lunedì 14 aprile 2014

Carceri. Lo Stato consente i trasferimenti a patto che se li paghi il detenuto

carceri-R.P:- Mario Trudu è un ergastolano, in carcere dal 1978 e gli ultimi dieci anni li ha trascorsi a Spoleto.
Originario della Sardegna, da tempo non vede i familiari, i costi del viaggio dall'isola al continente sono insostenibili. Trudu è oramai avanti con gli anni, la vista gli è calata, fatica a camminare, acciacchi dovuti all'età. La mancanza dei suoi cari gli pesa e avanza una richiesta di avvicinamento,anche temporaneo, per facilitare i colloqui.
Attesa infinita, però Mario Trudu è paziente, tempo ne ha, finchè gli arriva la risposta dal ministero: paradossale, la richiesta può essere accolta, a patto cheil detenuto se ne accolli la totalità delle spese, circa 10 mila euro a trasferta. La motivazione? Lo Stato non ha la copertura per i trasferimenti.
Quindi Trudu dovrebbe pagarsi le spese dei viaggi per sè e per la scorta, in barba all'ordinamento penitenziario che prevede il rispetto dei diritti del detenuto, con particolare esigenza di tutela in merito alle relazioni familiari. "Ogni sforzo deve essere fatto per assicurarsi che i regimi degli istituti siano regolati e gestiti in maniera da mantenere e rafforzare il legami tra i detenuti e la propria famiglia", recita l'Ordinamento penitenziario.

http://www.articolotre.com/2014/04/carceri-lo-stato-consente-i-trasferimenti-a-patto-che-se-li-paghi-il-detenuto/

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