domenica 6 maggio 2012

Tiramisù: bontà senza fine. Il dolce veneto è il più amato dagli italiani







di Giacomo A. Dente
VENEZIA - La gola fatta dessert ha sembianze languide, sdilinquite, voluttuose. Soprattutto tricolori. I golosi del mondo non hanno infatti dubbi: dalla Grande Muraglia cinese ai grattacieli di Manhattan, il nuovo formato globale della dolcezza è una ricetta italianissima, il tiramisù.

Basta dare un’occhiata ai numeri del web per rendersene conto. Questo dolce, come si legge in una ricerca di Assolatte, ha ottenuto un vero e proprio plebiscito di consensi, con numeri da capogiro: qualcosa come 14 milioni di clic dalla Cina, 19 dai siti in lingua inglese, 9 da quelli in francese, tedesco e spagnolo. Come a dire che questo nonnesco dolce al cucchiaio, icona anni ’70 oggi tornata prepotentemente alla ribalta, mette d’accordo il gusto del pianeta, sbaragliando crèpes e soufflé, pudding e cheese-cake. Il segnale è interessante e conferma la pausa di riflessione che sembra attraversare il mondo della cucina dopo splendori e orrori dello sperimentalismo spinto. Così non stupisce che proprio in questi anni di creatività spinta in pasticceria, di gelati all’azoto, di materie prime sfericizzate, di caramello al sale, si assista anche un ritorno ai vecchi sapori della pasticceria della domenica in famiglia, da festa di adolescenti il primo giorno dopo la fine della scuola. Sapori antichi, ma anche una nuova cultura del dessert, partendo dalla materia prima, filtrata dalla tecnica dello chef.

Ma il tiramisù, come nasce?
La sua storia non è certa: qualcuno lo vuole, con ricostruzioni un poco fantasiose, un raffinato protagonista della tavola dei Medici di Toscana. Molto più probabile l’origine veneta, invenzione del giovane chef del ristorante Alle Beccherie di Treviso. Quello che è certo è che Lollo Linguanotto mai avrebbe immaginato che il suo “tirame su”, italianizzato in tiramisù sarebbe diventata una parola del lessico gastronomico mondiale. L’origine del successo? Senza dubbio, negli anni dei dolci al cucchiaio (primo fra tutti la zuppa inglese) il tiramisù, con la sua frustate di uova e caffè, ma soprattutto con la complicità segreta di un ingrediente fondamentale e italiano che di più non si può come il mascarpone, ha saputo centrare un sapore inconfondibile, con tutti i numeri per conquistare con la sua semplicità e gioiosa immediatezza anche i palati più smaliziati. Il successo globale non arriva quindi per caso.

La hit parade dei dolci più apprezzati nel mondo. Dopo il tiramisù, i golosi di tutto il mondo, amano la nostra panna cotta, la zuppa inglese, il panettone, gli amaretti e il torrone. Ecco la hit parade dei più apprezzati nel mondo, il tiramisù beneficia anche della grande ondata di revival che sta conoscendo nei ristoranti. Un successo rapidissimo che si è propagato dalle cucine d’autore alle trattorie di quartiere. Un fenomeno molto simile a quello che ha segnato la moda, oggi in leggera flessione, della millefoglie, presenza a dire poco ossessiva degli ultimi anni a tavola. Il valore aggiunto del dolce di Treviso è tutto nel bilanciato contrappunto tra la sua consistenza e il felice connubio di due ingredienti che fanno subito Italia, il caffè e il mascarpone (un soufflé si può riprodurre ovunque, senza problemi di ingredienti, ma se manca il mascarpone il dolce non verrà mai bene come in Italia). Senza dimenticare che il tiramisù è un formato-icona gentile: chiunque, in qualunque parte del mondo, può divertirsi a pasticciare una sua versione più o meno filologicamente corretta per regalare e regalarsi affetto. In fondo è l’essenza profonda di un dolce che già nel suo nome si propone di tirarci su.

http://www.gazzettino.it/articolo.php?id=192769 

Nessun commento:

Posta un commento