domenica 26 gennaio 2014

Santacroce: 'L'indulto unica soluzione contro l'emergenza delle carceri'

'Corruzione e' impunita'. Cancellieri: 'Scontro rallenta le riforme'


 Toghe

"E' un fatto che lo scontro politico e istituzionale che va avanti ormai da tempo, ha contribuito a rallentare il percorso riformatore di cui il paese ha urgente bisogno". Lo ha detto il ministro della Giustizia,Annamaria Cancellieri, nel suo discorso all'inaugurazione dell'anno giudiziario.
Ai magistrati vittime di "minacce per la propria incolumità personale va la mia totale solidarietà e l'assicurazione che l'intero governo non mancherà di garantire loro il più adeguato livello di protezione", ha aggiunto il ministro.
 "Lo stato di tensione tra magistratura e politica, nonostante i Suoi ripetuti interventi, non accenna a spegnersi, e il suo persistere, rappresenta una vera e propria spina nel cuore per noi magistrati". Lo sottolinea - nella relazione che leggerà - il Primo presidente della Cassazione Giorgio Santacrocerivolgendosi al Presidente della Repubblica.
Tensione toghe-politica delegittima giudici  - "Il risvolto più doloroso" della tensione tra magistratura e politica "è una delegittimazione gratuita e faziosa, che ha provocato, goccia dopo goccia, una progressiva sfiducia nell'operato dei giudici e nel controllo di legalità che a essi è demandato' dice Santacroce.
Indulto è unica soluzione emergenza carceri - In attesa di "riforme di sistema" non c'è "altra via che l'indulto" per ridurre subito il numero dei detenuti", scarcerando chi "non merita di stare in carcere ed essere trattato in modo inumano e degradante". E' la soluzione all'emergenza carceri del Primo presidente della Cassazione Giorgio Santacroce che l'ANSA anticipa dalla sua Relazione.
Allarme per corruzione che resta impunita - "La riforma delle riforme" di cui l'Italia ha bisogno è quella della prescrizione cui "veniamo ripetutamente sollecitati da organismi internazionali, da ultimo il rapporto Ocse, che deplorano l'alta percentuale di delitti di corruzione dichiarati estinti per tale causa" scrive nella Relazione il presidente
Bene fermezza taglio tribunali  - Ai Guardasigilli Severino e Cancellieri "va riconosciuto il merito di aver mostrato fermezza mantenendo dritta la barra del cambiamento" sul taglio dei tribunali, "allo stesso pragmatismo si ispira il 'decreto del fare' del giugno scorso che ha rafforzato le risorse umane degli uffici giudiziari" e ha reintrodotto "la mediazione come strumento di deflazione del contenzioso civile". Lo sottolinea il Primo presidente della Cassazione
Ridurre uso custodia cautelare  - "Meritano consenso" le proposte delle Commissioni istituite presso il ministero della Giustizia per snellire il processo civile e smaltire l'arretrato e, sul versante penale, le proposte tese "a restringere l'area delle sanzioni detentive e a contenere il ricorso alla custodia cautelare, acquisendo una maggiore consapevolezza critica della sua funzione di extrema ratio da utilizzare entro i confini più ridotti possibili" sottolinea Santacroce.
Italia inadempiente su tortura  - "Non può esserci una efficiente 'Europa dei mercati, se ad essa non si accompagna una forte 'Europa dei diritti'" sottolinea Santacroce - che leggerà alla presenza dei vertici dello Stato nell'Aula magna della Suprema Corte - rilevando che sul fronte dei diritti umani ci sono "gravi inadempimenti degli obblighi assunti dal nostro Paese". In primis, la mancata introduzione del reato di tortura e il persistere dei processi ai contumaci.
Riflettere su malfunzionamenti Csm e Anm  - "Dobbiamo avere il coraggio di interrogarci su ciò che non ha funzionato e continua a non funzionare nell'esercizio del potere diffuso, nel sistema di autogoverno e nell'associazionismo giudiziario che pure, nella loro essenza, costituiscono esperienze feconde, positivamente apprezzate anche fuori dal nostro Paese" ammonisce Santacroce.
