martedì 4 dicembre 2012

Storie di samurai


Storiella (gira in rete)

Dopo una lunga ed eroica vita, un valoroso samurai giunse nell'aldila' e fu destinato al paradiso. Era un tipo pieno di curiosità e chiese di poter dare prima un'occhiata anche all'inferno. Un angelo lo accontentò e lo condusse all'inferno. Si trovò in un vastissimo salone che aveva al centro una tavola imbandita con piatti colmi e pietanze
succulente e di golosità inimmaginabili. Ma i
commensali, che sedevano tutt'intorno, erano smunti, pallidi e scheletriti da far pieta'.
"Com'e' possibile?", chiese il samurai alla sua guida. "Con tutto quel ben di Dio davanti!"."Vedi: quando arrivano qui, ricevono tutti due bastoncini, quelli che si usano come posate per mangiare,solo che sono lunghi più di un metro e devono essere rigorosamente impugnati all'estremita'.Solo così possono portarsi il cibo alla bocca".
Il samurai rabbrividi'. Era terribile la punizione di quei poveretti che, per quanti sforzi facessero, non riuscivano a mettersi neppure una briciola sotto i denti. Non volle vedere altro e chiese di andare
subito in paradiso.Qui lo attendeva una sorpresa. Il paradiso era un salone assolutamente identico all'inferno! Dentro l'immenso salone c'era l'infinita tavolata di gente; un'identica sfilata di piatti deliziosi. Non solo:tutti i commensali erano muniti degli stessi bastoncini lunghi più di un metro, da impugnare all'estremita' per portarsi il cibo alla bocca. C'era una sola differenza: qui la gente intorno al tavolo era allegra, ben pasciuta, sprizzante di gioia."Ma com'e' possibile?", chiese il samurai.L'angelo sorrise. "All'inferno ognuno si affanna ad afferrare il cibo e portarlo alla propria bocca,perché si sono sempre comportati così nella vita.Qui al contrario, ciascuno prende il cibo con i bastoncini e poi si preoccupa di imboccare il proprio vicino".
Paradiso ed inferno sono nelle tue mani. Oggi.


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