"Se tutti i miei compagni fossero stati come Peter Schmeichel, saremmo potuti andare perfino a giocare sulla luna”.
Ammetterà il suo ex compagno Roy Keane. E se lo dice uno come Roy, non proprio abituato a parlare bene di altre persone...
All'inizio il danese e l'irlandese non si prendevano molto. Famoso fu il litigio che procurò un occhio nero al portiere e una mano rotta al centrocampista. Ma poi con il tempo hanno iniziato a rispettarsi, tanto da diventare binomio imprescindibile per lo spogliatoio dello United di Sir Alex Ferguson.
Incuteva timore solo a guardarlo Peter, aveva una personalità fuori dal comune. I suoi richiami dalla porta erano chiari, decisi, duri; e nessuno osava fiatare in campo, dal più giovane al più vecchio, chiunque esso fosse.
Un leader nato. Un'istituzione.
Se poi tra i pali era formidabile e il suo Palmarès pieno di trofei (condito dagli incredibili successi dell'Europeo '92 con la sua piccola Danimarca e della storica Champions League '99, vinta da Capitano, con un'insperata rimonta nei due minuti finali contro il Bayern), beh signori miei, allora siamo di fronte ad una vera e propria figura mitologica.
Il mito di Peter Schmeichel, il pianista coi guantoni, il colosso di Gladsaxe. Sicuramente tra i più forti portieri di tutti i tempi.
#BuoncompleannoPet 🎂
🚨 Il libro di Romanzo Calcistico lo trovi qui ➡️ https://amzn.to/2DH91Ms
Calcio romantico
Nessun commento:
Posta un commento