Ucraina: la Polonia ha addestrato i golpisti due mesi prima
Thierry Meyssan Rete Voltaire Damasco (Siria)
Le bugie hanno vita sempre più breve. Due mesi dopo il cambio di regime a Kiev, la stampa polacca ha pubblicato rivelazioni sul coinvolgimento del governo di Donald Tusk nella preparazione del colpo di Stato. Queste nuove informazioni smentiscono il discorso occidentale e mostrano che il governo provvisorio attuale di Aleksandr Tourchinov è stato imposto dalla NATO in violazione del diritto internazionale.
Il settimanale di sinistra polacco Nie (No), ha pubblicato una testimonianza scioccante sull’addestramento dei militanti più violenti di EuroMajdan [1]. Secondo questa fonte, il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski invitò, nel settembre 2013, 86 membri di Fazione Destra (Pravý Sektor), presumibilmente nell’ambito di un programma di cooperazione interuniversitaria. In realtà, gli ospiti non erano studenti, molti avevano più di 40 anni. Non andarono al Politecnico di Varsavia, contrariamente al programma ufficiale, ma al centro di addestramento della polizia di Legionowo, a un’ora di auto dalla capitale. Lì passarono quattro settimane di addestramento intensivo nella gestione delle folle, nel riconoscimento delle persone, in combattimento tattico, comando, comportamento nelle emergenze, protezione dal gas della polizia, costruzione di barricate e in particolare tiri anche con i fucili dei cecchini. Tale addestramento avvenne nel settembre 2013, quando le proteste di piazza Majdan iniziarono in risposta al decreto di sospensione dei negoziati per la firma dell’accordo d’associazione con l’Unione europea, firmato dal primo ministro Mikola Azarov il 21 novembre. Il settimanale precisa che fotografie attestano tale addestramento, mostrando ucraini in uniformi naziste con i loro maestri polacchi in borghese.
Queste rivelazioni giustificano un nuovo sguardo sulla risoluzione, adottata all’inizio di dicembre 2013, dal Sejmpolacco, il Parlamento, che ha affermava la “piena solidarietà ai cittadini ucraini per la forte determinazione a dimostrare al mondo la decisione d’assicurare una piena adesione del loro Paese all’Unione europea”. Naturalmente, i parlamentari non erano consapevoli che il loro Paese addestrava gli individui che cercarono e presero il potere. Tale scandalo illustra il ruolo assegnato dalla NATO alla Polonia in Ucraina, che può essere paragonato a quello assegnato alla Turchia in Siria, ed eseguito dal governo dell’europeista liberale Donald Tusk. Il ministro degli Esteri, il giornalista Radoslaw Sikorski, un ex-rifugiato politico nel Regno Unito, è la mente dell’integrazione della Polonia nella NATO. Come membro del “triangolo di Weimar”, fu uno dei tre rappresentanti dell’Unione europea a negoziare l’accordo del 21 febbraio 2014 tra il Presidente Viktor Janukovich e i tre principali capi di EuroMajdan [2]. Naturalmente, il presidente ucraino non sapeva che aveva addestrato i rivoltosi. Il ministro degli Interni e coordinatore dei servizi speciali, Bartlomiej Sienkiewicz (nipote dello scrittore Henryk Sienkiewicz, autore di Quo Vadis?), è uno dei fondatori dell’attuale servizio segreto polacco, l’Ufficio di Protezione dello Stato (Urzd Ochrony Panstwa). Fu anche per molto tempo vicedirettore del Centro Studi Orientali (Osrodek Studiów Wschodnich), centro nazionale per la ricerca sull’Europa orientale e i Balcani, in particolare Ucraina e Turchia. Questo istituto ha una profonda influenza sulla percezione occidentale degli eventi attuali, grazie ai suoi accordi con la Carnegie Foundation [3]. Durante il governo di Julija Timoshenko (2007-2010), il presidente ad interim dell’Ucraina, Aleksandr Turchinov era il capo dell’intelligence e viceprimo ministro. Lavorò con i polacchi Donald Tusk (già primo ministro), Radoslaw Sikorski (ministro della Difesa) e Bartlomiej Sienkiewicz (direttore della società di spionaggio privata OTHAGO ASBS). Per rovesciare il governo del suo confinante, la Polonia si rivolse agli attivisti nazisti, proprio come la Turchia usa al-Qaida per rovesciare il governo siriano. Non solo non sorprende che le autorità polacche attuali usino i nipoti dei nazisti che la CIA inserì nella rete Gladio della NATO per lottare contro l’Unione Sovietica, ma ricordiamo la polemica che scoppiò nelle elezioni presidenziali in Polonia nel 2005 quando il giornalista e deputato Jacek Kurski rivelò che Jòzef Tusk, il nonno di Donald Tusk, fu un volontario dellaWehrmacht. Dopo aver negato, il primo ministro finalmente ammise che suo nonno prestò servizio nell’esercito nazista, ma sostenne che si arruolò dopo l’annessione di Danzica. Un ricordo che dice molto su come Washington selezioni i suoi agenti in Europa orientale.
