domenica 26 ottobre 2014

  • È scomparso Raphael Ravenscroft, il suo sassofono incendiò "Baker Street"

È scomparso Raphael Ravenscroft, il suo sassofono incendiò "Baker Street"


Il musicista, 60 anni, è morto per un sospetto attacco di cuore. Aveva suonato il sax nel celebre motivo trasformato in hit da Gerry Rafferty nel 1978 e, nel corso degli anni, aveva collaborato con star del calibro di Marvin Gaye e Daft Punk

Anche se il brano, intitolato Baker Street proprio come la strada nel cuore della Londra più borghese, fu portato al successo dal cantautore scozzese Gerry Rafferty nel 1978, gran parte del merito va sicuramente alle sue note di sassofono: Raphael Ravenscroft trasformò un assolo di sax in un inno mondiale, una melodia sensuale - almeno per chi ama lo strumento e lo stile melenso - che chiunque riconoscerebbe, catalizzatore di balli stretti stretti nei juke-boxe di fine anni Settanta.

Il musicista, nato a  Stoke-on-Trent il 4 giugno 1954, è morto a soli 60 anni la scorsa domenica, 19 ottobre, per un sospetto attacco cardiaco. Nonostante il suo nome sia universalmente legato in modo inscindibile a Baker Street di Gerry Rafferty aveva collaborato con nomi molto più rilevanti durante la sua carriera - decollata però proprio grazie a quel pezzo - come i Pink Floyd di The Final Cut, gli ABBA, Marvin Gaye e, più recentemente, con i geniali Daft Punk, il duo parigino che ha cambiato la faccia della musica elettronica e dance, e Duffy, volto del neo soul.
Il dettaglio curioso della storia di Baker Street fu che proprio il brano che più gli rimase incollato addosso, così come rimase incollato alle orecchie di milioni di ascoltatori, fu anche quello che gli diede meno soddisfazioni economiche: si racconta infatti che Ravenscroft ricevette appena 27 sterline per le session in cui Baker Street fu incisa, pagamento avuto sotto forma di un assegno che in banca venne però respinto. La hit, invece, schizzò al terzo posto della classifica britannica e al secondo di quella statunitense, mentre Rafferty si portò a casa, per svariati anni, la non trascurabile cifra di 80.000 sterline annuali. Ironia della sorte di Ravenscroft, oltre al mancato guadagno, fu che quella canzone divenne anche un fardello non leggerissimo da portare. In una recente intervista si lasciò finalmente andare ammettendo tutto il fastidio legata a Baker Street: "Sono annoiato quando la sento perché è fuori registro, è una canzone piatta. Un particolare, se va bene, sufficiente per irritarmi".

Alla carriera musicale Ravenscroft ha affiancato per anni quella di insegnante di ruolo presso lo York College, pubblicando, nel 1990, un manuale di buon successo intitolatoThe Complete Saxophone Player. Al funerale di Gerry Rafferty, che morì nel 2011, Ravenscroft fece suonare in chiesa un tributo da lui registrato intitolato Forgivenessche univa il suo riconoscibilissimo suono di sax alle voci del coro Tenebrae. Ma la sua generosità è andata oltre: questa estate aveva organizzato un concerto di gala in ricordo di una studentessa morta dopo una caduta. Chissà se quella sua gentilezza verrà ora ripagata: magari con una danza elettronica firmata Daft Punk.

http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2014/10/21/news/scomparso_raphael_ravenscroft_il_sassofono_che_incendi_baker_street-98635753/

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