sabato 23 giugno 2012

Merkel il tedesco più pericoloso dopo Hitler

Provocazione di un settimanale GB. Berlino, non reagiremo a paragoni fra governo e nazionalsocialismo

Angela Merkel ritratta dal New Statesman

(di Mattia Bernardo Bagnoli)
LONDRA - Se l'obiettivo era quello di lanciare una provocazione, missione compiuta. La copertina dell'ultimo numero del New Statesman, storico settimanale della sinistra britannica, non lascia spazio a nessun dubbio. Angela Merkel compare infatti nei panni di Terminator, occhio bionico incluso. Il titolo spiega la forzatura: "Ecco il leader più pericoloso d'Europa", nonché il politico tedesco più insidioso "dopo Adolf Hitler". Segue un editoriale al vetriolo. "Quale capo di Stato o di governo pone il rischio più grande alla stabilità e alla prosperità globale?", si domanda Mehdi Hasan, responsabile del desk politico del New Statesman. "Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad? Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu? Il coreano Kim Jong-un? La risposta giusta è il cancelliere tedesco Angela Merkel, la cui soluzione alla crisi finanziaria europea ha portato il continente, per non dire il mondo intero, sull'orlo di una seconda grande depressione". L'attacco del settimanale britannico è senza precedenti quanto lapidario. "L'insistenza della Merkel nell'auto-flagellazione e l'opposizione a ogni forma di stimolo dell'economia o di alleggerimento monetario da parte della Bce ha spinto Paesi depressi come la Grecia ancora più a fondo", prosegue Hasan. Ma non è tutto. "L'annuncio recente che la Merkel sarebbe ora disposta a permettere l'acquisto di titoli di stato delle nazioni indebitate da parte delle istituzioni dell'eurozona è un passo troppo piccolo che viene troppo tardi". "Il cancelliere tedesco - conclude Hasan - nega la realtà, vittima del suo 'austerity ueber alles', e così facendo sta distruggendo il progetto europeo, sta impoverendo i Paesi vicini e sta rischiando una nuova depressione globale: deve essere fermata". A rincarare la dose, sebbene con toni più posati, ci pensa poi l'editoriale non firmato, quello che nella tradizione del giornalismo britannico esprime la linea del giornale. "Se si vuole salvare la prosperità dell'Europa, non c'è alternativa alle politiche rivolte alla crescita. E' ora che la signora Merkel agisca di conseguenza". Insomma, da Londra viene un fuoco di sbarramento completo proprio nel giorno in cui a Roma, ospite del Presidente del Consiglio italiano Mario Monti, il cancelliere tedesco incontra i colleghi Francois Hollande e Mariano Rajoy per trovare la quadratura del cerchio. Una polemica, questa, che è rimbalzata fino a Berlino. Il portavoce del governo tedesco Georg Streiter, incalzato da un giornalista proprio a proposito dei paragoni, sempre più frequenti, fra il governo Merkel e il nazionalsocialismo, ha infatti risposto gelido che l'esecutivo non intende reagire "in alcun modo". (ANSA)

 

Nessun commento:

Posta un commento