In sintesi, la Polonia ha addestrato una banda per rovesciare il presidente democraticamente eletto dell’Ucraina con cui finse di negoziare una soluzione pacifica, il 21 febbraio 2014, mentre i rivoltosi prendevano il potere. Inoltre, non v’è dubbio che il colpo sia stato sponsorizzato dagli Stati Uniti, come dimostra la conversazione telefonica tra l’assistente del segretario di Stato Victoria Nuland e l’ambasciatore USA Geoffrey R. Pyatt [4]. Allo stesso modo, è chiaro che gli altri membri della NATO, tra cui la Lituania (l’Ucraina fu dominata dall’impero polacco-lituano) e Israele in quanto membro de facto dello Stato Maggiore atlantista, hanno partecipato al colpo di Stato [5]. Tale schieramento suggerisce che la NATO possieda ora una nuova rete Gladio in Europa orientale [6]. Inoltre, dopo il colpo di Stato, i mercenari statunitensi di una controllata di Academi (Greystone ltd) sono stati dispiegati nel Paese su ordine della CIA [7]. Tali fatti modificano profondamente la percezione che si può avere del colpo di Stato del 22 febbraio 2014. Smentiscono gli argomenti diffusi dai giornalisti del dipartimento di Stato USA (punti 3 e 5 della nota del 5 marzo) [8] e costituiscono un atto di guerra secondo il diritto internazionale. Pertanto, il ragionamento degli occidentali sulla sequenza degli eventi, tra cui l’adesione della Crimea alla Federazione Russa e le rivolte in corso in Ucraina orientale e meridionale, è nullo.
Il settimanale di sinistra polacco Nie (No), ha pubblicato una testimonianza scioccante sull’addestramento dei militanti più violenti di EuroMajdan [1]. Secondo questa fonte, il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski invitò, nel settembre 2013, 86 membri di Fazione Destra (Pravý Sektor), presumibilmente nell’ambito di un programma di cooperazione interuniversitaria. In realtà, gli ospiti non erano studenti, molti avevano più di 40 anni. Non andarono al Politecnico di Varsavia, contrariamente al programma ufficiale, ma al centro di addestramento della polizia di Legionowo, a un’ora di auto dalla capitale. Lì passarono quattro settimane di addestramento intensivo nella gestione delle folle, nel riconoscimento delle persone, in combattimento tattico, comando, comportamento nelle emergenze, protezione dal gas della polizia, costruzione di barricate e in particolare tiri anche con i fucili dei cecchini. Tale addestramento avvenne nel settembre 2013, quando le proteste di piazza Majdan iniziarono in risposta al decreto di sospensione dei negoziati per la firma dell’accordo d’associazione con l’Unione europea, firmato dal primo ministro Mikola Azarov il 21 novembre. Il settimanale precisa che fotografie attestano tale addestramento, mostrando ucraini in uniformi naziste con i loro maestri polacchi in borghese.
