lunedì 23 giugno 2014

La mafia ai tempi di Facebook, i commenti del boss contro i pentiti

gregorio palazzotto-Redazione- "Non fanno paura le manette, ma chi per aprirle si mette a cantare".
"Odio le persone che non si fanno i cazzi propri". E ancora: "La lingua parla quando brucia il culo".
Sono questi solo alcuni dei commenti e dei post scritti o condivisi da Gregorio Palazzotto, titolare di una ditta di traslochi, ritenuto secondo gli investigatori che stamattina hanno arrestato 95 persone il capo della cosca dell'Arenella.
Gregorio Palazzotto, titolare di una ditta di traslochi, che secondo gli investigatori sarebbe il capo della cosca dell'Arenella. Palazzotto si trova in carcere, ma aveva aperto un profilo Facebook da dove insultava i pentiti. 
Scorrendo il diario pubblico ci si imbatte in decine di foto con un unico tema: la condanna dei collaboratori di giustizia, e l'apprezzamento della "legge" dell'omertà, del "farsi i fatti propri".
La pagina è condivisa con la compagna.
Compaiono frasi come: "Non fanno paura le manette, ma chi per aprirle si mette a cantare" , e ancora "Odio le persone che non si fanno i cazzi propri…", "la lingua sparla quando brucia il culo".
Inoltre Palazzotto condivideva foto e link che rivendicavano l'indulto e dell'amnistia per i carcerati.

http://www.articolotre.com/2014/06/la-mafia-ai-tempi-di-facebook-i-commenti-del-boss-contro-i-pentiti/

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