martedì 7 gennaio 2014

Da Palazzo Chigi, "patto di coalizione" e vari punti

Patto di coalizione, Letta incontra Scelta civica. Renzi: a giorni Job act su tre punti

 

Enrico Letta é al lavoro per definire i contenuti del patto di coalizione, "Impegno 2014" . Questa mattina ha incontrato a palazzo Chigi prima il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, e poi il responsabile del Lavoro, Enrico Giovannini. Partiranno nel pomeriggio le consultazioni informali con le forze politiche di maggioranza per la stesura del contratto. Il presidente del Consiglio vedrà Scelta civica per prima. Il premier si confronterà nei prossimi giorni con segretari e capigruppo delle altre forze politiche della maggioranza. L'obiettivo è chiudere entro il 24 gennaio, prima della trasferta di Letta a Bruxelles, per un colloquio con i componenti della Commissione europea. Letta ha informato il primo ministro turco, Recep Tayyip Erdogan, della decisione di posticipare il vertice intergovernativo previsto per il 17 gennaio a Istanbul. Il posticipo, spiega una nota di Palazzo Chigi, è dovuto agli impegni connessi al contratto di coalizione. La nuova data del vertice italo-turco verrà definita nelle prossime settimane.
Renzi preme sulla legge elettorale
Le prossime settimane, quella in corso e le due successive, saranno dunque decisive per definire l'agenda dell'Esecutivo. Il premier è convinto di poter raggiungere un accordo anche sui temi più spinosi, quali quelli delle unioni civili e delle modifiche alla Bossi-Fini per l'immigrazione. Il segretario del Pd Matteo Renzi preme perché alla trattativa per l'intesa venga affiancata quella per la nuova legge elettorale. Il sindaco di Firenze punta a chiudere sulle nuove regole per il voto entro questa settimana, ma sa che non sarà facile.
Il segretario: a giorni i contenuti del Jobs actTra i temi in cima all'agenda della politica c'è anche quello del lavoro. Renzi individua un ordine delle priorità: prima la creazione dei posti di lavoro, poi la discussione delle norme contrattuali.In occasione della presentazione di Pitti Immagine, a Firenze, il segretario del Pd annuncia alcuni elementi del Jobs Act: sarà presentato «fra la fine di questa settimana e l'inizio della prossima», spiega, e anticipa che si baserà «su tre punti di riferimento. Contrasterà il costo della burocrazia e punterà a creare posti di lavoro in sei settori, il made in Italy sarà il primo».
Cuperlo: o tutto il Pd sostiene Governo o andiamo a votare
I movimenti di Renzi hanno delle conseguenze sugli equilibri interni al partito. Il presidente dell'assemblea nazionale del Pd, Gianni Cuperlo, in un'intervista a La Repubblica lancia un messaggio al sindaco di Firenze. No alla strategia del logoramento: o tutto il partito sostiene il governo, oppure è meglio andare a votare. Una presa di posizione, quella dell'ex sfidante di Renzi alle primarie, che arriva all'indomani delle dimissioni di Stefano Fassina, dopo che nella conferenza stampa al termine dell'ultima segreteria del partito Renzi ha risposto con ironia a una domanda sul vicemistro ("Fassina chi?).
Lo scontro tra Fassina e Renzi
Il passo indietro di Fassina, vicino all'ex segretario Pierluigi Bersani, ha acceso lo scontro tra renziani e governativi. La mossa è stata interpretata dai primi come un tentativo di mettere in discussione l'equilibrio uscito dalle primarie. La sensazione diffusa tra i renziani è che Fassina voglia dare voce politica a un correntone all'interno del partito, così da arginare - o almeno fare un tentativo in questo senso - l'attuale potere di Renzi. A margine delle celebrazioni dei 217 anni del Tricolore, il ministro degli Affari regionali, Graziano Delrio, vicino a Renzi, getta acqua sul fuoco e si dice convinto che la mossa di Fassina non possa determinare fratture all'interno del partito democratico: «Se c'è una cosa che nel Pd, da diversi anni, è molto fondata, è il fatto che le diversità di opinione non minano l'unità del partito. Chi ha perso le primarie - prosegue Delrio - è sempre stato al servizio di chi le ha vinte».
Le regole Ue risalgono a 20 anni fa, si possono ridiscutere
Quanto alla polemica sulla possibilità di sforare il parametro europeo del 3% tra deficit e Pil, il segretario ricorda che «le regole europee risalgono a venti anni fa e possono essere rimesse in discussione».
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-01-07/patto-coalizione-letta-incontra-forze-politiche-maggioranza-renzi-percorso-parallelo-legge-elettorale-102904.shtml?uuid=ABnTG4n
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