Queste rivelazioni giustificano un nuovo sguardo sulla risoluzione, adottata all’inizio di dicembre 2013, dal Sejmpolacco, il Parlamento, che ha affermava la “piena solidarietà ai cittadini ucraini per la forte determinazione a dimostrare al mondo la decisione d’assicurare una piena adesione del loro Paese all’Unione europea”. Naturalmente, i parlamentari non erano consapevoli che il loro Paese addestrava gli individui che cercarono e presero il potere. Tale scandalo illustra il ruolo assegnato dalla NATO alla Polonia in Ucraina, che può essere paragonato a quello assegnato alla Turchia in Siria, ed eseguito dal governo dell’europeista liberale Donald Tusk. Il ministro degli Esteri, il giornalista Radoslaw Sikorski, un ex-rifugiato politico nel Regno Unito, è la mente dell’integrazione della Polonia nella NATO. Come membro del “triangolo di Weimar”, fu uno dei tre rappresentanti dell’Unione europea a negoziare l’accordo del 21 febbraio 2014 tra il Presidente Viktor Janukovich e i tre principali capi di EuroMajdan [2]. Naturalmente, il presidente ucraino non sapeva che aveva addestrato i rivoltosi. Il ministro degli Interni e coordinatore dei servizi speciali, Bartlomiej Sienkiewicz (nipote dello scrittore Henryk Sienkiewicz, autore di Quo Vadis?), è uno dei fondatori dell’attuale servizio segreto polacco, l’Ufficio di Protezione dello Stato (Urzd Ochrony Panstwa). Fu anche per molto tempo vicedirettore del Centro Studi Orientali (Osrodek Studiów Wschodnich), centro nazionale per la ricerca sull’Europa orientale e i Balcani, in particolare Ucraina e Turchia. Questo istituto ha una profonda influenza sulla percezione occidentale degli eventi attuali, grazie ai suoi accordi con la Carnegie Foundation [3]. Durante il governo di Julija Timoshenko (2007-2010), il presidente ad interim dell’Ucraina, Aleksandr Turchinov era il capo dell’intelligence e viceprimo ministro. Lavorò con i polacchi Donald Tusk (già primo ministro), Radoslaw Sikorski (ministro della Difesa) e Bartlomiej Sienkiewicz (direttore della società di spionaggio privata OTHAGO ASBS). Per rovesciare il governo del suo confinante, la Polonia si rivolse agli attivisti nazisti, proprio come la Turchia usa al-Qaida per rovesciare il governo siriano. Non solo non sorprende che le autorità polacche attuali usino i nipoti dei nazisti che la CIA inserì nella rete Gladio della NATO per lottare contro l’Unione Sovietica, ma ricordiamo la polemica che scoppiò nelle elezioni presidenziali in Polonia nel 2005 quando il giornalista e deputato Jacek Kurski rivelò che Jòzef Tusk, il nonno di Donald Tusk, fu un volontario dellaWehrmacht. Dopo aver negato, il primo ministro finalmente ammise che suo nonno prestò servizio nell’esercito nazista, ma sostenne che si arruolò dopo l’annessione di Danzica. Un ricordo che dice molto su come Washington selezioni i suoi agenti in Europa orientale.
