacco fa più male delle emissioni'


 L'Ilva di Taranto

BRUXELLES - L'Ilva di Taranto resta sotto la lente di Bruxelles. Mentre la Commissione Ue sta finendo di valutare i documenti ricevuti a metà giugno da Roma (nel contesto di una procedura di informazione), l'8 luglio ha inviato all'Italia nuove richieste, col termine di tre settimane per rispondere. Lo riferiscono fonti europee all'ANSA.
"Non ho mai detto, né scritto che " il tabacco fa più male delle emissioni dell'Ilva ". Così il commissario straordinario Enrico Bondi precisando che "le emissioni inquinanti dello stabilimento hanno, come risulta da indagini scientifiche e dagli accertamenti disposti della magistratura, avuto rilevanti impatti anche sanitari ".
"Del resto - scrive Bondi in una nota - sono stato chiamato, con un decreto legge che non ha precedenti in Italia, ad assicurare l'attuazione delle prescrizioni dell'Autorizzazione ambientale integrata e di altre misure di risanamento ambientale perché la preoccupazione per tale stabilimento rimane alta. Non ho mai detto, né scritto che 'il tabacco fa più male delle emissioni dell'Ilva ', come risulta precisato solo da alcuni giornali ''. Bondi spiega che "in un procedimento, avviato ben prima del commissariamento, è stato richiesto dalla Regione Puglia un parere all'Ilva su un'ipotesi di valutazione del danno sanitario. L'Ilva ha affidato l'elaborazione di tale parere a quattro docenti universitari. Ho ritenuto doveroso inoltrare tale parere, nel testo che mi era stato trasmesso, come contributo al procedimento avviato dalla Regione Puglia: tale parere tecnico - prosegue Bondi - non ha ovviamente alcuna incidenza né sulle iniziative ambientali in corso, né sul Piano di risanamento ambientale dell'Ilva che è in elaborazione e che terrà conto sia dei rischi ambientali che di quelli sanitari. Tale Piano è già impegnativo e richiede un quadro di riferimento certo e, possibilmente, un clima di lavoro e di collaborazione fra tutti i livelli istituzionali, indispensabile - conclude Bondi - per fare dell'Ilva di Taranto uno degli stabilimenti più rispettosi dell'ambiente d'Europa".

'Nessuna sottovalutazione rischi salute' - "Le emissioni inquinanti dello stabilimento ILVA di Taranto hanno, a quanto risulta da indagini svolte in sede scientifica e dagli accertamenti disposti della magistratura, avuto rilevanti impatti anche sanitari". E' la dichiarazione affidata a una nota di Bondi. "Del resto sono stato chiamato - dichiara Bondi - con un decreto legge che non ha precedenti in Italia, ad assicurare l'attuazione delle prescrizioni dell'Autorizzazione ambientale integrata e di altre misure di risanamento ambientale perché la preoccupazione per tale stabilimento rimane alta. Non ho mai detto, né scritto che 'il tabacco fa più male delle emissioni dell'ILVA' come risulta precisato solo da alcuni giornali". "In un procedimento, avviato ben prima del commissariamento, è stato richiesto dalla Regione Puglia un parere all'ILVA su un'ipotesi di valutazione del danno sanitario - ricorda Bondi -. L'Ilva ha affidato l'elaborazione di tale parere a quattro docenti universitari. Ho ritenuto doveroso inoltrare tale parere, nel testo che mi era stato trasmesso, come contributo al procedimento avviato dalla Regione Puglia: tale parere tecnico non ha ovviamente alcuna incidenza né sulle iniziative ambientali in corso, né sul Piano di risanamento ambientale dell'Ilva che è in elaborazione e che terrà conto sia dei rischi ambientali che di quelli sanitari. Tale Piano è già impegnativo e richiede un quadro di riferimento certo e, possibilmente, un clima di lavoro e di collaborazione fra tutti i livelli istituzionali, indispensabile per fare dell'Ilva di Taranto uno degli stabilimenti più rispettosi dell'ambiente d'Europa".
 (ANSA)

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