mercoledì 1 gennaio 2014

Collegno, uccide moglie, figlia e suocera, poi si spara


Strage familiare a Collegno (Ansa)







Rimasto senza lavoro, ha ucciso l'anziana suocera, la moglie e la figlia. Poi si è tolto la vita. Il dramma nell' appartamento al quinto piano di Collegno, prima cintura di Torino, dove la famiglia viveva. «Venite, ho ucciso tutti: sono impazzito», le parole con cui Daniele Garattini, 56 anni, fino a un mese fa rappresentante di commercio, ha detto ai carabinieri prima di lasciare loro la porta di casa socchiusa e di suicidarsi.

Dieci minuti di follia sono bastati a quest'uomo, descritto dagli amici come «mite e per bene», per sterminare tutta la sua famiglia. «Sono pazzo, sono pazzo», ha risposto ai militari dell'Arma che gli chiedevano perchè lo avesse fatto. Pochi istanti e anche lui è morto in una pozza di sangue. Accanto, la pistola regolarmente denunciata dal padre, e un coltello, l'arma usata per togliersi la vita dopo essersi sparato al petto ed essere rimasto senza proiettili. Davvero drammatica la scia di morte che si è lasciato dietro. L'uomo ha sparato per prima alla suocera, Daria Maccari, 84 anni, mentre dormiva sul divano del soggiorno. Poi ha inseguito la moglie, Letizia Maggio, 54 anni, e la figlia, Giulia, studentessa di 21 anni appena, in cucina, le borse della spesa per il cenone di Capodanno ancora sul pavimento. Le due donne hanno cercato di proteggersi a vicenda: sono morte una accanto all'altra, colpite da cinque proiettili. Solo in quel momento, dopo avere chiamato i carabinieri, ha rivolto la pistola contro se stesso. I proiettili nel caricatore erano finiti e allora ha preso un coltello da cucina e si è pugnalato al cuore.

«Daniele era una persona mite, provata dalla presenza in casa dell'anziana suocera, che doveva assistere (era malata di alzheimer, ndr) - racconta un amico, l'ex assessore del Comune di Collegno Gianni Pesce -. Ma a preoccuparlo era soprattutto il lavoro». Responsabile e coordinatore dell'ufficio vendite delle linee bambino 012 Benetton in Piemonte, Garattini aveva perso di colpo il lavoro ed era caduto in un forte stato di depressione. A Collegno, insieme ai carabinieri della Compagnia di Rivoli, sono intervenuti i sanitari del 118, che non hanno potuto fare nulla per le tre donne uccise e per il suicida. Sul posto anche il sostituto procuratore Antonio Rinaudo.

Gli amici di famiglia «Daniele era una persona mite, provato dalla perdita del lavoro e dalla presenza in casa dell'anziana suocera, che assiste con la moglie. Nulla lasciava presagire una simile tragedia». È sotto choc Gianni Pesce, ex assessore del Comune di Collegno, amico dell'uomo che oggi ha sterminato la famiglia e si è poi suicidato. «Era una persona per bene, un grande lavoratore», si limita ad aggiungere l'amico che ricorda anche «l'impegno della moglie nel comitato di quartiere».

«Nell'esprimere rispetto per le vittime del tragico atto di omicidio-suicidio avvenuto a Collegno, Save the Children precisa che il signor Daniele Garattini non è mai stato volontario di Save the Children», ha precisato l'organizzazione internazionale smentendo quanto riportato dai media. L'uomo aveva però partecipato ad alcune iniziative organizzate da Save the Children, l'ultima delle quali lo scorso maggio nel centro di Torino.


http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/collegno-tragedia-uccide-moglie-suocera-ferisce-figlia/notizie/417327.shtml

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