lunedì 18 giugno 2012
Anoressica decide di morire ma giudice dispone alimentazione forzata
ALIMENTAZIONE forzata per una 32enne donna malata di anoressia, dopo la disposizione di un giudice inglese. Come riportato dal Telegraph, la donna da più di un anno non assume cibi solidi con condizioni di salute sempre più preoccupanti. Nel 2011 la 32enne aveva sottoscritto dei moduli per rifiutare ogni tipo di cura che ne allungasse la vita. A sostegno della scelta della figlia anche i genitori che difendono “il diritto della figlia a morire”. Diversa la disposizione del giudice Peter Jackson della Court of Protection che ha ora imposto un regime di alimentazione forzata che per la donna si tradurrà in un anno di contenzione fisica. Il giudice sostiene che la ragazza “va nutrita a forza” perché “un giorno potrebbe scoprire di essere una persona speciale, la cui vita vale la pena di essere vissuta”.
La storia della ragazza è durissima e spiega le ragioni della malattia. Dall’età di 4 anni fino agli 11 anni ha subito molestie sessuali. I genitori ne erano ignari. Poi a 14 anni la ragazza inizia ad accusare i primi disturbi alimentari. E’ bulimica, mangia in modo compulsivo procurandosi poi il vomito, beve molto alcol. All’età di 15 anni inizia ad essere seguita da uno specialista di disturbi alimentari. La ragazza arranca in questa sua dura esistenza, si iscrive all’università di medicina, sogna di fare il medico e di avere una famiglia. Una relazione affettiva che fallisce la getta di nuovo nella malattia, riprende a bere. Passa 5 anni cercando di farsi curare, resta in cura in diversi centri specializzati. Nulla da fare, le sue condizioni di salute sono peggiorate al punto che il suo caso finisce in tribunale. Fino alla disposizione del giudice inglese.
Redazione Stato
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