domenica 3 agosto 2014

Si schianta con il caccia volando 
sul suo paese. Ipotesi dell’ “inchino”


Fuori rotta e troppo basso. Indagano i pm

di Antonio Ricchio



Gli abitanti di Carovilli, paese di poco più di mille anime in provincia di Isernia, ci avevano fatto ormai l’abitudine. E anche quando venerdì mattina hanno avvertito un forte rumore, tipico di quelli che emettono i caccia dell’Aeronautica militare, hanno pensato che fosse lui. Nessuno però immaginava che di lì a poco quel passaggio ravvicinato sui tetti delle loro case, tanto da far evocare una sorta di «inchino» nei cieli, simile a quello più famoso che in mare, davanti all’isola del Giglio, determinò il naufragio della Costa Concordia, potesse trasformarsi in un dramma per il capitano Francesco Sferra, 35 anni, pilota originario del centro molisano. Il caccia Amx, decollato da Pratica di Mare (Roma) e diretto a Istrana (Treviso), intorno alle 9.30 si è schiantato tra gli alberi e ha preso fuoco a poche centinaia di metri dalle case di Carovilli. Sferra è riuscito a salvarsi perché prima che il velivolo precipitasse si è lanciato con il paracadute. Per lui solo qualche lieve ferita che è stata medicata all’ospedale «Veneziale» di Isernia, e un grosso spavento.
A chiamare i soccorsi è stato lo stesso Sferra. «Era cosciente, parlava, e lui stesso si è raccomandato dicendo alle persone presenti di non avvicinarsi all’aereo per la possibile presenza di combustibile», hanno riferito i primi soccorritori arrivati sul posto. Tra loro anche il sindaco del paese, Antonio Cinocca. «Ho sentito due tonfi forti quando stavo entrando in municipio - ha raccontato -. Ci siamo precipitati sul posto che è vicino, abbiamo impiegato poco, due o tre minuti. Ho visto un paracadute, così mi sono reso conto che qualcuno scendeva tra gli alberi. Poi quando l’ho riconosciuto ho detto: grazie a Dio, Francesco è vivo. L’ho visto mentre chiamava dal telefonino i vigili del fuoco. Non si è fatto nulla». Poco dopo sul posto sono arrivati anche i genitori del pilota, entrambi insegnanti. Altri abitanti di Carovilli, giunti sul luogo dello schianto, hanno descritto Sferra come una «persona in gamba, molto amata». Il pilota vive a Vasto, in provincia di Chieti, assieme alla moglie e ai suoi due figli. «È un ufficiale collaudatore degli aerei - ha spiegato un anziano del posto -. Io stamattina (venerdì, ndr ) ho avuto la sensazione, che rispetto alle altre volte, il caccia volasse più basso».
Il compito di fare chiarezza su quanto accaduto è affidato alla procura di Isernia, che ha aperto un’inchiesta pur se al momento non è stata formulata alcuna ipotesi di reato. Analoga iniziativa è stata assunta dall’Aeronautica militare che ha delegato a un’apposita commissione l’incarico di stabilire cosa è realmente successo ieri mattina. Le indagini saranno finalizzate ad approfondire eventuali anomalie tecniche del velivolo, ma - secondo quanto si è appreso da fonti vicine alla procura - riguarderanno anche la rotta seguita dal pilota e l’altezza mantenuta durante il volo. Gli accertamenti dovranno dimostrare inoltre se l’aereo viaggiava a un’altezza compatibile con il sorvolo dei centri abitati. Qualche elemento utile alla ricostruzione dell’incidente potrebbe emergere dopo l’esame del piano di volo e delle scatole nere del caccia.

http://www.corriere.it/cronache/14_agosto_01/caccia-militare-si-schianta-pilota-illeso-volava-suo-paese-cc72c9ec-19b0-11e4-91b2-1fd8845305fa.shtml

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