sabato 25 gennaio 2014

Berlusconi, 18 telefonate per far chiudere Santoro e Annozero

di  - Agli atti dell’inchiesta di Trani il premier al telefono con Innocenzi: “La stai guardando la trasmissione? E’ oscena, chiudere tutto”. Diciotto conversazioni, e le parole di Innocenzi. Dagli atti dell’inchiesta Rai-Agcom della procura di Trani spunta un numero cospicuo di


Agli atti dell’inchiesta di Trani il premier al telefono con Innocenzi: “La stai guardando la trasmissione? E’ oscena, chiudere tutto”.
Diciotto conversazioni, e le parole di Innocenzi. Dagli atti dell’inchiesta Rai-Agcom della procura di Trani spunta un numero cospicuo di contatti tra ilpresidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il commissario dell’Autorità delle Telecomunicazioni Giancarlo Innocenzi, tutte tra novembre e dicembre, e con oggetto i programmi della televisione pubblica. E un interrogatorio, a cui si è sottoposto lo stesso Innocenzi il 17 dicembre, nel quale il commissario si era detto “non a conoscenza” di pressioni subite per far chiudere i programmi.
PIANGE IL TELEFONO – Innocenzi è stato interrogato dalla procura di Tranicome testimone nell’ambito dell’inchiesta sulle carte di credito revolving dell’American Express, e nell’occasione il Pubblico Ministero non gli ha contestato il contenuto delle telefonate tra lui e il presidente del Consiglio. Anche se i magistrati ne hanno raccolte oltre 100, tutte provenienti dai cellulari degli intercettati, e definite come attinenti alle indagini: “Tutto quello che non era attinente è già stato eliminato“, ha detto infatti ieri ai giornalisti il procuratore Carlo Maria Capistro, facendo capire che quindi gli inquirenti, quelle di Berlusconi, le giudicano attinenti all’inchiesta. Utilizzarle, però, sarà impossibile senza l’autorizzazione del tribunale dei ministri. Così come sarà impossibile, per gli ispettori prontamente inviati dal ministro della Giustizia Angelino Alfano, poterle consultare, essendo atti coperti da segreto istruttorio: è quindi probabile che gli indagatori di via Arenula potranno contestare, oltre alla fuga di notizie, soltanto la competenza territoriale dell’inchiesta, argomento già sollevato ieri dall’avvocato di Innocenzi, Michele Melandri. Capistro, parlando ieri con i giornalisti, ha anche “smentito la smentita” della non-iscrizione nel registro degli indagati di Minzolini, attribuita a una non meglio precisata fonte della procura: “Io non ho emesso alcun comunicato, e non so di chi si tratti né perché parlasse a nome della procura“. E’ probabile quindi che sia proprio Minzolini, oltre a Berlusconi eInnocenzi, il terzo indagato a Trani.
LE TELEFONATE - Nelle telefonate Berlusconi si lamenta con Innocenzi quasi sempre di Anno Zero, ma occasionalmente anche di Giovanni Floris e degli ospiti sgraditi di Serena Dandini a Parla con me, come Ezio Mauro edEugenio Scalfari. “Mi creda, se lei avesse un minimo di dignità si dovrebbe dimettere“, dice il premier a Innocenzi lamentandosi del fatto che il commissario non riesce a portare a casa il risultato dell’estromissione diSantoro dal palinsesto. “Berlusconi mi manda affanculo ogni volta che mi telefona“, si lamenta Innocenzi con gli amici, dipingendo la figura di in premier ossessionato dai programmi televisivi. E Silvio gli ricorda anche che è stato lui “a metterlo in quel posto“. Tredici telefonate con Innocenzi e cinque con Minzolini (e non le due-tre che aveva dichiarato il direttore del Tg1): “Il capo è incazzato come una biscia“, scappa persino detto al commissario.
MAGISTRATI NEL GIRO – “Intercettiamo anche i magistrati? Ne potremmo sentire delle belle”, dice oggi Feltri nell’editoriale sul Giornale di oggi. E quasi a rispondergli da Trani esce anche un’altra notizia: tra gli intercettati c’è anche un giudice del Csm, Cosimo Maria Ferri (il figlio del ministro socialdemocratico dei 100 al, l’ora), il cui nome spunta nell’inchiesta insieme a quello del consigliere Rai Alessio Gorla e del vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai Giorgio Lainati. Tutti saranno sentiti nei prossimi giorni dalla procura. Nella quale i pm potranno prendere da oggi solo decisioni concordi e, in caso di divergenze, l’ultima parola sarà del Procuratore della repubblica. È quanto prevede la disposizione con la quale Capristo ha codelegato l’inchiesta Rai-Agcom. Il pm che coordinava le indagini, Michele Ruggiero, da domani sarà affiancato da altri tre suoi colleghi, i sostituti Fabio Buquicchio, Ettore Cardinali e Marco D’Agostino. I tre – è scritto nella disposizione di Capristo – dovranno prendere qualsiasi decisione «all’unanimità» e se ci saranno pareri contrari solo il procuratore potrà decidere il da farsi.

http://www.giornalettismo.com/archives/55371/berlusconi-telefonate-chiudere/

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