L'esito delle elezioni sarà determinante per decidere la permanenza del Paese nell'eurozona. L'agenzia di rating Fitch: "Se la Grecia esce dall'euro, pronti a dichiarare il default"
Mentre le banche centrali di mezzo mondo si attrezzano per possibili scenari catastrofici sui mercati del dopo voto, la sfida elettorale sembra essere al fotofinish. Due sono le principali formazioni che si contenderanno la guida della Grecia, il centrodestra di Nea Democratia, firmataria del memorandum (prestiti in cambio di lacrime e sangue), in testa secondo i sondaggi, e la sinistra radicale di Syriza, favorevole invece a una sua revisione. In molti temono che gia' a luglio, se l'Europa dovesse sospendere l'erogazione del prestito garantito dal Memorandum, diventerebbe di fatto impossibile il pagamento di stipendi pubblici e pensioni. Con la paralisi dell'intera pubblica amministrazione e conseguente esplosione di tensioni sociali. Le pressioni internazionali sono immani (anche se la cancelliera tedesca Angela Merkel non ha voluto dare ''consigli'' per il voto), ma i greci decideranno da soli il proprio destino, mentre l'Europa, sempre piu' nervosa, non puo' che aspettare.
Intanto, in un nuovo rapporto, l'agenzia di rating Fitch dichiara che, in caso di uscita della Grecia dall'euro, sarebbe pronta ad abbassare nuovamente il rating sino al default. L'abbassamento, in questo caso, colpirebbe anche tutti i paesi dell'area Euro. "In ogni caso - dichiara Fitch - l'intensità dell'impatto dipenderà dalla sensibilità dei singoli Paesi alla crisi in corso".
Fonte: Ansa
www.cadoinpiedi.it
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