giovedì 6 dicembre 2012

VIAREGGIO, TRISTI OLTRAGGI



by  · 6 dicembre 2012
L’area della ex Casa del Fascio è pronta per essere edificata. E’ ubicata in Piazza Mazzini, sul viale a mare,  uno dei posti più belli e appetibili di Viareggio. Vi nasceranno decine di preziosi e carissimi miniappartamenti. Il trionfo del privato sotto forma di una speculazione lungamente inseguita e finalmente ghermita. Chi dalla Passeggiata volge lo sguardo verso quell’angolo di Viareggio, ormai chiuso da una recinzione impenetrabile, non può non andare con la mente a tante altre discutibili vicende che in qualche modo dal dopoguerra in poi hanno fatto male  all’immagine della città.
Oggi, 6 dicembre, ricorre l’anniversario della morte del  musicista Giovanni Pacini (Catania 1796- Pescia 1867), un artista che tanto ha dato a Viareggio nella fase della sua crescita. Ebbene il Teatro (nella foto), che portava il suo nome e che avrebbe perpetuato la sua figura e dato lustro alla città, dopo i bombardamenti non è stato mai ricostruito, come il buonsenso, il decoro, il nome e l’interesse della comunità viareggina avrebbero preteso. Il bel teatro dalle linee neoclassiche, che Giovanni Pacini fece costruire a sue spese, definitivamente scomparso dal patrimonio monumentale della città; l’ex Casa del Fascio, o il suo fantasma, nella sostanza un ricco palazzone diviso in tanti piccoli ambiti spazi da vendere o affittare, invece risorge con impeto dopo una settantina d’anni d’oblio e di tentennamenti della brava classe dirigente cittadina.
Il glorioso assetto urbanistico e architettonico di Viareggio fatto a pezzi. Nella piazza più spettacolare di Viareggio si è costruito un immenso antiestetico edificio adibito a municipio; nel lussureggiante giardino del Palazzo delle Muse, al centro della città, si sono costruiti, prima un palazzo per il liceo scientifico, poi altri edifici per aggiunte e servizi vari; si è demolito la casa dello stesso Pacini e buona parte del Liberty viareggino; si è devasto il tesoro di parte della pineta di ponente per costruirvi orribili grandi edifici speculativi, denominati ironicamente città giardino; in piena pineta di ponente si è consentito di costruire ville, villette e mastodontici edifici in muratura.
Il destino dell’area dell’ex Casa del Fascio è l’ultima picconata alla bellezza della città. Ma non basta: qualcuno favoleggia di una nuova darsena antistante alla spiaggia di ponente e di un complesso sportivo-residenziale-commerciale nel quartiere Darsena, ai margini della pineta di levante. Chi salverà dalla decadenza la bella città che i vecchi viareggini con amore ci hanno consegnato?
Antonio Carollo

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