domenica 1 settembre 2013

Siria: il regime sfida Obama, americani ridicoli

Damasco: 'La nostra fermezza ha sventato l'aggressione, gli Usa si espongono al sarcasmo'


 Obama e Biden

 Il Papa

 Obama, alle sue spalle una mappa della Siria

 Obama e Biden

 Barack Obama e il vicepresidente Usa Joe Biden (s)

 Obama con Biden durante la dichiarazione sull'intervento in Siria

 Barack Obama durante la sua dichiarazione sull'intervento in Siria

 Il presidente Usa Barack Obama

 Enrico Letta

 Siria

 USS Gettysburg e USS Harry S. Truman

 Il segretario di Stato John Kerry durante il suo discorso

 ++ Siria: Kerry, non ripeteremo errore Iraq ++

 Un F/A-18E Super Hornet in volo

"Ho deciso di indire per tutta la Chiesa il 7 settembre prossimo, vigilia della ricorrenza della Natività di Maria regina della pace, una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria e nel Medio Oriente e nel mondo intero". Lo ha detto papa Francesco all'Angelus.
"Invito a unirsi a questa iniziativa, nel modo che riterranno più opportuno - ha detto il Pontefice - i fratelli cristiani non cattolici e gli appartenenti alle altre religioni". "Il 7 settembre in Piazza San Pietro - ha proseguito -, qui, dalle ore 19 alle ore 24, ci riuniremo in preghiera in spirito di penitenza per invocare da Dio questo grande dono per la amata nazione siriana". "L'umanità - ha aggiunto il Papa - ha bisogno di vede gesti di pace". 
La Francia non agirà da sola in Siria, ma attenderà una decisione degli Usa, dopo il dibattito al Congresso. Lo ha detto il ministro dell'Interno Manuel Valls a radio Europe 1. "Abbiamo bisogno di una coalizione", ha aggiunto. Il premier Jean-Marc Ayrault ha in programma domani un incontro con principali esponenti parlamentari e dell'opposizione per discutere.
Il Senato voterà la risoluzione sull'uso della forza in Siria non più tardi della settimana del 9 settembre. Lo ha detto il capo della maggioranza Harry Reid. Reid ha detto che la prossima settimana il Senato fara' pubbliche audizioni e avrà briefing top secret con i vertici dell'amministrazione. "Credo che l'uso della forza sia giustificato e necessario", ha setto Reid, secondo il quale il regime siriano ha commesso "atrocità" contro civili con un attacco a base di armi chimiche.
La determinazione della Siria a rispondere ad un attacco americano "ha sventato l'aggressione". Lo ha detto oggi il vice premier Qadri Jamil. "Rimaniamo con il dito sul grilletto", ha aggiunto Jamil, sottolineando che la Siria continua ad avere "grande fiducia nei suoi alleati" e che la risposta ad un attacco potrebbe colpire ovunque.
Che l'annuncio di ieri del presidente americano Barack Obama ''sia solo un rinvio o un dietrofront'', l'atteggiamento dell'amministrazione Usa su un possibile attacco in Siria ''e' diventato ormai oggetto di sarcasmo da parte di tutti''. Lo ha affermato il vice premier siriano Qadri Jamil.
''Israele e' sereno, sicuro di sè'': lo ha affermato il premier Benyamin Netanyahu, aprendo la consueta seduta del consiglio dei ministri. ''I nostri cittadini sanno bene che siamo pronti ad affrontare ogni evenienza. I nostri cittadini devono anche sapere che i nostri nemici hanno ragioni molto fondate per non mettere a prova la nostra potenza''. Netanyahu si e' infine congratulato per il lancio odierno del nuovo satellite israeliano, Amos-4. 
Intanto il giornale scozzese Sunday Mail rivela che Londra permise la vendita alla Siria di agenti chimici utilizzati per la composizione di gas nervino, attraverso la concessione di licenze autorizzata da un ministro del governo, 10 mesi dopo l'inizio delle rivolte nel Paese. La stessa testata giornalistica afferma che parlamentari furiosi sono determinati a chiedere spiegazioni al governo.
(ANSA)

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