In sintesi, la Polonia ha addestrato una banda per rovesciare il presidente democraticamente eletto dell’Ucraina con cui finse di negoziare una soluzione pacifica, il 21 febbraio 2014, mentre i rivoltosi prendevano il potere. Inoltre, non v’è dubbio che il colpo sia stato sponsorizzato dagli Stati Uniti, come dimostra la conversazione telefonica tra l’assistente del segretario di Stato Victoria Nuland e l’ambasciatore USA Geoffrey R. Pyatt [4]. Allo stesso modo, è chiaro che gli altri membri della NATO, tra cui la Lituania (l’Ucraina fu dominata dall’impero polacco-lituano) e Israele in quanto membro de facto dello Stato Maggiore atlantista, hanno partecipato al colpo di Stato [5]. Tale schieramento suggerisce che la NATO possieda ora una nuova rete Gladio in Europa orientale [6]. Inoltre, dopo il colpo di Stato, i mercenari statunitensi di una controllata di Academi (Greystone ltd) sono stati dispiegati nel Paese su ordine della CIA [7]. Tali fatti modificano profondamente la percezione che si può avere del colpo di Stato del 22 febbraio 2014. Smentiscono gli argomenti diffusi dai giornalisti del dipartimento di Stato USA (punti 3 e 5 della nota del 5 marzo) [8] e costituiscono un atto di guerra secondo il diritto internazionale. Pertanto, il ragionamento degli occidentali sulla sequenza degli eventi, tra cui l’adesione della Crimea alla Federazione Russa e le rivolte in corso in Ucraina orientale e meridionale, è nullo.
Fonti:
[1] “Tajemnica stanu, tajemnica Majdanu“, Nie, n°13-2014, 18 aprile 2014.
[2] “Accord sur le règlement de la crise en Ukraine“, Horizons et débats (Svizzera), Réseau Voltaire, 21 febbraio 2014.
[3] “La Fondation Carnegie pour la paix internationale“, Réseau Voltaire, 25 agosto 2004.
[4] “Conversation entre l’assistante du secrétaire d’État et l’ambassadeur US en Ukraine“, Oriental Review, Réseau Voltaire, 7 febbraio 2014. “Svelata l’agenda segreta di Ashton e Nuland“, Wayne Madsen, Traduzione di Alessandro Lattanzio, Strategic Culture Foundation, Réseau Voltaire, 12 marzo 2014.
[5] “Soldati israeliani mimetizzati a Maidan“, Réseau Voltaire, 3 marzo 2014.
[6] “La nuova Gladio in Ucraina“, Manlio Dinucci, Il Manifesto, Réseau Voltaire, 18 marzo 2014.
[7] “Mercenari statunitensi dispiegati nel sud dell’Ucraina“, e “Le directeur de la CIA recherche des mercenaires US à Kiev“, Réseau Voltaire, 4 marzo e 15 aprile 2014.
[8] “Fiche documentaire du département d’État: 10 contre-vérités sur l’Ukraine“, Réseau Voltaire, 5 marzo 2014.
[1] “Tajemnica stanu, tajemnica Majdanu“, Nie, n°13-2014, 18 aprile 2014.
[2] “Accord sur le règlement de la crise en Ukraine“, Horizons et débats (Svizzera), Réseau Voltaire, 21 febbraio 2014.
[3] “La Fondation Carnegie pour la paix internationale“, Réseau Voltaire, 25 agosto 2004.
[4] “Conversation entre l’assistante du secrétaire d’État et l’ambassadeur US en Ukraine“, Oriental Review, Réseau Voltaire, 7 febbraio 2014. “Svelata l’agenda segreta di Ashton e Nuland“, Wayne Madsen, Traduzione di Alessandro Lattanzio, Strategic Culture Foundation, Réseau Voltaire, 12 marzo 2014.
[5] “Soldati israeliani mimetizzati a Maidan“, Réseau Voltaire, 3 marzo 2014.
[6] “La nuova Gladio in Ucraina“, Manlio Dinucci, Il Manifesto, Réseau Voltaire, 18 marzo 2014.
[7] “Mercenari statunitensi dispiegati nel sud dell’Ucraina“, e “Le directeur de la CIA recherche des mercenaires US à Kiev“, Réseau Voltaire, 4 marzo e 15 aprile 2014.
[8] “Fiche documentaire du département d’État: 10 contre-vérités sur l’Ukraine“, Réseau Voltaire, 5 marzo 2014.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
http://aurorasito.wordpress.com/2014/04/19/ucraina-la-polonia-ha-addestrato-i-golpisti-due-mesi-prima/
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