Crisi economica pesa su processi  - "La crisi economica in atto ha generato un forte incremento dei procedimenti esecutivi (anche mobiliari), dei fallimenti, delle procedure di concordato preventivo, delle modifiche delle condizioni patrimoniali nelle separazioni personali dei coniugi, dei decreti ingiuntivi e dei licenziamenti con il 'rito Fornero'"  riflette Santacroce.
Sono 3,2 mln le liti penali giacenti  - "L'andamento della giustizia penale non presenta un quadro di criticità accentuato rispetto a quello degli anni scorsi, anche se non si registrano significativi miglioramenti nella durata dei procedimenti". Lo sottolinea il Primo presidente della Cassazione Giorgio Santacroce nella sua relazione alla cerimonia di apertura per l'anno giudiziario. Gli ultimi dati rilevano che allo scorso 30 giugno, erano iscritti 3.333.543 procedimenti contro autori noti, con un aumento dell'1,8% rispetto al periodo precedente. I procedimenti definiti sono lievemente aumentati (3.195.664) ed è salita pure la pendenza (3.237.258). Per quanto riguarda i tempi, Santacroce osserva che "continua la tendenza alla riduzione dei tempi medi per le corti di appello (da 899 a 844 giorni), che sono tempi ancora troppo distanti dal parametro di due anni indicato dalla Corte di Strasburgo, a conferma che il giudizio di appello rappresenta il vero 'imbuto' che rallenta tutto lo svolgimento del processo penale nel circuito dell'impugnazione, rendendo indifferibili interventi organizzativi e normativi". Nell'ultimo anno, rileva ancora Santacroce, "la durata media dei procedimenti penali, dalla iscrizione della notizia di reato fino alla sentenza definitiva, è stata di circa cinque anni". "Non sono perciò giustificate espressioni come 'collasso' o 'sfascio' o 'stato comatoso' di una giustizia indistintamente evocata: termini che paiono oggettivamente mistificatori della situazione che caratterizza il settore penale", conclude Santacroce.
Sono 5 milioni 250 mila cause civili arretrate, calo del 4% - Nella giustizia civile ci sono "miglioramenti" che "inducono a essere moderatamente fiduciosi sulla capacità di risposta del nostro sistema", sottolinea il Primo presidente della Cassazione Giorgio Santacroce nella sua Relazione per l'apertura dell'anno giudiziario che leggerà davanti ai vertici dello Stato nell'aula magna della Suprema Corte. Quanto alle cifre, le cause civili smaltite negli ultimi anni hanno un andamento "da considerarsi statisticamente costante", pari - al giugno 2013 - a 4.554.038 fascicoli eliminati. Il dato "associato alla tendenziale riduzione delle sopravvenienze" attestate su 4.348.902 nuove liti instaurate - che nell'ultimo anno hanno registrato un aumento seppur modesto nei tribunali - "ha dato luogo alla riduzione dei procedimenti pendenti", pari a 5.257.693 cause in attesa di trattazione, con un calo del 4% rispetto all'anno 2012.

Vietti, indulto non è unica strada  - "Certamente il Parlamento dovrà riflettere sull'indulto, ma non credo che sia l'unica strada da percorrere". Così il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, commenta l'apertura sull'indulto del primo presidente della Cassazione Giorgio Santacroce. "Abbiamo una legislazione penale carcero-centrica; bisogna mettere mano - auspica Vietti - a pene alternative al carcere". Sulle riforme necessarie alla giustizia "troppo si è detto e poco si è fatto". Vietti parla di riforme "oggetto di evocazione tanto ricorrente quanto rituale" e si riferisce esplicitamente alla depenalizzazione, alla de-carcerizzazione, alla modifica del sistema delle impugnazioni e del regime della prescrizione, al processo telematico e alla risoluzione alternativa delle controversie.
(ANSA)

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