martedì 11 dicembre 2012

Gadget e bunker, sul web si cerca la salvezza



Impazzano i kit di sopravvivenza, spopolano i video su Youtube


 Una foto dal web di un kit da sopravvivenza



di Enrica Di Battista
   Kit di sopravvivenza, gadget, rifugi sotterranei: impazza nel web la ricerca di una possibile salvezza da parte di chi teme la fine del mondo, che secondo interpretazioni della profezia Maya dovrebbe avvenire tra dieci giorni, il prossimo 21 dicembre. Ci si creda o no, intanto il business è assicurato. E su Youtube sono numerosi i video-guida che spiegano come equipaggiarsi.
   Suscitano curiosità i kit di sopravvivenza che spopolano in rete, per tutte le tasche: soprattutto scatolette di cibo a lunga conservazione, filtri per depurare l'acqua, una lampadinaa raggi UV che in 90 secondi disinfetta i liquidi da virus e batteri, medicinali e valigette da pronto soccorso provviste di ogni cosa, walky-talky o altri sistemi alternativi per comunicare. C'è chi lancia l'idea di fare, oltre a scorte di cibo e di acqua, anche quelle del carburante per far funzionare potenti mezzi blindati o anfibi.
   Immancabili, in uno scenario apocalittico, le tute contro qualsiasi attacco (nucleare, chimico, batteriologico), maschere antigas, coltelli e bussole. Diffusi tra appassionati e curiosi anche l'orologio e la sveglia che segnano il conto alla rovescia: giorni, ore, minuti e secondi che scandiscono l'avvicinarsi della presunta apocalisse. Per 228 euro un sito ha anche in vendita un visore notturno a raggi infrarossi "per le notti buie e piene di pericoli". Ma ci sono anche aziende negli Stati Uniti che promettono la salvezza costruendo veri e propri bunker dotati di ogni confort, alcuni anche lussuosi e dotati di tecnologie hi-tech.
   Qualcuno intanto beve per dimenticare l'arrivo della fine del mondo. Uno dei birrifici più antichi degli Stati Uniti, Stevens Point Brewery, ha creato infatti una birra ad hoc: si chiama 2012 Black Ale e ovviamente non poteva che essere, vista l'occasione, una birra scura dal gusto forte. Si creda o no all'apocalisse, anche in Italia sono stati creati eventi per esorcizzare la paura, soprattutto occasioni per attrarre turisti e appassionati, come cene o aperitivi 'da fine del mondo'.
   Su Twitter da giorni uno degli hashtag più diffusi a livello globale è #Maya; ma in Italia, così come negli altri Paesi, sisono diffusi anche #21dicembre e #finedelmondo o quelli dove ognuno dice la sua opinione come #nonpuofinireilmondoperché.
enrica.dibattista@ansa.it

(ANSA)

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