sabato 20 novembre 2021

Anacleto

 


“ANACLETO” SPESE LA SUA VITA A LOTTARE PER IL DIRITTO AD ABITARE: VENNE INCARCERATO SENZA ALCUNA PROVA PER OLTRE DUE ANNI E MEZZO


Milano negli anni ‘70 era in fermento. Non solo per la stagione della lotta armata e degli Anni di Piombo, ma anche sul fronte delle lotte, prime fra tutte quelle della casa e del diritto ad abitare. Milano entra in un vortice di speculazione edilizia che è proseguito fino ad oggi, portando parte del capoluogo lombardo ad essere “inavvicinabile” dalle fasce sociali meno abbienti. La stessa sorte l’avrebbe subita il quartiere Ticinese: a metà degli anni ‘70 era tra le zone difficili della città, con abitazioni fatiscenti e le case a ringhiera tipiche del periodo a cavallo tra ‘800 e ‘900. Un quartiere abbandonato e lasciato quasi a marcire per avvantaggiare la speculazione e la “riqualificazione” della zona, poi puntualmente avvenuta 20 anni dopo con la trasformazione in un’area dedita alla vita notturna e dai costi proibitivi, con beneplacito della politica per il tornaconto di poche persone. 

Ma c’era chi provava a battersi contro questo fenomeno, come Agostino Mariotti, noto a tutti come “Anacleto”.  Nato nel 1955 a Cremona, era figlio di un ferroviere nel ‘76 supporta le manifestazioni e le richieste degli infermieri e si attiva nelle rivendicazioni sulla casa nel quartiere Ticinese e nell’occupazione di Via Torricelli, dove trovarono rifugio decine di famiglie che non potevano più permettersi gli affitti sempre più cari del quartiere Ticinese. In uno dei primi comunicati gli occupanti di Via Torricelli affermavano: 


“Abbiamo occupato case vuote da anni che il padrone voleva abbattere per costruire palazzi nuovi con affitti esosi. Ci siamo prese queste case più grandi perché abitavamo in topaie (due famiglie in due locali). Abbiamo requisito le case vuote perché dove eravamo prima gli affitti erano troppo alti e la vita continua a crescere e non si può più pagare l’affitto almeno che si salta da mangiare noi e i nostri figli…”


Anacleto in questo frangente è sempre in prima linea. Forse anche per questo motivo ad inizio anni Ottanta viene coinvolto in un’indagine quantomeno campata per aria. Viene arrestato il 16 giugno 1981 per partecipazione a banda armata, sospettato di far parte della Brigata Lo Muscio. Ma Anacleto, da sempre e pubblicamente vicino all’area libertaria e anarchica, non riesce a capire come faccia ad essere accusato di far parte di un gruppo di sinistra marxista. Alla base delle accuse le confessioni di pentiti che lo accusano di far parte della colonna e finanche di una rapina a mano armata. La prima accusa cadrà in breve tempo, mentre a causa della seconda sconterà due anni e mezzo di carcere. Uscito, continuerà a dar voce agli ultimi e alle ultime del quartiere ticinese fino alla sua scomparsa, avvenuta prematuramente nel ‘97.


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