sabato 18 gennaio 2014

Antartide, muore un ricercatore italiano

Luigi Michaud

Roma - È la prima volta che muore un ricercatore in 29 anni di spedizioni in Antartide. La sicurezza è sempre stata la principale preoccupazione di queste campagne, oggi gestite dall’Enea e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e dalla Commissione scientifica nazionale per l’Antartide (Csna). Ma non c’è stato niente da fare contro il malore che ha sorpreso Luigi Michauddurante un’immersione nel tratto di mare vicino alla base antartica italiana «Mario Zucchelli».
Alla sicurezza in mare è dedicato gran parte dell’addestramento che devono necessariamente affrontare tutti coloro che vanno a lavorare in Antartide e a queste regole si erano attenuti ieri anche Michaud e i colleghi. Erano usciti con due gommoni e in almeno 4 fra ricercatori e logistici, più il medico. Michaud, 40 anni, si era immerso per raccogliere campioni di suolo, acqua, sedimenti e spugne: materiale prezioso per gli studi sui batteri antartici che portava avanti da tempo nel dipartimento di Scienze biologiche e ambientali dell’ università di Messina, dove lavorava.
Nato il 5 ottobre 1974, Michaud si era laureato in Scienze biologiche nel 2001 e nel 2007 aveva conseguito il dottorato in Scienze ambientali. Da Messina, dove lascia la moglie Angela e i suoi bambini Carlo e Sophie, il ricercatore aveva raggiunto la base Zucchelli il 9 gennaio scorso a bordo della nave Italica. L’obiettivo delle sue ricerche era studiare i microrganismi antartici per mettere a punto nuovi antibiotici contro i germi opportunisti della fibrosi cistica.
Michaud era un veterano: per lui era la sesta spedizione in Antartide. Anche stavolta aveva deciso di uscire in mare per seguire il protocollo di prelievo dei campioni che aveva messo a punto e che riteneva di dover necessariamente eseguire di persona. Durante l’immersione il malore: aveva segnalato di voler risalire ed è subito stato aiutato, raccontano alcuni colleghi, i soccorsi sono stati immediati e rapidamente Michaud è stato portato alla base. Purtroppo non c’è stato niente da fare.
«Prima che un collega di Spedizione - scrivono i colleghi sul sito dell’Enea - Luigi era un amico, la cui carica di simpatia era superata soltanto dal suo immenso amore per il mare, quel mare freddo e ostile che ce lo ha rubato per sempre». Sull’accaduto, a quanto si apprende, è in preparazione una relazione che sarà trasmessa al ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca, Maria Chiara Carrozza. Lo stesso ministro ha espresso oggi «vicinanza alla famiglia del dottor Michaud e a tutta la comunità universitaria di appartenenza del ricercatore». Cordoglio anche da parte dei presidenti del Cnr, Luigi Nicolais, e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).
http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2014/01/17/AQAHqPYB-antartide_italiano_ricercatore.shtml

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