domenica 23 ottobre 2022

A NOSTRA IMMAGINE

 




Il male è un mistero, si dice. In realtà ci è fin troppo nota la sua linea di condotta, nota e familiare. La teologia e la filosofia hanno iniziato ad indagare il peccato, la crudeltà, l'anima nera della storia, che sono fonti di tormento per l'intera umanità e per ogni persona. Il male è da sempre, si dice. Ma il sempre da quando e come inizia?  Questo è l'interrogativo che  percorre tutta la trama di "A nostra immagine".  Il testo teatrale di Isabella de Paz, che lo dirige nella prima rappresentazione, è ispirato agli scritti scientifici sulla Eva mitocondriale, che è al centro del libro Eva Africana di Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la medicina nel 1997. Eva mitocondriale sarebbe l'antenata di tutti gli esseri umani, vissuta, in Africa fra i 99.000 e i 200.000 anni prima di ogni altra specie. Questa ipotesi genetica non universalmente accettata, sembra, però, confermata da un'importante verifica del metodo scientifico utilizzato, di cui è stata provata la validità applicandolo, pensate un po', al METEO. Vedete tutti che da qualche tempo ci permette di ottenere previsioni metereologiche esatte!Adamo Eva e Dio sono, come si sa, i protagonisti di questo esordio biblico della specie Sapens sul pianeta Terra. Visto, però, il contrasto tra i dogmi impliciti nella Genesi e le scoperte più recenti della Scienza, si configura l'ipotesi di un falso. Le serpi, uomo e donna, considerando il fatto che all'arrivo del maschio c'erano già nel mondo moltissime femmine, fanno una ipotesi scellerata: che Dio, proprio lui, sia responsabile di una immensa mistificazione. Serpe lui e Serpe lei, definita qui "en beautè", perché fa di tutto per sembrare bella celando la sua vera immagine "orribile", si improvvisano detective e, per svelare il mistero, fanno parlare i testimoni, che, in questo caso sono tre, sempre gli stessi:  Adamo, Eva e Dio. Non mancano, per bocca di Mefistofele in gonnella, amare e lucide condanne della civiltà violenta e prevaricatrice della nostra specie, colpevole di aver ceduto alle lusinghe del serpente, sfidando Dio e la legge di natura.

Estremamente originale l'interpretazione di Sergio Pennisi che dà vita a un Adamo fragile ma capace di sostenere gli attacchi di Lucifero. Pina de Cesare e Luisa di Bartolomeo sono le Eva estreme, rispettivamente rivoluzionaria-intellettuale e passionale-ambiziosa, innamorate del creatore piuttosto che del compagno Sapiens. Edoardo Terzo è la voce di Dio potente e materna, spesso impaziente ma carezzevole. Giuseppe Castelluzzo è la Serpe maschio, presenza forte in scena a dispetto di un fisico esile ed elegante che serpeggia in scena come si conviene a una luciferina presenza. Accanto a lui la Serpe en beautè rappresenta il lato dionisiaco e passionale di Lucifero. Il video di fondo realizzato da Luca NIcotra con luminose immagini di galassie e buchi neri, esplosioni stellari e meteore. Scandisce i tempi scenici la colonna musicale ideata ed eseguita da Pierluigi Assogna, mentre la fiarmonica di Menotti Pergoli, grande esecutore capace di raccontare con le note i sentimenti, gli uomini e i luoghi, apre e chiude i tempi della narrazione in armonia con la performance di un'autentica diva: Anna Dell'Agata scultrice, storica dell'arte e artista, qui nel ruolo dell'imbonitore, autrice di una tela intitolata "Messer lo frate sole", che domina la scena ed è al centro della Locandina. Un quadro simbolo che, come dice il personaggio, rappresenta il suo respiro nell'universo.



Isabella De Paz

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