Via Cavaliere non si incazzi.
Ormai è chiaro che non la capiscono, non c´è niente da
fare. Il Suo fine umorismo, la Sua inarrivabile simpatia, il Suo spiccato senso
dello spettacolo, il Suo sincero amore per l´ironia.
Dai Suoi e nostri connazionali
non Si è mai aspettato più di tanto, nonostante che in pubblico ostenti quando
può il Suo amore per loro. Ma dentro di Sé lo sa benissimo che non c´è da
fidarsi degli italiani. Da che mondo è mondo si dividono in due distinte
categorie: quelli che La adorano ed i malvagi comunisti.
Dei secondi non vale neanche la
pena di stare qui a discutere, si sa, bevitori di sangue, stupratori di
bambine, insomma cose ormai risapute ed universalmente riconosciute.
Dei primi nonostante che La
adorino La addolora un po’ il fatto che abbia dovuto spendere tutti quei soldi
per ridurli, attraverso le Sue tv, all’attuale stato di assenza delle facoltà
cerebrali che li contraddistingue. Uno stato invidiabile per carità, lo
sappiamo tutti che più si è idioti e più si riesce ad essere felici in questo
mondo di merda (mi perdoni il francesismo cambronniano* si sa che a Lei i
francesi non sono mai stati simpatici), ma insomma via con tutti i miliardi che
ha speso non è riuscito a lobotomizzarne neanche il 50 per cento, eccheccazzo!
Degli europei poi non ne
parliamo: ma cosa vuole che capisca quel mangiacrauti rosso che ha osato farLe
due o tre domande impertinenti sulla giustizia e sul conflitto di interessi
proprio nel giorno della Sua incoronazione a Monarca del continente. Lei ha
cercato di controbattere col consueto mirabile garbo equiparandolo
simpaticamente al kapò di un lager nazista (il fatto che il Suo interlocutore
fosse addirittura tedesco aggiunge ovviamente una dose di finissimo humor alla
già di per se esilarante battuta) e quello che fa? Addirittura si incazza, si
indigna, pretende delle scuse ufficiali!
E tutti quegli altri: lo spagnolo
Crespo, cognome da infido interista, che si permette di rampognarLa con quel
modo di fare mellifluo (come tutti i bolscevichi sarà sicuramente un
culattone....) e osa chiederLe anche lui di scusarsi col Parlamento Europeo.
Scusarsi Lei? Lei, il Duce assoluto per ben sei mesi di quell'aula sorda e
grigia che con un solo cenno potrebbe trasformare in un bivacco di doppiopetti
e cravatte a pois? Che ipocrita. E che irriconoscente soprattutto: si è già
scordato, lui ed il suo popolo di toreri falliti, di quando il di Lei illustre
predecessore, il Cavalier Benito, mandò i nostri baldi giovani in camicia nera
nel ´36 a salvarli dalle sanguinarie orde staliniane?
E tutti quegli altri, con quei
cartelli in tutte le lingue dell'Unione, a ricordarLe sempre 'sta storia della
giustizia, 'sta menata del conflitto di interessi: che palle!!!!!! Ma come fa a
sopportarli? Lei è infinitamente buono Cavaliere e dall'alto del Suo grande
amore riesce addirittura a perdonarli, nonostante la loro inutile e perfida
crudeltà. Come La ammiriamo!
Di tutti questi, nonostante la
loro evidente malvagità, è riuscito a farsene una ragione. Ma la cosa che
veramente La fa star male è il vedere la reazione che le Sue immortali parole
(il kapò nazista, i dilettanti della democrazia ...) hanno provocato nei Suoi
servi ......ops, mi scusi volevo dire alleati....
Vabbè, non parliamo di Romano
Prodi e Mario Monti, che certo Suoi alleati non sono e che alle sue frasi si
sono trasformati, come la biblica moglie di Lot, in due pallide statue di sale
(chissà poi perché...). Ma quel Buttiglione, seduto alle Sue spalle, che già
l´aveva inutilmente infastidita durante il Suo discorso di investitura
tormentandosi continuamente le mani come uno che si aspetta da un momento
all'altro chissà quale disgrazia, e nel momento più alto della sua orazione (il
kapò nazista) viene colpito da ischemia parietale destra fulminante. A causa di
ciò per spiare furtivamente (e con manifesta, inspiegabile vergogna) le
reazione indignata degli europoidi nell'emiciclo, ha rischiato seriamente di
rimanere strabico a vita.
Quel Follini, che dimostrandosi
lo squallido gesuita di sempre ardiva commentare la Sua geniale perorazione in
questi termini : "non capisco e non condivido" . Ma taci, schiavo!
(mi perdoni Sire, mi sono lasciato un po' andare, ma quando è troppo è
troppo!).
Ma soprattutto quel Fini,
quell'ingrato squadristuccio emiliano che a Lei mia Altezza Reale deve tutto,
che è stato grazie alla sua infinita bontà, sollevato dall'oblio eterno al
quale era destinato! Era seduto al suo fianco nel momento in cui la di Lei
giusta ed elegantissima ira si abbatteva sullo spregevole crucco nemico della
nostra amata Italia. Sembrava di sentire la voce fuori campo di Paolo Villaggio
in Fantozzi: "Colori di Gianfranco Fini: rosso, rosso pompeiano, rosso
tiziano, turchese, antracite, blu di prussia, blu notte, nero pompa funebre!!!"
Che ingratitudine, che viltà!
Solo i fedeli amici leghisti La capiscono ormai: ma si sa, quella è gente
finissima, di cultura superiore, ma via non c´è paragone!! La storia saprà
ricompensare il suo genio immortale, Cavaliere. E quando le sue spoglie sante
riposeranno tra mille anni nell'augusto mausoleo da Lei fatto edificare a Villa
S.Martino, schiere di devoti riconoscenti, da tutto il mondo finalmente redento
dal Suo verbo, giungeranno a ginocchioni a recarLe l´espressione della loro
eterna gratitudine filiale.
Grazie ancora nostro amato
Cavaliere e perdoni le nostre misere debolezze mortali se può.
Robespierre
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