I 5 milioni di euro raccolti tramite
l'invio di sms nei giorni successivi al sisma dell'Abruzzo sono
trattenuti nelle casse degli istituti di credito. A gestire i fondi il
consorzio Etimos, incaricato dall'ex capo della Protezione Civile Guido
Bertolaso
I 5 milioni di euro raccolti tramite l'invio di sms nei giorni
successivi al sisma dell'Abruzzo sono fermi nelle casse degli istituti
di credito. L'ex numero uno della Protezione Civile Bertolaso ha dato
incarico al consorzio finanziario Etimos di Padova di gestire il denaro
per il post terremoto, invece di destinarlo direttamente ai terremotati.
Secondo Bertolaso, i fondi raccolti tramite gli sms sarebbero andati in
prestito ai terremotati che ne avrebbero fatto richiesta. In realtà,
però, questi prestiti sono stati gestiti come tutti gli altri e l'ente
bancario voleva garanzie di solvibilità che la gente, che aveva perso
casa e lavoro nel terremoto, non poteva dare. Nei giorni scorsi la
Etimos ha precisato come ha speso il denaro: dei 5 milioni di fondi
pubblici messi a disposizione del progetto, 470 mila euro sono stati
destinati alle spese di start-up e di gestione del progetto, per un
periodo di almeno 9 anni; 4 milioni e 530 mila euro invece la cifra
utilizzata come fondo patrimoniale e progressivamente impiegata a
garanzia dell'erogazione dei finanziamenti da parte degli istituti di
credito aderenti. "Se qualcuno ha mancato nell'informazione è stata la
Protezione civile che doveva precisare che i soldi erano destinati al
post emergenza e non all'aiuto diretto. Noi abbiamo fatto con serietà e
il risultato è quello che ci era stato chiesto", ha detto il presidente
della Etimos, Marco Santori. Intanto, però, la maggior parte dei
terremotati dell'Abruzzo non ha ricevuto alcun aiuto economico e chi ha
avuto un prestito ha dovuto restituirlo con gli interessi, sebbene a un
tasso più basso.
www.cadoinpiedi.it
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